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L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.

E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.

Il fu presidente Biden lascia la carica e fa un bel .....
E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Umberto Mosso
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di Andrea Paganelli
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di Tonino Serra Contu
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di Niram Ferretti
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di Umberto Mosso
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di - Maestra Antonella
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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DEMOCRAZIA
di Trilussa

3/2/2014 - 21:03

In questo clima politico surriscaldato non passa giorno che assistiamo a nuovi episodi di violenza fisica e verbale. L'ultimo in ordine di tempo è un post, con foto, su un social network in cui appariva un libro di Corrado Augias che stava bruciando sul fuoco. "I segreti d'Italia" buttati nel camino.
 
A chi non è più tanto giovane il gesto fa subito venire in mente un passato non troppo lontano e forse dà ragione a chi vede in questa lievitazione dei toni e dei comportamenti un certo pericolo.
Perchè sembra che oggi sia diventato veramente difficile esprimere opinioni, qualunque opinione senza distinzioni, che in qualche modo sia, o semplicemente appaia, in disaccordo con un movimento che tante speranze aveva suscitato e che sta naufragando in un mare di  tante brutte parole e di tanti atti e iniziative deprecabili.
 
Perché la democrazia e bella ma talvolta rispettarla può essere difficile e può creare anche qualche inconveniente. Ricordo qualche anno ora sono al Teatro del Popolo di Migliarino si doveva decidere cosa fare della stanza restaurata dopo la sala del cinema. Dovevamo decidere fra farne una palestra, richiesta anche dalle scuole confinanti, o ripristinare il vecchio pallaio toscano (di cui sentiamo ancora oggi la nostalgica mancanza). Venne avanzata l'idea di fare un referendum fra i soci per decidere la sua destinazione, nonostante il Consiglio di Circolo vedesse nella palestra la soluzione migliore. Poi non fu fatto ma se avessero vinto i sostenitori del pallaio la nostra coscienza democratica ci avrebbe imposto di realizzarlo, anche se contro i nostri desideri e contro le nostre valutazioni.
Ecco che si può non essere d'accordo, si può contestare le decisioni di altri, a volte anche duramente, ma si deve rimanere sempre in un solco che non si può travalicare. In questa paradossale situazione di scontro sembra, infatti, che solo il movimento abbia la verità in tasca ed ogni decisione diversa dalle loro opinioni sia il male assoluto, ogni personaggio che osa opporsi il nemico da abbattere. Con offese, intimidazioni, ironia quando va bene estese a tutti, presidenti, giornalisti, parlamentari, intrattenitore televisivi e parenti e affini.
Nessuno si salva più dall'essere preso di mira.
 
A parte questo scadere del normale processo democratico in cui si può criticare le azioni del governo ma poi si deve, alla fine, rispettare le opinioni della maggioranza, indipendentemente dal fatto se queste siano ritenute giuste o sbagliate, c'è un progressivo e preoccupante scadimento culturale.
 
Le frasi becere, le offese sessiste a cui abbiamo assistito in questi giorni  sembrano più consone ad uno dei noti programmi televisivi fatti per fare audience e seminare sottocultura, o anche appartenenti a quella goliardia che però ci ricordiamo esempio di maggior fantasia e assenza di cattiveria.
 
Corrado Augias ha sempre avuto la mia più grande stima, è un grande e vecchio saggio di cui rimpiango la mancanza quotidiana nel suo programma all'ora di pranzo (mal sostituito, a mio modesto parere) e la cui preoccupazione mi mette in allarme e diventa anche la mia.
Esprimo qui a lui, e ai tanti altri ora nel mirino, e anche a tutti quelli che ci saranno domani e domani l'altro, la mia solidarietà e partecipazione.

 
Insieme all'augurio di mantenersi ancora a lungo in buona salute e forse, chissà, vedendo il momento disarmante della nostra vita politica, tornare a dare buoni consigli e fornire esempi di buona e sana e semplice educazione.

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7/2/2014 - 19:28

AUTORE:
Bruno Baglini Migliarino

Sai quanti anni sono noi del PCI-PDS-DS-PD che si aspetta "uno" come Matteo Renzi?
Una generazione intera!
Non so quantificare una generazione in anni però fai conto che Craxi con la sua intraprendenza politica e da partito minoritario quale era nella sinistra Italiana, riusci a fregare il "palleghiacce" di Berlinguer.
Ho amato il politico Enrico Berlinguer al pari di Gianni Cuperlo che ai miei occhi è stato ed è un redivivo Enrico Berlingur.
Ma la prova è già fatta; non sto a rammentare la mia lugna vita politica costellata di speranze e grandi delusioni.
Dopo il "padre e madre" di noi tutti i comunisti Italiani che morì sul lavoro a Padova ormai tanti anni fa, poi mi sono preso tanti "fratelli minori" come capi politici del mio partito che non mi garantiva/garantivano una solita bandiera nemmeno come un televisore od un automobile e cioè due anni di garanzia.
Alessandro Natta, Achille Occhetto (che il Testi di Lucca ebbe a chiamarlo "Locchetto") per essersi fatto fregare per la prima volta dall'erede di Craxi con la sua "gioiosa macchina da guerra" e..l'altro chiamò un partito politico Forza Italia: geniale! in più per fregarlo meglio (Locchetto) lui il più ricco e furbo di tutti noi fece due referenti di partito uno per il Nord per accordarsi con la Lega, chiamato -partito del buon governo-vota Berlusconi punto itti e..così vendeva anche il fumo delle schiacciate.

Si il fidanzato della Pascale è riuscito con tutto il suo non bello armamentario a fregare ad uno ad uno: il Fassino, il D'Alema, il Rutelli che non c'incastrava niente con la politica di sinistra e fù messo li perchè era "piacione", poi toccò a Valter Veltroni e.. purtroppo anche al buon Pierluigi Bersani che ebbe a vincere alla Camera ma non al Senato per la legge Carderoli.
Ora questa è storia e non mi dimentico il "prode" Prodi che nel decennio scorso aprì una breccia in quella sequela di perdite della sinistra e lui era della sinistra si, ma democristiano di nascita e quindi era in linea con il comune detto che: il centro fa vincere con il suo spostamento sia la destra che la sinistra, ed il pochi ma buoni? che facciano pure la riprova per la ri/perdita.
Mentre nel centro Italia e nei nostri comuni alcuni cittadini elettori sostengono che: anche con una canna vestita si vincerebbero le elezioni perchè l'"idea" è radicata, al Sud e Nord Italia non è scontato il voto a "quelli che operano bene" (come si sostiene a ragione noi di sinistra).

Ecco, dopo questo lungo preambolo , ritorno al dunque ed è dal tempo di Giancalo Pajetta che succede. Sosteneva Pajetta scampato ai lunghi 18 anni di carcere fascista e per lungo tempo deputato Comunista: ogni volta che "puntiamo" sui partiti di destra ed i "padroni", arrivano i socialdemocratici & socialisti che si mettono li davanti al nostro tiro e...poi Bossi e..Pannella ed ora "i congelati" a milionate.

Ecco, come scrive P.G_ ho sperato in una rottura forte pur non votando ne Renzi alle primarie ne m5s alle secondarie, ma visto il "ritornaggio" di tanti palleghiacce del tipo di Fassina, Orfini e quelilì che si fan chiamà "giovani Turchi" (?) e per cosa non si è capito, ben venga ih ssindaho di Fiorenza che dice: se si perde con l'ex Senatore, vordì che è "corpa" nostra.
...e il biacco 'nseno?
...se fa rbischero: Bruno della Baldinacca ci fà rnodo telodio io con luilì, perchè ora s'ènno tentate tutte e dopo 31 anni è l'ora di basta di fa ammodino perun cascà!

nb, la legge elettorale così come una medicina risolutiva per "i malacci" se è buona la può proporre Grillo come il Berlusconi non eleggibili per i gravi motivi che sappiamo; tanto è il PARLAMENTO che la approva.

La "medicina" fatta anche in un sottoscala e fuori dai locali farmaceutici se è buona è buona; poi sarà il Ministero della salute a metterla a disposizione o no.
bona

7/2/2014 - 16:12

AUTORE:
P.G_

Ho visto con favore la nascita del M5S. Ho ritenuto, a ragione, che rappresentassero veramente la novità che serviva alla nostra politica per cambiare, per riflettere sul proprio cronico e colpevole immobilismo. Pensavo tuttavia che il loro motto “aprire le Camere come una scatoletta” fosse solo un modo di dire e che poi, arrivati in Parlamento, cogliessero quell’opportunità che avevano sotto mano per fare veramente qualcosa per noi, per il Paese. Magari che fra di loro uscisse fuori una personalità che in qualche modo riuscisse se non a sostituire almeno bilanciare in parte l’egemonia assoluta di Grillo.
A proposito, non so se avete notato, ma quando Grillo incontra i suoi parlamentari non instaura con loro un dialogo, per ascoltare, valutare, ma si limita a tenere un piccolo comizio. Un comizio privato, a loro uso e consumo. Ora invece appare chiaro che il loro motto stia diventando sostanza. Si rivolgono contro tutto e tutti impegnando le loro energie di giovani in battaglie assurde contro chiunque osi non essere d’accordo. Una specie di grande complotto (ogni tanto ritorna nella nostra storia politica) che coinvolge politici, cariche dello Stato, giornalisti, conduttori televisivi, scrittori.
Non si salva nessuno ed allora bisogna domandarsi se davvero quel loro motto era solo forma oppure idea programmatica e sostanza. Vedremo. Sarei curioso di vederli alla prova dei fatti. Si sa che per strappare un applauso basta attaccare criticando (e più è duro l’attacco maggiore è l’applauso) ma poi? Qual è il loro programma, quello del dopo? Usciamo dall’euro? Mandiamo tutti a casa ma poi chi rimane dopo? Vorrei che i tanti grilli, e specie quelli presi in prestito perché scontenti di questa politica, si ponessero questa domanda. Non si può che biasimare gli attacchi scorretti e scurrili, sessisti dei giovani rappresentanti del M5S, ma non penso sia questa la cosa più importante e preoccupante. E’ quella del progetto del dopo, quello sì che mi preoccupa.

7/2/2014 - 12:06

AUTORE:
federica vanni

".... e sta naufragando in un mare di tante brutte parole e atti deprecabili...".
E' normale che la legge elettorale venga decisa fuori dal parlamento?
E' normale che chi e' agli arresti sociali continui a scorrazzare, libero e bello ed e' normale che il segretario di un partito detti il programma al Governo, tanto piu' eletto solo da 4 milioni di persone?
Caro PD hai in seno un bel SERPENTE!

4/2/2014 - 15:51

AUTORE:
sonia

Bruciare libri è un'infamia a prescindere, e se si va di questo passo si torna all'uso del rogo per eretici, streghe, gatti e quant'altro.
L'uso sempre più diffuso dell'insulto e della volgarità è sconcertante, anzi disorientante e quindi assai pericoloso.
Sostituire Augias, lo sapevamo tutti, sarebbe stata molto dura vista la sua smisurata cultura e saggezza...però dire che è stato mal sostituito lo trovo riduttivo e non concordo.