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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Lentamente, gradatamente
mi affiorano i ricordi.
La tua testimonianza,
mamma carissima,
e non la donna
cinica e prepotente
ormai assente
e così .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Le Parole di Ieri
Da Asciughino a Attopato

24/5/2014 - 9:40


ASCIUGHINO
Lett: nc.
Termine ancora in uso. Sicuramente derivato dal verbo asciugare, indica lo straccio che viene utilizzato dalle massaie per asciugare le stoviglie rigovernate.
 
ASCIUGNE
Lett: SUGNA. [Massa di grasso intorno ai reni del maiale che veniva utilizzato per fare lo strutto].
[Dal latino axungia composto da axis asse (delle ruote) e ungere ungere]
Era il grasso di scarto, la parte di minore qualità dell’animale, che veniva conservata (diventava di un bel colore giallo carico), ed utilizzata non a scopo alimentare ma come ammorbidente per finimenti, scarponi, zoccoli a scarpa o come lubrificante per funi da pozzo, carrucole, chiavacci, assi delle ruote di carri e barrocci.
Un altro utilizzo dell’asciugne o assugne, un tempo molto frequente, era quello medicamentoso: l’idea di “rendere asciutto” insita nell’etimologia della parola spingeva ad utilizzare questo grasso come curativo in tutte le malattie da raffreddamento.
L’umidità del corpo, ritenuta causa di malattia, veniva combattuta con l’applicazione sul petto del malato di questo grasso precedentemente spalmato su della carta gialla, riscaldata sul fuoco,. L’odore era sgradevole e la carta gialla, dapprima resa morbida dal grasso, ritornava ben presto rigida e ruvida come sua natura, con notevole disagio per l’ammalato.
Veniva anche usato spalmandolo sulle ferite infette per “tirare” l’infezione, ed anche sui foruncoli per farli “maturare”. Su questi ultimi si usava anche applicare l’ittiolo o la “medicina di Livorno”, di origine e composizione ignota, da qualche tempo (fortunatamente) scomparsa dalle farmacie.
 
ATTOPATO
 Lett: nc.
Nessun aggettivo corrisponde in italiano a questa produzione locale la cui origine è facilmente intuibile. “Topa” è, infatti, un termine esclusivamente toscano per indicare l’organo genitale femminile, anche se ultimamente, sulla scia del successo degli artisti di casa nostra, il termine si è italianizzato e molti lo stanno utilizzando per sfruttare proprio la sua toscanità.
Lo stesso discorso si può fare per il verbo “trombare”, vocabolo di cui ultimamente sui media si è un po’ abusato, sostantivi entrambi caratterizzati da una certa insita volgarità, forse un altro motivo, certamente voluto, per il loro utilizzo in films e spettacoli.
Attopato significa comunque attratto, affascinato, ammaliato, interessato alla “topa” o, più genericamente, all’altro sesso.
Allupato [comune termine scherzoso di chi è smanioso di avere un rapporto sessuale- De Mauro] è un altro termine con un significato abbastanza simile che potrebbe tradursi in “molto affamato”, e che si può utilizzare indifferentemente in riferimento sia al cibo che alle grazie femminili.
Riferito al sesso femminile un’interpretazione simile si può dare al termine “ammanfanata”: interessata, attirata, affascinata dal “manfano”, rappresentazione dell’organo maschile derivante dalla stanga lunga e grossa del cerchiale, che prende appunto il nome di manfano.

 

FOTO.  Aldo del Capitani, pompiere.

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28/5/2014 - 19:31

AUTORE:
Ultimo.

............ trovare le parole molto usate dai nostri nonni ed ancora oggi anche se molto di meno. Anche perchè certi attrezzi come il cerchiale non si usano più. A proposito del cerchiale, se ricordo bene, è una parola molto usata in lucchesia ...... mente nel pisano è usato il termine ... rcorreggiato ..... ma noi vecchianesi non siamo nè pisani nè lucchesi. ....... Ultimo.