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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Non cancellerò
Quella foto tua
Come la gioconda
E la rosa gialla
Sulla pelle mia
Stare insieme a te
In quest anni miei
Insieme a tutto il resto
Tu .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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Lasciate le vostre case stiamo per attaccare...
Le Madamadorè

13/7/2014 - 17:22


Lasciate le vostre case stiamo per attaccare...

una frase terribile che non riesco neppure a pensare, provo a immaginarmi nel dover fuggire dalla mia casa con poche cose, col pensiero dei miei cari...non ce la faccio, provo realmente un dolore nell'animo a fare questo esercizio di empatia. purtroppo questa non è la frase di un film, questa frase sta fuori ad ogni esercizio di empatia, è la realtà di altri esseri umani che abitano sotto il nostro stesso cielo stellato. 

 

Questa domenica non potevamo tacere, oh certo si dirà, che il silenzio in certi casi è meglio, è rispetto, bè non credo che si debba parlare della guerra solo in relazione al riverbero che produce, nel migliore dei casi solo in relazione al numero di profughi che ci porta, crediamo che le parole siano importanti, che vadano trovate almeno questo lo dobbiamo fare.

 

Questa è una domenica strana avevamo nel cuore e nei pensieri due spine, questa strage e la spina nel parco di San Rossore. Allora abbiamo deciso e ci siamo sfogate scrivendo su tutte e due le spine. una la trovate qui e l'altra la trovate nelle flash.


Guardo in cielo…una scia
il rombo di un aereo, alzo gli occhi e vedo una scia, bella la scia dell'aereo che pacifico vola verso mete lontane, guardo e penso: chissà dove andranno, chissà quali meravigliosi posti vedranno! E riprendo tranquilla le mie faccende! Una striscia di chiaro nell'immenso del cielo...una striscia come striscia è Gaza, una scia come le scie degli “aironi neri” che solcano e violentano il cielo di Palestina.

Chissà perché continuano a chiamarla terra santa? Forse perché tanti dei suoi morti potrebbero concorrere alla santità cristiana, visto che molti sono bambini, esseri innocenti senza peccato. Striscia ma anche meno, piccole chiazze di umani, sparse qua e la nella terra che un tempo fu la casa di Gesù! Un intreccio complicato di politica e religione, l'ostinata crudeltà di scelte militari e politiche.

Una terra da sempre senza pace, un popolo da sempre senza una terra, costretto e recintato, fisicamente e mentalmente perché non si può scegliere dove vivere, dove lavorare, dove studiare, con chi giocare o fare amicizia, si nasce nemici gli uni degli altri, si muore nemici di chi non sappiamo. Vite allo specchio, accomunate da un destino di guerra anche se nei numeri profondamente diverse; l'agenzia Afp aggiorna i dati delle vittime della Seconda Intifada, iniziata il 28 settembre 2000 settimanalmente, al 16 dicembre 2008 i numeri ci dicono delle vittime:
 
Palestinesi 5302
Isrealiani 1082
Altre vittime 79   TOT 6463


La storia è complessa, ma al tempo stesso mi appare semplice e crudele, anni di colonialismo inglese e francese, i limiti  di migrazione ebraica imposti dall' Inghilterra durante la prima guerra mondiale, durante le persecuzioni naziste, la proclamazione dello stato d'Israele, milioni di palestinesi confinati nei campi profughi...era il 1949, gli ebrei usciti dalle persecuzioni naziste, immemori del loro destino per mano tedesca, rivolgono lo stesso trattamento ai palestinesi.

Mi chiedo come si possa dimenticare così in fretta, mi chiedo per quale assurdo principio un popolo debba rimanere senza dimora, mi chiedo se la vita insegna, gli israeliani cosa hanno imparato? Proprio loro che hanno provato la deportazione, lo sradicamento, il dover lasciare tutto senza motivo, il perdere affetti e dignità, perché fare questo a loro volta ad un altro popolo? Intanto si scollina un nuovo secolo e gli scenari sono sempre peggiori, nazionalismo e religione, politiche guerrafondaie, con l'appoggio di potenze internazionali, un intricato puzzle di confini e confinanti e siamo ad oggi. Anno del signore 2014, passano le foto dei massacri, corpi di bimbi dilaniati, ammassati, inermi in vita e nella morte, piango e non basta anzi non serve. Indignarsi, anche se in tanti, tantissimi non serve neanche quello.
Parlarne nella speranza che un'onda ad urto mediatica possa scuotere le coscienze di chi potrebbe fermare tutto questo.
Leggo da una nota sul web:
 
La presenza ai vertici istituzionali di Israele e dei territori palestinesi dei due partiti fautori dello scontro rende impossibile la risoluzione del conflitto. In caso di un nuovo e definitivo accordo, infatti, sia il Likud che Hamas perderebbo gran parte del consenso elettorale. E' loro interesse pertanto mantenere la situazione incandescente e alimentare lo scontro ogniqualvolta le pressioni internazionali sembrano aprire scenari diversi. Penso sia questa terribile trappola a inchiodare le popolazioni israeliane e palestinesi a un destino terribile e apparentemente immodificabile. La storia ci dice però che la questione è politica e non religiosa; che quindi sono le scelte a determinare i fatti e non viceversa, come troppo spesso politici e media vogliono far credere.
 
E trovo la foto di una donna palestinese, che raccoglie i resti delle granate chimiche esplose nel  conflitto , le riempie di terra, le semina, le innaffia e le dispone in un grande giardino di fiori. E sottolineo “donna”:  tu che generi vita, dai speranza alla pace! 

 

Ps tiriamo fuori le nostre bandiere della Pace e mettiamole ai nostri balconi, diamo almeno un segnale.

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15/7/2014 - 19:06

AUTORE:
luciano

allora, cara Madamadorè lo so che è difficile esporsi e scrivere di cose delicate, io ho solo sollevato un dubbio circa le argomentazioni trite e ritrite e per di piu' condite con il solito retrogusti antigiudaico . Il passaggio virgolettato l'ha scritto lei mica io.
Come spunto di riflessione pongo solo il problema di fondo che la vita sul territorio di israele vale molto di piu' cosi' come l'opinione pubblica interna. Il fatto di voler conteggiare i morti deve tener conto a mio avviso che la dittatura di Hamas (che non garba anche a molti palestinesi per non parlare delle altre aristocrazie e dittature musulmane linitrofe) del tener conto del fatto che Hamas è disposta e usa sistematicamnete la popolazione come scudo umano e come arma impropria. E le Madamadoré di turno ci cascano sempre. La vita di un palestinese diventa preziosa quando incontra una pallotola israeleiana. Ecco cosa volevo dire con indignazione a intermittenza. Dispiace che sia dispiaciuta ma spero possa aggiungere altro alla riflessione. Mi fermo qua perchè sono anche consapevole dell'inutilità di certi dibattiti a distanza, al pari delle bandiere alle finestre, che per di piu' sono anche amaramente ridicole

15/7/2014 - 12:18

AUTORE:
P.G_

Voglio esprimere il mio apprezzamneto per l'articolo di Madamadorè che condivido in pieno.
Più che una posizione politica l'articolo mi sembra voglia esprimere una sofferenza, il dolore per due popoli che non riescono ad avere pace. I due popoli però non vanno messi sullo stesso piano, perchè non lo sono.
I palestinesi sono stati scacciati dalle loro terre e sono inferiori su tutti i campi, quello economico, quello militare, quello tecnologico ma soprattutto quello politico.
Non solo è "asimmetrica" la guerra che stanno combattendo ma è anche asimmetrica la forza economica e politica dei due contendenti.
Le numerosi risoluzioni di condanna a Israele presentate all'ONU non sono mai state ratificate per il costante veto preventivo degli USA, dove la comunità ebraica israeliana è potentissima e contribuisce politicamnete, ma anche economicamente in larga misura alle spese elettorali dei vari senatori. Chi osa opporsi a questa lobby viene sistematicamnete eliminato dalla scena politica. E' evidente quindi il condizionamento della politica americana su questo argomento e si spiega l'appoggio, anche militare, ad Israele.
Nessuna giustificazione per gli atti di terrorismo o le uccisioni di Hamas ma mettere sullo stesso piano le due nazioni è sbagliato e frutto di una informazione parziale.
Mi astengo dal fare commenti su alcuni inutili post molto presuntuosi che si limitano a criticare senza fornire nè spiegazioni nè ulteriori spunti di riflessione.

15/7/2014 - 9:34

AUTORE:
Madamadorè

...molto vedere che è più facile criticare o screditare le persone che stare nel merito delle questioni. Madamadorè è un progetto aperto ai contributi e alle collaborazioni di chiunque vuole mettersi in gioco rischiando anche incontri non felici o critici, ma con onestà e correttezza. Cara casalinga comunista scrivi te qualcosa di più corposo e intelligente se noi non ci siamo riuscite, la voglia di imparare da chi ne sa di più unita alla capacità di confrontarsi con correttezza è una risorsa...e questo giornale nasce anche per facilitare questo processo. Saltiamo la fase dei giudizi sulle persone che ci porta solo ad alzare steccati...che ne dici?

14/7/2014 - 23:31

AUTORE:
Casalinga comunista

E' vero, l'ho riscontrato anche io, è davvero disarmante questa madama dorè, ingenua direi, ma forse di più, è infantile. I suoi articoli ricordano di più le maestrine cresciute dalle suore, che poi vorrebbero fare l'intellettuali ma non ne hanno nè la stoffa nè la cultura.

14/7/2014 - 22:43

AUTORE:
luciano

la retorica del dito e della luna è insufficiente , credo che l'emotività, l'ignoranza e (voglio concederglielo)anche un briciolo di buona fede possa trare in inganno anche le persone piu' buone di animo. Pero' per favore si astenga da dare giudizi sugli altri, e magari si applichi alla complessità dei fenomeni; oltre che che affidarsi ai soliti clichè tipici della spiaggia (o del bar come preferisce)La sua è un analisi talmente disarmante nella sua semplicità che puo' esser giustificata solo da una profonda ignoranza delle questioni in campo

14/7/2014 - 21:23

AUTORE:
Madamadorè

QUANDO IL SAGGIO INDICA LA LUNA, LO STOLTO GUARDA IL DITO....io non son certo saggia, ma è incredibile in quanti si fissino sul dito! Suvvia, seguitate così, continuate a perdervi in superficie! Io son abituata a schierarmi, sempre e sempre dalla parte del più debole!

14/7/2014 - 17:06

AUTORE:
Trilussa

Ho scritto un articolo su questa guerra interminabile già nel gennaio 2009, in occasione della passata invasione israeliana della striscia di Gaza, avvenuta quell'anno.
Il titolo era "La guerra asimmetrica" per la enorme sproporzione fra le due forze in campo.
Prendevo parte per i palestinesi, non perchè conosca a fondo il problema, ma perchè mi piace essere dalla parte dei più deboli (e forse anche per un libro "Perchè ci odiano" di Paolo Barbard, consigliato).
Ci furono molti commenti ma ne riporto due di un certo T.B. che mi sono piaciuti particolarmente

- Quando in un conflitto c’è un enorme squilibrio di forze, chi non prende posizione aiuta il più forte.

-Un negro dell’Alabama viene condannato a morte per aver osato guardare una donna bianca. Ma la pena gli viene commutata in uno scontro singolare, di tipo gladiatorio, che dovrà tenersi in uno stadio di baseball pieno di gente. Il negro, dopo essere stato incatenato, viene sotterrato fino al collo nell’arena, e qui viene liberato un leone. Il leone si dirige subito verso il pover’uomo e cerca di azzannarlo, ma questo con agili mosse riesce a evitare le fauci e gli artigli del terribile predatore, finché con uno scatto fortunato riesce a mordergli i testicoli. Il leone fugge guaendo di dolore. La folla allora, indignata, gli urla:
"sporco negro, combatti in modo leale!"

(dal blog di Gianluca Bifolchi, l’originale è di Antonio Caballero, giornalista colombiano)

14/7/2014 - 9:20

AUTORE:
luciano

"gli ebrei usciti dalle persecuzioni naziste, immemori del loro destino per mano tedesca, rivolgono lo stesso trattamento ai palestinesi."


certi passaggi la dicono lunga su cosa soggiace al fondo del nostro sentire, indignati speciali a intermittenza con la spocchia di universali difensori del bene. Speriamo il sole si faccai meno tiepido e certe dissertazioni diventino piu' lucide.

14/7/2014 - 9:15

AUTORE:
franco

ma per favore.. le bandiere della pace..; e poi è sempre spiacevole leggere il conteggio dei morti, come se fosse un giochino in cui dover prender parte, emotivamente e semplicisticamente, strumentalizzando una cosa complessa sull'altare della nostra banale egocentricità eurocentricità aggiungerei