Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
La meditazione aiuta a migliorare la memoria e la capacità di apprendimento. Secondo quanto riferito dai ricercatori dell’Università di Harvard, negli USA, la pratica meditativa stimolerebbe l’attività neuronale della materia grigia portando a una sua maggiore densità nelle zone associate alle attività mnemoniche e di studio.
Un allenamento vero e proprio per il cervello, spiegano i ricercatori statunitensi, grazie al quale in sole otto settimane si otterrebbero risultati di rilievo. Praticare la meditazione risulterebbe quindi non soltanto un ottimo rimedio naturale contro lo stress e gli stati d’ansia, ma anche una vera e propria palestra per la mente. Come ha spiegato la Dr.ssa Sara Lazar, neuroscienziata presso l’Università di Harvard:
"Se utilizzi una specifica parte del tuo cervello è destinata a crescere perché la stai usando. Si tratta davvero di esercizio mentale. Di fondo, l’idea è “usalo o lo perderai”. È un po’ come l’accrescimento muscolare."
A tali conclusioni i ricercatori sono giunti attraverso l’analisi delle scansioni del cervello di 16 volontari, effettuate prima e dopo le otto settimane previste di pratica meditativa orientata alla “consapevolezza”. Quest’ultima rappresenta una variante della meditazione che punta espressamente a concentrare l’attenzione sulle sensazioni inviate dall’organismo distaccando il sé dal “chiacchericcio della mente”. Alle tre lezioni settimanali di respirazione, yoga dolce e “body scan”, ai partecipanti è stato chiesto inoltre di eseguire per contro proprio circa mezz’ora di esercizio ogni giorno.
Chi oltre all’esercitazione quotidiana aveva frequentato anche i corsi di meditazione mostrava rispetto agli altri l’inspessimento della materia grigia in alcune aree del cervello, incluso l’ippocampo sinistro, deputate appunto alla memoria, all’apprendimento e alla gestione delle emozioni.
Stimolate dalla pratica meditativa anche la corteccia cingolata posteriore (associata a memoria ed emozioni), la giunzione temporo-parietale (a cui fa riferimento l’empatia) e il cervelletto (per la capacità di coordinare i movimenti).