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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Lentamente, gradatamente
mi affiorano i ricordi.
La tua testimonianza,
mamma carissima,
e non la donna
cinica e prepotente
ormai assente
e così .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Le Parole di Ieri
Da Alloppiarsi a Animine

20/4/2014 - 16:47

 
ALLOPPIARSI
Lett: ALLOPPIARE. [Acconciare bevanda con oppio, far addormentare, sopire, acquietare].
Nella forma riflessiva significava addormentarsi, assopirsi, non in maniera profonda, ma piuttosto sonnecchiare, dormicchiare, appisolarsi.
Sono andato ar cine, ma mi ci sono un po’ alloppiato” : c’ho un po’ dormito.
 
A MORTICINO (AMMORTICINO)
Lett: MORTICINO.
In italiano ha molti significati riferibili tutti alla radice latina mors. Il termine dialettale, ispirato anch’esso alla morte, indicava semplicemente un modo di rimanere a galla in acqua.
Mettersi “a morticino” indicava infatti la condizione di rimanere a pelo dell’acqua sul dorso, a braccia e gambe allargate, semisommersi con il naso e la bocca fuori per respirare.
I paesani che usavano, ed osavano, allontanarsi molto dalla riva a nuoto, utilizzavano questo sistema per riposarsi e recuperare le forze per il ritorno.
Erano molti, un tempo, i ragazzi che facevano lunghe nuotate in mare o in Serchio.
Il fiume era molto pulito ed era il posto preferito per prendere bagni e fare lunghe nuotate.
Il 19 agosto del ’52 “tre ragazzi in gamba” come diceva l’articolo sul giornale, in 4 ore e 10 minuti avevano nuotato “dal Ponte dell’Aurelia alla Foce del fiume”.
I tre, con foto sul giornale, erano Giancarlo Luperini di anni 20, Sergio Lazzeri di anni 18 e Giordano Tabucchi di anni 23, tutti residenti a Migliarino Pisano.
 
AMMOSCARSI
Lett: nc.
Nessun termine in lingua italiana si avvicina a questa espressione dialettale che non appare neppure nell’elenco delle parole gergali vecchianesi (Almadoc e Il mondo del Mamai di Piero Chicca). Possiamo considerarlo quindi come un termine originale.
Il suo significato è di accorgersi di qualcosa, scoprire una trama, un disegno.
S’è ammoscato” o“Se né ammoscato!” : si è accorto dell’inganno, dello scherzo.
 
ANGUINAIA
Lett:INGUINE. [Dal latino inguinalia, parte del corpo fra la coscia e l’addome].
Termine ancora in uso per indicare una tumefazione alla radice della coscia la cui origine è di solito un’infezione nella parte inferiore dell’arto. Questa è responsabile dell’ingrossamento delle ghiandole linfatiche situate all’inguine come reazione di difesa alla penetrazione di germi sotto la pelle, abitualmente per una qualche banale ferita.
 
ANIMINE
Lett: MIGNATTINO dalle ali bianche (varietà leucoptera). [Specie di gabbiano di piccole dimensioni, di passaggio in Italia].
La gregarietà tipica di questi uccelli li spinge a stare sempre in gruppo con la conseguenza di essere facile preda dei cacciatori. Un tempo erano numerose e negli anni ’60 venivano cacciate anche sulla spiaggia a Marina di Vecchiano, a quel tempo ancora con il doppio nome di Lido di Migliarino (esisteva un piccolo cartello indicatore, proprio all’inizio della piazza, indicante la località in seguito amministrativamente defunta).
I primi uccelli uccisi venivano posti bene in vista sul battito (parte della sponda battuta dalle onde) e la loro spiccata gregarietà spingeva gli altri a girare attorno incuranti dei botti delle fucilate, fino all’abbattimento completo di tutto il branco. I cacciatori portavano con sé delle cassette per riporre gli uccelli e fucili di scorta per far freddare l’arma che stavano usando, tanta era l’intensità e la rapidità di tiro.
Era una caccia veramente sciocca e crudele che non faceva certamente onore a chi la praticava.
Cacciate e vendute, a Torre del Lago venivano chiamate “paolinacci” con riferimento al paolino, il soldo guadagnato con la loro vendita.
[Paolino: scudo d’oro fatto coniare dal papa Paolo III° a partire dal 1535, con la figura di S.Paolo incisa sul rovescio]
Le piccole ali bianche che fanno pensare alle anime dei defunti ed il loro grido lamentoso, secondo Umberto, potrebbero essere l’origine del loro nome dialettale.

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