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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Parco di San Rossore
La Route nazionale AGESCI nel Parco a San Rossore:
una sfida vinta da tutti i punti di vista

13/8/2014 - 15:24

La Route nazionale AGESCI nel Parco a San Rossore:
una sfida vinta da tutti i punti di vista
 
Si è conclusa nei giorni scorsi la Route nazionale AGESCI, che dal 6 al 10 agosto ha visto la presenza nella Tenuta di San Rossore, all’interno Parco naturale Migliarino San Rossore e Massaciuccoli, di 30.000 scout tra ragazzi e volontari dell’associazione.
L’evento, che è stato un’esperienza straordinaria per i giovani partecipanti e che ha raccolto un loro rinnovato impegno responsabile di cittadinanza piena, si è svolta in un clima di grande entusiasmo sia da parte di AGESCI, sia da parte dell’Ente Parco.
A suggellare l’importanza di questo appuntamento storico sono state la telefonata di Papa Francesco, la presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, del Cardinale Angelo Bagnasco, della Presidente della Camera Laura Boldrini, del Ministro Roberta Pinotti, del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e di tutte le più alte cariche istituzionali pisane e regionali, le testimonianze dirette nelle tavole rotonde - oltre che il supporto all’iniziativa - da parte di figure di rilievo come l’ex Presidente della Corte costituzionale Ugo De Siervo, il Sottosegretario all’ambiente Barbara Degani, il Capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone, il Direttore generale del Ministero dell’ambiente Renato Grimaldi, don Maurizio Patriciello, dal cuore della terra dei fuochi.
 
Annunciato a giugno del 2013, lo svolgimento della Route nazionale a San Rossore è stato una duplice occasione per l’Ente Parco, la cui struttura ha lavorato duramente in collaborazione con AGESCI per contribuire alla sua organizzazione e renderlo compatibile con le caratteristiche non solo ambientali, ma anche infrastrutturali, del luogo: da un lato, la Route ha dato la possibilità di riflettere sul ruolo dei parchi e delle aree protette in Italia, e dall’altro ha fatto salire all’onore delle cronache nazionali e internazionali la Tenuta di San Rossore, che da anni non ospitava un appuntamento di tale prestigio.
Due delle massime cariche dello Stato, il Presidente del Consiglio dei ministri e la Presidente della Camera, hanno potuto conoscere la città delle tende ed apprezzare la messa a disposizione di questa piccola porzione del Parco naturale per i giovani che senza cemento l’hanno “costruita” e con grande attenzione l’hanno abitata. Si è trattato anche di un momento di riflessione per rilanciare il ruolo della tenuta di eccellenza del Parco: «Anche se difficilmente in futuro potremo ospitare appuntamenti come questo, San Rossore ha una vera e propria vocazione quale luogo di studio, formazione e ricerca e, in tal senso, quale sede di eventi di livello nazionale e internazionale – dichiara il Presidente dell’Ente Parco Fabrizio Manfredi – la visibilità avuta in questi giorni ci permetterà anche di rendere ancora più salde, nell’ambito della complessiva opera di razionalizzazione degli edifici della Tenuta, le strategie già intraprese di messa a regime del patrimonio immobiliare per avere introiti da poter reinvestire nella loro manutenzione, e allo stesso tempo per salvaguardare e garantire in modo ancor più efficace i loro utilizzi istituzionali».
A San Rossore si sono dati appuntamento nei giorni scorsi anche Vittorio Alessandro, Presidente del Parco Nazionale delle Cinque Terre, e Giampiero Sammuri, Presidente di Federparchi; quest’ultimo ha testimoniato la posizione attuale del Presidente di Legambiente Vittorio Cogliati Dezza, che nel corso di Festambiente ha affermato che è stato sbagliato contestare la Route nazionale, anche se un evento del genere non avrebbe potuto essere ospitato in tutti parchi: «Grazie alla sensibilità sul tema del movimento scout – ha dichiarato il Direttore del Parco Andrea Gennai – l’evento ha fatto riflettere molti sul ruolo di accoglienza che le aree protette hanno nei confronti dei giovani che si pongono interrogativi anche sul rapporto con la natura; chiunque sia stato a San Rossore nei giorni scorsi, può testimoniare il rispetto che i rover e le scolte AGESCI hanno avuto nei confronti del contesto ambientale e che è possibile in effetti, ovviamente in occasioni eccezionali, far svolgere un evento del genere in modo sostenibile.»
 
Approfondimenti
 
Aspetti ambientali
La Route ha interessato una piccola porzione della Tenuta di San Rossore costituita da prati aridi mediterranei presenti tra le località di Cascine Nuove e Cascine Vecchie, su una superficie che occupa circa 74 ettari a fronte di un’estensione totale della Tenuta di San Rossore di circa 5000 ettari.
Denominata “Cotoni”, l’area dov’è sorto il campo è destinata alla fruizione turistica da decenni: in essa sono concentrate le attività tradizionali di picnic e svago nei fine settimana, soprattutto primaverili, di apertura al pubblico della Tenuta. La zona della Culatta, dove si trovava il grande palco e che ha accolto i ragazzi partecipanti al campo nella cerimonia di apertura, nella veglia e nella Messa che ha chiuso i momenti collettivi, è adibita a coltivazione di erba medica. Da un punto di vista naturalistico, nel Piano di gestione della Tenuta di San Rossore il luogo del campo scout è classificato come “a fruizione libera” ed è inoltre all’interno della zonazione a minor grado di tutela, ovvero la “transition area”, della Riserva MAB (Programma “Uomo e biosfera”) dell’UNESCO “Selva Pisana”. Nessuno degli allestimenti ha interessato habitat di interesse comunitario.
 
Interventi di AGESCI a beneficio della Tenuta di San Rossore e dell’Ente Parco
Nel rispetto dell’obiettivo degli scout AGESCI di “lasciare il mondo migliore di come l’hanno trovato”, le giornate che hanno preceduto la Route sono state dedicate alla pulizia dell’area che avrebbe ospitato il campo. Analogo intervento è stato effettuato al termine della Route, dopo aver smontato a tempo di record le strutture e aver smaltito, in collaborazione con Geofor, i sacchi della raccolta differenziata: tutta la Route nazionale è infatti stata assai sensibile ai temi dell’ambiente, un pilastro della proposta educativa scout, a partire dalla massima attenzione nella differenziazione dei rifiuti nel corso di tutto l’evento, con la messa a disposizione di appositi contenitori pressoché ovunque, al funzionamento del centro nevralgico del campo con energia rinnovabile: il tendone nella piazza del coraggio è stato infatti alimentato da uno speciale e particolare impianto fotovoltaico.
Nel corso dei prossimi mesi, inoltre, AGESCI si farà carico, tramite una ditta specializzata, di effettuare un importante lavoro di ripristino ambientale nella zona delle “Lame di Fuori”, cuore naturalistico e uno dei siti di maggior pregio del Parco naturale e dell’intera Toscana, riportando circa 60 ettari ad acque libere e praterie umide mediterranee, sfavorendo così la perdita in atto di tali habitat. L’obiettivo è quello di promuovere l’espansione di numerose specie animali e vegetali presenti nelle liste rosse regionali, nazionali ed internazionali migliorando lo status di conservazione di tali habitat.
In previsione dello svolgimento della Route Nazionale, AGESCI ha inoltre curato, attraverso professionisti qualificati, le attività di monitoraggio effettuate prima, durante e dopo l’evento, così da monitorare le eventuali criticità e se possibile prevenirle o mitigarle, sia in fase di cantiere che in fase di gestione dell’evento. Le modalità dei monitoraggi sono state dettagliatamente descritte dal Parco.
Particolare attenzione è stata data alle azioni di comunicazione rivolte ai partecipanti all’evento, che avevano l’obiettivo di far conoscere le emergenze naturali meritevoli di protezione e le modalità di prevenzione o mitigazione degli impatti stessi; tra essi, la realizzazione di un “decalogo” che è stato incluso nel libretto della Route nazionale.
Tra gli altri interventi che rimarranno sul territorio, vale anche la pena di menzionare la messa in sicurezza degli alberi lungo il viale tra Cascine Vecchie e Cascine Nuove, i lavori che, sfruttando le infrastrutture già esistenti, hanno permesso di portare nella Tenuta di San Rossore la fibra ottica, la donazione all’Ente Parco di tre esemplari di dromedari, per l’avvio in chiave turistica delle attività di visite guidate nelle zone destinate all’allevamento agrozootecnico, e molte infrastrutture in legno utilizzate all’interno del campo e dei sottocampi.
 
La presenza della vigilanza del Parco e della Forestale
Il Servizio Vigilanza dell’Ente Parco ed il Servizio Tutela e Gestione Ambientale della Tenuta di San Rossore hanno garantito la vigilanza ambientale per tutta la durata dell’evento, addirittura con la collaborazione di alcuni agenti ora pensionati che hanno collaborato volontariamente quali speciali “riservisti”. Massiccia anche la presenza delle forze del Corpo forestale dello Stato, partner storico dell’Agesci, che su disposizione del Comitato di sicurezza ed ordine pubblico della Prefettura di Pisa, non solo ha vigilato come unica forza di Polizia all’interno del Parco, ma ha assicurato un servizio di sorveglianza volto a garantire il regolare svolgimento della manifestazione. Come i tecnici e gli ospiti dell’Ente Parco, anche la Forestale è stata impegnata in numerose attività didattiche e non solo.
 
La testimonianza di chi ha vissuto la Route nazionale
30.000 ragazzi dai 16 ai 21 anni hanno conosciuto e vissuto la zona del Parco di San Rossore compresa tra Cascine vecchie e Cascine nuove. L’hanno percorsa, l’hanno rispettata.
Quasi 900 adulti, capi scout volontari, sono stati presenti a San Rossore dal 1 al 13 agosto per permettere che la Route fosse possibile, per dare il contributo personale affinché tutto funzionasse; dalla sicurezza alla pulizia del campo, dalla ristorazione alla comunicazione ognuno si è speso perché tutti i 30 mila partecipanti al campo potessero godere appieno dell’evento.
Il loro entusiasmo, come quello dei rover e delle scolte, non è mai venuto meno: non li hanno fermati i turni da almeno 8 ore, col sorriso han messo da parte la stanchezza, rispondendo “eccomi” alle richieste più varie.
Federico, preso al volo mentre sposta un sacco della spazzatura, dice «è lunedì mattina, la Ruote è finita, la stanchezza è tanta, ma nessuno si riposa: c’è una città nuova da costruire anche per noi».
E Anna: «è una grande soddisfazione aver speso energie per far sì che questo posto restasse in mano alla natura, senza mai dimenticare che la nostra presenza qui era solo quella di ospiti».

 

 
Fonte: Enrico Lippi -foto fornita da AGESCI
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17/8/2014 - 10:40

AUTORE:
Alessio Niccolai

Benché non la conosca personalmente, ho stima di lei e la ritengo persona dotata di senno, ancorché spesso mi ritrovi a non condividere ciò che afferma.
Sembra che le prerogative ambientali non la riguardino o che si possa derogare su base ideologica: le posso assicurare che per quanto mi riguarda sarei stato contrario a quei numeri e a quella scaletta di eventi anche se l'organizzatore fosse stato il Komintern anziché i rampolli della Repubblica Vaticana d'Italia.

16/8/2014 - 22:36

AUTORE:
Giacomo Mannocci

Rosicate rosicate.....spero che non dormiate con le vostre preoccupazioni per l'ecosistema e spero possiate tornare presto al parco.
il lavoro è stato egregio, ben fatto in modo sapiente e a tempo di record.

16/8/2014 - 13:52

AUTORE:
Alessio Niccolai

I benefici - caro/a Ludmilla - sono per lo più a breve termine, mentre la portata (e talvolta la comprensione) dei danni è in genere sulle medie/lunghe distanze.
La natura poi sa riprendersi ciò che le appartiene: fra qualche anno - in barba ad esempio a chi si è fatto beffe delle accurate indicazioni di Settis (salvo poi invitarlo come relatore per farsi belli in sede istituzionale) sulla diretta proporzionalità fra l'installazione di costosissimi (ed inutili) porticcioli turistici e l'erosione litoranea - le spiagge del comprensorio pisano, si ritroveranno arretrate al livello del 1350 con somma soddisfazione dei teorici della «crescita».
Son d'accordo con chi dice che l'unica cosa buona occorsa alla riserva naturale in questa triste vicenda è che alla fine i 30.000 se ne sono tornati ai loro ovili. I benefici rimarranno a carico di quella «buona politica» - læti triumphantes - che tanto si spertica con le proprie ininterrotte televendite per convincere quel 40% di non votanti che gli asini volino. I danni a carico della collettività e dei territori.

16/8/2014 - 8:00

AUTORE:
Ludmilla

Insieme a quello dei Danni, facciamo anche il monitoraggio dei Vantaggi Ottenuti, poi mettiamoli sulla bilancia!

16/8/2014 - 7:01

AUTORE:
Rosso Tanfucio

Allora vuol dire che anch'io quando scio d'inverno, scio sopra le povere marmotte che poverine dormono sotto la neve per mesi senza cacare, pisciare, mangiare, bere e soprattutto si astengono da fare all'amore (per niente) come si fa noi umani per il solo sollazzo e via-via per la riproduzione e...dice che la tarantola licosa sia cavernicola anch'essa e venuta così in auge in questo tempo... del coraggio che gli umani (giovani) debbono ritrovare altrimenti sarà causa della loro estinzione perchè chi non lavora non fa l'amore ed il 43% di loro (Italiani) non lavorando faranno viaggiare nisba passeggini e quando saranno crollate con gli anni le case e le fabbriche costruite dai loro nonni ....si ritireranno nelle caverne al pari di animali summensionati.
...poi il mondo continuerà con modi suoi e diversi dal passato prossimo; se poi vogliamo parlare di bischerate: alleluia ll'ova sode.

16/8/2014 - 1:41

AUTORE:
alifrank

Che idea curiosa -- allora l'impatto di settimane di ruspe, poi 32,000 persone, 10,000 tende, 1400 gabinetti chimici, stand, superpalco per funzioni e "pufforave" sarà uguale a -- un picnic a primo maggio? La lycosa dice -- che bischerate!

Comunque, i monitoraggi e valutazioni dei danni saranno fatti.

15/8/2014 - 22:17

AUTORE:
antonio alfiero

Se vogliamo polemizzare per voler fare polemica facciamolo.....la zona dove erano accampati gli scout è una zona aperta normalmente al pubblico e non zona interdetta e aperta solo per gli scout! In quella zona, tra le cascine vecchie e Nuove normalmente sono utilizzate per pasqua, pasquetta, 25 aprile e primo maggio...ed i danni che i normali fruitori fanno alle tane di ragno non lo diciamo?.....ma che bischerate!!!!

15/8/2014 - 12:56

AUTORE:
Linda

guardate nessuno si aspettava di veder scout abbattere daini o dare fuoco al bosco.

IL PROBLEMA NON SONO GLI SCOUT.

il problema sono
-i NUMERI
-il LAVORO che si è reso necessario per l'allestimento (e lo smantellamento)dell'evento

Quando leggo articoli su vari quotidiani "tutto è andato per il meglio" o come qui "una sfida vinta da tutti i punti di vista"

mi chiedo in che senso?

perché a parlare con genericità si fa presto. Che vi aspettavate, di veder roghi di daini? alberi abbattuti? Questo non è successo concordo.
In quanto ai danni su scala un po' meno grossolana (per esempio sulle tane di ragno presenti) è ancora tutto da verificare, APPENA LA ZONA SARA' RIAPERTA.

la questione allora diventerà: ce ne frega dei danni all'ecosistema (per carità per ora recuperabili da madre natura) OPPURE NO?

a me interessa, trattandosi di parco naturale protetto.

Se qualcuno auspica invece un mutamento di identità di san rossore lo dica, lo spieghi, lo chiarisca, lo chiami col nome significante la nuova condizione da lui auspicata (parco pubblico, giardini comunali, zoo..)

e a quel punto ovvio anche l'entità dei 'danni' acquisterà valore diverso.
ma almeno la discussione in merito si chiarirà.

15/8/2014 - 10:12

AUTORE:
Tiziano Nizzoli, Cittadini e Territorio

Io pongo il cittadino e la natura sullo stesso piano e sostengo che possono convivere in armonia.
Combatto l'inquinamento, la deforestazione, i poligoni di tiro in mare con la stessa forza con cui combatto gli integralismi di ogni genere: penso di avere le idee chiare, se commetto errori lo faccio in buona fede, adesso ho sostenuto la route, domani non lo farei per un concerto rock, ogni cosa va valutata volta per volta.

15/8/2014 - 9:34

AUTORE:
P.G_

Pure tu, Nizzoli, Cittadini e TERRITORIO! Quello della Marina di S.Giuliano? Dei battelli con motore elettrico e delle biciclette ecologiche, del rispetto assoluto della natura!
Qui c'è una contraddizione di fondo, ti devi chiarire le idee. Sei un difensore della naturalità dei luoghi o un opportunista che vuole "aprire altre strade"? E le altre strade non possono essere che lo stravolgimneto di quello che dovrebbe essere un Parco (con la maiuscola). Non ci sono stati danni? Come lo sai? Non sono stati abbattuti pini e uccisi animali ma di altri danni bisogna aspettare e vedere.
Un danno sicuro c'è stato, quello culturale, che abbraccia a questo punto, sembra, tutta quella parte politica che si può grossolanamnete definire destra.
Come non si può non vedere l'ipocrisia nella relazione-elogio finale della manifestazione oppure quando il direttore dona ad ogni scout un decalogo in cui si invita l'ospite a parlare sottovoce, per non disturbare gli animali, mentre si sta organizzando un palco per tanti megawatt!
Nessuna critica agli scouts, all'Agesci, ai valori che loro portano, al loro impegno, alla loro fede. Chi usa questo argomento o sbaglia o lo fa in malafede. Non ci sono gli scouts al centro del discorso ma il Parco ed il modo migliore per rispettarlo. Io credo che il modo migliore per rispettarlo sia amarlo, per non trasformarlo in qualcosa che non può e non deve essere.

14/8/2014 - 17:44

AUTORE:
Alessio Niccolai

Al Lettore talmente attento da scegliere di rispondermi in una sezione diversa da quella in cui ero intervenuto, posso tranquillamente dire che la manifesta ostilità fra il Governatore della Regione Toscana e (l'ultima volta) eletto Sindaco di Firenze, risale a ben prima del 2013 e si è sviluppata come una vera e propria costellazione di dispettucci reciproci (sono famigerate in regione le multe comminate pressoché ad personam ai dipendenti del presidio dal corpo di Polizia Municipale gigliata).
Almeno finché Enrico Rossi non ha iniziato a temere l'ascesa politica - perpetrata a colpi di talk show - del sublime tele-venditore viola, annunciatami personalmente e in tempi non sospetti dal suo stesso amabile zio.
Cultura del sospetto? Mania di persecuzione? Teoria del complotto? Chissà... fatto è che le cose vanno sempre nella più insolita e indesiderata delle maniere, la più illogica e anti-popolare, ma - ad un tempo - quella più incredibilmente grata al politico dell'era 1.3.0 (Rossi) e dell'era 1.3.1 (Renzi)*.
Ciò detto, come uccellaccio del malaugurio, voglio complimentarmi a nome di cervi, daini e delle flora e fauna del Parco tutte per il gradevole concerto da 20 MW che tutti consigliano per la distensione ambientale, dal climatologo Luca Mercalli allo zoologo Desmond Morris.
Ma, dato che nella cultura del sospetto sono - a buon diritto - nato e cresciuto, voglio spingermi oltre: chissà se il divieto di balneazione preteso dall'ARPAT per il litorale di Viareggio - dovuto ad un eccessivo livello di colibatteri riscontrato nell’acqua (di gran lunga superiore a quello consentito) - nel tratto tra la Marina di Ponente - vicino al molo - fino al Fosso dell’Abate - punto di confine con Lido di Camaiore - non abbia a che fare con le regolari funzioni corporee esercitate da 30.000 persone in uno stesso luogo non antropizzato... o forse gli emeriti Scout dell'AGESCI, oltre che rispettosi dell'ambiente e campioni di ecologia (???) sono anche talmente stitici da aver soggiornato in San Rossore senza mai defecare o orinare? Certo, avranno avuto bagni chimici e quel che si vuole, ma sono del tutto convinto che i loro reflui non abbiano fatto la fine che tutti si sarebbero aspettati...
Ho inoltre la testimonianza personale e diretta - attendibile perché fanatica renziana - di qualcuno che ha prestato servizio per questa improvvida kermesse: un totale delirio, a suo dire, con particolare riferimento al concerto di cui sopra.
A questo punto - direi - perché i succedanei dell'Azione Cattolica possono cantare le loro imbarazzanti salmodie in una riserva naturale, e non i Pink Floyd, o i Dream Theater, o Franco Battiato, o Mike Oldfield, o i Wiener, o i Berliner?
Sono sicuro che daini e cervi preferiscano una IX Sinfonia Corale di Beethoven, un Tannhäuser di Wagner, un "Lifting Shadows" o un "High Hopes" ai noiosissimi Sancta o Agni Deorum dell'AGESCI...


* Come pietra di paragone per intenderci, ritengo che Tsipras e M5S siano già nell'era 2.0 e la Lega ferma alla 1.8.3

14/8/2014 - 17:06

AUTORE:
antonio

Non posso definirmi ex scout perchè scout si è per sempre !, detto ciò, come ho scritto già in precedenza sulla VdS; uno dei valori dello scoutismo è quello di lasciare il posto migliore di come è stato trovato. Non mi stupisco, quindi, delle comunicazioni che confermano che la route nazionale non ha alterato equilibri del parco. Condivido ciò che ha detto Cruciani a Radio 24 in merito al documento firmato dai "saggi",in merito alle preoccupazioni circa la scelta della location, ovvero che prima di parlare si informino e conoscano il movimento scoutistico, valori compresi. Credo, comunque, che non aver permesso la route nazionale avremmo perso una grande occasioni per far conoscere non solo il parco, ma una bellissima risorsa della Toscana. Vorrei sottolineare il documento nato in questa route, ovvero la Carta del Coraggio, prego i molti detrattori di leggerla è un documento che riesce a coniugare valori sociali e anticonformismo impegnando i ragazzi a lavorare nel proprio territorio.

14/8/2014 - 16:43

AUTORE:
Tiziano Nizzoli, Cittadini e Territorio

Dopo averti fatto gli auguri per una buona riuscita della route ed averti apertamente sostenuto in ogni occasione, adesso voglio farti i miei complimenti per i risultati ottenuti.
L'ecosistema non si è nemmeno accorto di cosa è successo, anzi, ne esce arricchito.
Hai aperto una nuova strada, con coraggio e determinazione, è così che le cose devono cambiare, in quella che deve essere una nuova concezione di fruibilità ecosostenibile del "nostro" Parco.

14/8/2014 - 15:32

AUTORE:
P.G_

Forse, Mannocci, pensavi che chi era contrario sarebbe stato contento se gli scouts avessero sbarbato qualche pino o ammazzato a bastonate qualche daino?
Siamo soddisfatti che sia andato tutto bene, ancora di più che se ne siano andati e non condividiamo questo trionfalismo di facciata dei politici messi a capo di un Bene Comune che avrebbe bisogno di un maggiore rispetto e maggiore Amore per la natura, invece che per il Posto (non inteso come location).
Mi immaginavo, perché ti considero diverso (politicamente s'intende) ma intelligente, che tu non avessi una posizione così decisa a favore dell'utilizzo di un parco al di fuori di quello che è la sua funzione propria, quella appunto di essere un parco e non scenografia per eventi.
Mi sbagliavo.
Arrivano già richieste di concerti e raduni, un'altra buona occasione per far conoscere il parco a "livello nazionale ed internazionale".
C'è speranza che i dromedari non si sentiranno troppo soli.

14/8/2014 - 14:17

AUTORE:
Giacomo Mannocci

Vorrei sapere se sono spariti dalla voce del serchio i tanti che si preoccupavano del sonno dei daini e temevano danni incalcolabili all'ambiente....

13/8/2014 - 21:30

AUTORE:
Lettore attento

-Diciamo pure che con questa «concessione» - che personalmente ritengo ignobile (ma è un'opinione) - il nostro Governatore ha offerto il calumet della pace al Sindaco di Firenze (perché - a ragion di logica - è questa l'ultima ed unica funzione che il voto popolare lo ha legittimato a svolgere)-.

Leggo invece nel comunicato della Coferenza stampa cogiunta AGESCI-dirigenza del Parco:

-Annunciato a giugno del 2013, lo svolgimento della Route nazionale a San Rossore è stato una duplice occasione per l’Ente Parco, la cui struttura ha lavorato duramente in collaborazione con AGESCI per contribuire alla sua organizzazione e renderlo compatibile con le caratteristiche non solo ambientali, ma anche infrastrutturali, del luogo: da un lato, la Route ha dato la possibilità di riflettere sul ruolo dei parchi e delle aree protette in Italia, e dall’altro ha fatto salire all’onore delle cronache nazionali e internazionali la Tenuta di San Rossore, che da anni non ospitava un appuntamento di tale prestigio.

Leggo invece su Wikipedia che l'8 dicembre 2.014 il Cittadino Matteo Renzi viene eletto Segretario del Partito Democratico.

Il 22 Febbraio 2.014 riceve i voti richiesti dei Deputati italiani per il suo programma per diventare Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana ed a maggioranza è Presidente del Consiglio.

Mentre il primo di Luglio c.a è Presidente del Consiglio dell'Unione Europea.

Domanda: che interesse aveva il nostro Governatore toscano Enrico Rossi a fare la "concessione" al Sindaco di Firenze nel Giugno 2.013?
..si rammenta che il Sig. Matteo Renzi divenne segretario del PD il 15/12/2013 e quindi all'epoca "dei fatti"

- Annunciato a giugno del 2013, lo svolgimento della Route nazionale a San Rossore-
il Seg. PD era Guglielmo Epifani ed il Presidente del Consiglio? Enrico Letta (il nipote di Gianni)
quindi...
..o Betta o Nena è la "listesima" per i poco attenti.