Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Proviamo a definire meglio la questione TASI-San Giuliano Terme, in attesa di poter discorrere del bilancio.
Quando uscirono le aliquote mi ‘divertì’ a fare delle tabelle di confronto tra il nostro e gli altri Comuni della Provincia di Pisa: volevo vedere se è vero che noi sangiulianesi paghiamo sempre di più degli altri ! Mi sono quindi scaricato le delibere dei vari Comuni così come pubblicate sul sito del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).
Vi confesso che la diversità di composizione e organizzazione del testo delle varie delibere non ha reso semplice il lavoro di sintesi: eventuali errori e/o omissioni nella tabelle sono quindi da imputare alla disattenzione non colpevole e non certamente all'intenzione o peggio ancora alla manipolazione.
Ovviamente il confronto tra i vari Comuni ha valore soltanto relativo: diverse le esigenze, il numero di abitanti, l’estensione del territorio ecc. ecc. È evidente a tutti che l’entità dei servizi indivisibili, quelli finanziati dalla TASI per intenderci, necessari ad una realtà come quella di Orciano Pisano, con i suoi circa 623 abitanti, è ben diversa da quella di un Comune come Pisa ! Questo confronto ha quindi valore esclusivamente indicativo e la discussione sui vari valori non deve essere guidata soltanto dal loro ‘peso’ numerico ma impostata in relazione a più fattori.
Il giorno che mi dilettai in questo ‘giochino’, ovvero il 15 settembre scorso, due comuni, per la precisione Casciana Terme Lari e Crespina Lorenzana, non avevano ancora comunicato le loro delibere al MEF.
Nella tabella 1 sono riassunte le aliquote riferite all'abitazione principale (sempre intesa con esclusione delle categorie A/1, A/8 e A/9): ho indicato inoltre se siano o no state approvate detrazioni per questa e agevolazioni per le famiglie(per chi fosse interessato, ho un PDF che riassume le delibere).
Il dato che spicca è sicuramente quello di Castelnuovo Val di Cecina, unica amministrazione ad aver azzerato la TASI. Questa amministrazione si è permessa questo lusso grazie soprattutto ad un atto di transazione stipulato con l’ENEL Green Power relativo al recupero del tributo sui rifiuti sulle aree scoperte per le annualità 2007-2013.
Dei trentaquattro Comuni che a quel giorno avevano pubblicato le aliquote TASI (escludendo Castelnuovo Val di Cecina) ben 26 hanno adottato una aliquota fissa (in particolare i Comuni con meno di 5.000 abitanti). Per quanto riguarda le detrazioni sulla prima abitazione 18 Comuni non le hanno previste, 10 hanno detrazioni variabili in funzione delle rendite catastali (ovviamente a diminuire come valore dalla rendita più bassa a quella più alta) e 6 applicano una quota fissa (50,00 euro in cinque casi, 100,00 nell'altro). In 19 Comuni non sono previste agevolazioni per le famiglie, previste invece nei restanti 15 (vedi tabella 2).
Per le agevolazioni alle famiglie 7 Comuni le destinano unicamente (con modalità differenti) alle famiglie con figli di età inferiore ai 26 anni dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nell'abitazione (Bientina, Calci, Calcinaia, Castelfranco di Sotto, Pisa, Ponsacco, Riparbella), 3 unicamente (con modalità differenti) a abitazioni occupate da ultrasessantacinquenni (Guardistallo, Montopoli Val d’Arno, Santa Croce sull’Arno) e 2 unicamente alle famiglie con portatori di handicap (Santa Maria a Monte, Terricciola).
Più estese le agevolazioni previste dei restanti 3 Comuni: San Giuliano Terme e Vicopisano le destinano alle famiglie con figli di età inferiore ai 26 anni dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nell’abitazione, alle famiglie con portatori di handicap e a quelle con invalidi al 100%, mentre Volterra le destina alle famiglie con figli di età inferiore ai 26 anni dimoranti abitualmente e residenti anagraficamente nell’abitazione, alle famiglie con portatori di handicap e a quelle con ISEE inferiore a 15.000 euro.
Importante ricordare che il Comune di Riparbella applica una aliquota dell’1,7 per mille per le abitazioni per le quali la fruizione dei servizi indivisibili è limitata.
Già da questi dati è evidente che il Comune di San Giuliano non è quel ‘mostro fiscale’ come molti lo additano ! Se lo confrontiamo con gli altri Comuni con più di 15.000 abitanti, quelli più ‘simili’ per esigenze, vediamo che la scelta dell’aliquota scalare è condivisa (4 delle 6 amministrazioni l’hanno adottata !), così come la scelta di una detrazione scalare sulla prima casa (3 amministrazioni su 6 ! Una non ha adottato detrazioni).
San Giuliano Terme è l’unico Comune tra i sei con più di 15.000 abitanti ha prevedere tre tipologie di agevolazioni per le famiglie.
Mi sono anche divertito (quel giorno avevo molto tempo a disposizione evidentemente !) a calcolare i valori dell’aliquota per tre rendite catastali, in riferimento alle fasce adottate dal Comune di San Giuliano Terme: 125,00, 375,00 e 601,00 euro (tabelle 3, 4 e 5). Ovviamente, nei calcoli, ho tenuto conto delle detrazioni per la prima abitazione ma non di quelle per le situazioni familiari.
Ho scelto queste tre fasce perché sono le principali protagoniste delle discussioni che io definisco, bonariamente, ‘da bar’. Sulle altre due, quelle relative alle abitazioni con rendite catastali superiori a 700,00 euro, il discorso peraltro è ancora più complicato: il confronto diventa ancora più relativo e quindi più difficile da commentare in modo critico senza dilungarsi troppo. Basti pensare, ad esempio, come l’aliquota fissa scelta, come abbiamo detto, prevalentemente dai piccoli Comuni gravi in proporzione meno sulle rendite catastali più altre che non su quelle più basse incidendo in modo significativo sulle medie (a Buti, ad esempio, una rendita catastale di 125,00 euro paga 52,50 euro contro i 403,54 di una rendita di 1201,00 euro; nei Comuni che hanno scelto aliquote scalari la rendita catastale di 125,00 euro è di fatto esonerata dal pagamento !)
Per una abitazione con rendita catastale di 125,00 euro a San Giuliano Terme non si paga niente(tabella 3); per la rendita catastale di 375,00 euro si paga 76,00 euro (tabella 4) e per quella di 601,00 euro si paga 201,94 euro (tabella 5). Nei primi due casi a San Giuliano Terme si paga meno della media provinciale (nelle tabelle i Comuni che pagano meno della media sono evidenziati in verde).
Nella terza i sangiulianesi pagano circa quindici euro di più della media: comunque pagano meno dei confinanti vecchianesi e calcesani, spesso presi nei discorsi ‘da bar’ come riferimenti. Se limitiamo al confronto ai sei Comuni con più di 15.000 abitanti, ecco che i sangiulianesi pagano circa sette euro più della media (con due comuni in ‘media’ più cari e tre meno cari, con i soli pisani a pagare poco meno della media provinciale). Quello di San Giuliano Terme può quindi definirsi, almeno per le prime tre categorie di rendite
Se il dato può avere un valore (e sinceramente né dubito, a meno di inserirlo in un discorso più complesso) in Provincia l’importo medio per le tre categorie catastali considerate è 96,42 euro: a San Giuliano Terme è 92,65 euro (tabella 6).
Per una volta non lamentiamoci: praticamente San Giuliano Terme, per le tre rendite catastali considerate, è il Comune medio della Provincia !
Dimentichiamoci quindi la questione TASI, comunque ormai deliberata per il 2014, e concentriamoci sul bilancio, in attesa di verificare la nuova amministrazione sangiulianese non sui conti e le azioni del 2014 (di cui è soltanto in parte responsabile) ma a partire dal 2015 (quando i bilanci e le 'tasse' saranno di sua esclusiva responsabilità).