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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Se oltre a combattere
quotidianamente
Con mille problematiche
legate alla salute
al reddito
al lavoro
alla burocrazia
al ladrocinio
alla frode
alla .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
LUCCA
Scomparsa di Ettore Borzacchini

10/9/2014 - 11:51


Sulla copertina del suo “Dizionario ragionato” aveva fatto scrivere: “Di lingua volgare, anzi volgarissima, d’uso del popolo alla fine del secondo millennio dal parlare toscano e vieppiù labronico, diligentemente mutuata. A cura del prof. Ettore Borzacchini, accademico della Farina di Semi di Lino con dimolte annotazioni, chiose e cazzi vari di altri eminentissimi studiosi periti in Scienze, Lettere e Arti”.

Spesso veri (come Mario Cardinali, direttore del Vernacoliere. Oppure inventati come per esempio: “cfr. G. CHAUCER, It’s better a dead at home than a Pysan at the door, Nottingham 1656″.

Ettore Borzacchini – che in realtà si chiamava Giorgio Marchetti – è morto improvvisamente a 71 anni e a mezza Toscana mancherà una specie di luce nel buio per chi vuole capire la lingua che parla. Il “Borzacchini Universale” è come il Devoto-Oli della Toscana costiera, in particolare (o quasi esclusivamente) di Livorno e dei suoi dintorni.

Marchetti era nato a Lucca da genitori livornesi e con la sua città d’origine non ha mai perso i contatti, soprattutto grazie alla lingua di quelle parti. Architetto (è stato membro del consiglio nazionale per quasi 10 anni), scrittore e umorista, per anni ha collaborato con il Vernacoliere e Il Tirreno (per il quale ancora scriveva), ma aveva scritto anche per Comix, Focus, Il Giornale. Ma faccia attenzione chi non lo conosceva: il suo dizionario di 4 volumi, il Borzacchini, – pur con i toni scanzonati e ironici di cui si trova traccia su internet – era e resta una cosa seria sotto il profilo della lessicografia. Tanto che l’Accademia della Crusca li ha inseriti tra i testi di riferimento, mentre l’Aiis (Associazione Internazionale di Studi di Italianistica) nella sua conferenza annuale del 2005 all’Università della North Carolina gli ha dedicato una sessione del seminario “Anxiety of form in contemporary italian fiction” tenuta da Roberto De Lucca, del Bennington College, ai docenti di Italianistica delle Università americane, dal titolo: “Il Borzacchini Universale, o Il Dizionario Macaronico di Giorgio Marchetti”. In queste ore sulla pagina facebook del “professor Borzacchini” si stanno moltiplicando messaggi di cordoglio e di dispiacere. E molti influenzati dal suo stile: “Cià lasciato con un ‘bòna ugo’”.

Esempio. “Levare il fumo alle schiacciate“. “Simpatica ed efficace espressione di schietta officina toscana attraverso la quale si evidenzia un’elevata abilità nel realizzare alcunché con tempestività ed efficienza e, per traslato, prontezza di riflessi e di apprendimento. È chiara la natura paradossale della locuzione, dato che, come giustamente argomenta il Ravagliulo-Incordati: «…il fumo della schiacciata è elemento inconsistente ed inafferrabile, nonché effimero, e pertanto il solo tentare di levarlo risulta azione vana ed illusoria come il fare la punta alle scorregge… » (cfr. ULRICO RAVAGLIULO-INCORDATI, Fenomenologia della schiacciata tra utopia e realtà, Colgate 1966)”.

 

La schiacciata, per inciso, è una sorta di sinonimo di focaccia. Tuttavia, aggiunge per quella locuzione, il Borzacchini: “Si ripropone altresì la vexata quaestio della vera consistenza e natura della schiacciata in sé, che secondo il Fetecchia”. Eccetera. Ogni voce ha anche un esempio pratico: “«Luilì leva ‘r fumo alle schiacciate. ..!» dirà indifferentemente il gentiluomo livornese del grande direttore d’orchestra così come del penalista di vaglia o del meccanico all’angolo, ma «Alla tu’ età io levavo ‘r fumo alle schiacciate!» affermerà, non senza una punta di malinconia, il medesimo gentiluomo nell’ammaestrare il figlio adolescente che manifesta scarsa inclinazione alla dilettevole pratica della topa”. Sì, anche a quest’ultima è dedicata una voce del dizionario. Sterminata. 

Di Giancarlo Pardini

Come ricordo personale ho contattato il Marchetti quando ho pubblicato il mio libro “Le parole di ieri” per avere l’autorizzazione a inserire qualche lemma e qualche paragrafo preso dai suoi libri.

 

Da “Il Borzacchini universale. Dizionario ragionato di lingua volgare anzi volgarissima d'uso del popolo alla fine del secondo millennio" riporto quello curioso su Migliarino

 

“località della costa toscana, tra Pisa e Lucca, dotata di spiagge solitarie e boscosi recessi, da tempo immemorabile luogo deputato a convegni amorosi omo ed eterosessuali, non di rado con finalità lucrative; in queste zone la diffusione delle colture di conifere e la popolarità della pratica del rapporto orogenitale hanno dato luogo al gradevole e malizioso calembour -….si va ‘m po’ ‘mpineta- la cui interpretazione lasciamo al lettore più disincantato”.


Mi rispose subito e ci scambiammo varie mail. Mi disse che era stato purtroppo testimone della morte improvvisa, avvenuta sul treno che prendevano insieme, di un mio caro amico, deceduto purtroppo precocemente alcuni anni or sono in giovane età.

Era rimasto molto colpito da questo tragico evento perché avevano fatto oramai amicizia durante i loro viaggi.

Migliarino gli era rimasto impresso e lo aveva incuriosito perché questo amico ne parlava spesso, raccontando storie e dicendo quanto meraviglioso fosse questo paese in cui lui aveva trascorso  la propria gioventù.
Allora gli inviai il libro che lui lodò, soprattutto per la ricca iconografia, le tante foto che lo arricchivano e completavano le storie.
Decidemmo infine di incontrarci a Viareggio, luogo dove in quel momento risiedeva, incontro che però non si concretizzò.

La mia conoscenza del Marchetti rimase quindi virtuale e ho di lui solo un trafiletto che mi inviò e che misi in cima al  libro e che dice


La vita è veramente sogno e le sue alcove
sono i bar e le osterie,
le cantonate,
le piazze dove imperversano gli scemi di paese,
i gaglioffi, i vitelloni, le chiacchierate e le mai trombate,
i vecchivecchi e i giovani invecchiati,
i capitori di tutto, gli esperti da caffè,
e altra varia umanità.
 
 
 

 
 

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11/9/2014 - 10:44

AUTORE:
Enzo Pannilunghi

Questo evento appreso dalla Voce del Serchio mi ha prodotto grande emozione e tristezza. Credo di aver letto almeno tre dei quattro dizionari e di averne regalati almeno una decina di copie ad amici in varie parti d'Italia. Peraltro leggendo tutto l'articolo ho, per l'ennesima volta, goduto dell'effetto antidepressivo dell'ingegno del Borsacchini. Grazie.