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Giovedì 28 alle 18.00 si terrà, presso la Villa Roncioni di Pugnano, uno straordinario evento: con la mostra Romeo e Giulietta - 1968 la Fondazione Cerratelli riapre le sue attività a San Giuliano, permettendo di nuovo l'esposizione dei fantastici costumi che rappresentano, come sottolineano il sindaco Sergio Di Maio e la vicesindaca Lucia Scatena sul Tirreno, un patrimonio culturale di inestimabile valore. 

La Città della Luce, Spazio Cuore da inizio al corso di Biodanza
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Al via il programma coordinato dalla Prefettura di Pisa
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#suonosolo #vecchiano #debrafastviolinist #debrafast #violino#violinista
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penso di sapere chi tu sia. . .

Certo sei ganzo .....
io non so sindaco e presidente come e se hai votato .....
NEL PD GUERRA TUTTI CONTRO TUTTI
BARSOTTI COMUNE DI .....
00:24 - 21/ 9/ 2023 498 utenti online?😒?

22. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Andrea Mobiglia
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Occhi, occhiali e lenti a contatto
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Occhi, occhiali e lenti a contatto
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Occhi, occhiali e lenti a contatto
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Quando il dolore mi sovrasta
perche' è fuori controllo
mi sento persa
dispersa nella vastità del mondo
Un tormento prfondo
m'induce all'esistenza .....
Dopo questa estate finalmente si consolida il passaggio del giovane atleta Vecchianese Kevin Cirrone per ka stagione 2023/ 2024 nella massima serie di .....
Province Toscane
Rossi e Bugli ai dipendenti delle Province

22/12/2014 - 21:07

Rossi e Bugli ai dipendenti delle Province: "Riforma necessaria, ma con un disegno più articolato delle funzioni"
 
FIRENZE - "Indiscutibile che una riforma fosse necessaria, che tre livelli di enti non si possono mantenere, ma andavano ridisegnate meglio le funzioni, andavano ripensati e definiti i possibili accorpamenti. Non avremmo dovuto trovarci in questa situazione, mentre non si è messo mano ad un ridimensionamento degli apparati dello Stato sul territorio".
Così il presidente della regione Toscana Enrico Rossi ha aperto l'incontro che ha avuto insieme all'assessore Vittorio Bugli presso la sede del Consiglio regionale con i sindacati regionali, confederali e di categoria CGIL, CISL e UIL.
Tra i punti sottolineati con forza dal presidente Rossi c'è quello che "nessuno dovrà rimanere a piedi". E che, utilizzando al meglio il meccanismo della mobilità previsto dalla legge di stabilità, va ricollocato in maniera dignitosa il personale delle Province. "Spazi in questo senso possono essere resi possibili dalla revisione in atto della macchina organizzativa regionale, cui sta lavorando l'assessore Bugli, facendo tra l'altro ricorso alle norme pre Fornero. Ma anche il governo deve fare la sua parte".
Un altro spazio importante di assorbimento, con numeri elevati, può essere offerto, secondo il presidente, "da articolazioni regionali di centri per l'impiego, un ambito in cui l'assessore al lavoro Gianfranco Simoncini ha aperto una trattativa con il governo e che potrebbe essere oggetto di un lavoro comune con i sindacati".
"Ma non ci si può limitare al ricollocamento – ha detto ancora Rossi – Se ci limitiamo a questo abbiamo fallito. Dobbiamo proporre in tempi brevi, entro metà gennaio, una legge sulle funzioni, definendo i compiti che si assume la Regione e quelli che invece vanno ai Comuni. In sostanza va ridisegnato un assetto, una pianta organica regionale, dove, questa la mia ambizione, quel personale che finora ha servito lo Stato continui a farlo e garantisca i servizi ai cittadini".
La parola è passata poi all'assessore Bugli che ha formalizzato gli impegni che la Regione si assume, proseguendo il confronto con il Governo sulla normativa relativa al taglio del personale in forza alle Province e alle Città metropolitane: "Da un lato il mantenimento degli attuali livelli occupazionali, fermo restando l'impegno a realizzare il processo di riorganizzazione della Regione nelle modalità e nei tempi concordati con le organizzazioni sindacali e nel rispetto dell'accordo del luglio 2014 fra Regione, ANCI, UPI e organizzazioni sindacali. Dall'altro la garanzia del flusso di informazioni costanti sulle attività degli osservatori regionale e nazionale, per effettuare una puntuale ricognizione della disponibilità nei fabbisogni occupazionali di tutte le pubbliche amministrazioni presenti sul territorio, compreso l'ente Regione, i propri enti strumentali e quelli del servizio sanitario regionale".
"Rimane comunque decisivo – ha concluso Bugli - che anche il Governo faccia la sua parte, e per questo continueremo ad impegnarci per un confronto serio e ragionevole con il Governo insieme ai Comuni".

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