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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario. 

Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
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Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
. . . non siamo sui canali Mediaset del dopodesinare .....
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ALIMENTAZIONE
Reflusso gastro-esofageo

2/1/2015 - 16:18


Alimentazione e reflusso gastroesofageo

Succhi gastrici che risalgono dallo stomaco ed infiammano la gola. Sono questi i classici sintomi del reflusso gastroesofageo, un disturbo comune, dal momento che oltre un terzo degli italiani ne soffre almeno una volta al mese. Predisposizione famigliare alla sua origine, certo, ma non bisogna dimenticare l'importanza dello stile di vita e dell'alimentazione. Stress, ritmi di lavoro incalzanti e regimi dietetici poco salutari, giocano infatti un ruolo importante nelle disavventure dell'apparato digerente.

Come far fronte a questa situazione? Innanzitutto con una terapia dietetica appropriata, calibrata in modo tale da aumentare il tono dello sfintere gastroesofageo, riducendo allo stesso tempo la pressione intraddominale e la secrezione acida dello stomaco.

Gli inibitori della pompa protonica faranno il resto, abbassando la quantità di acido cloridrico prodotta dallo stomaco. Si tratta di farmaci innovativi ed efficaci, non c'è che dire, ma dai quali non ci si può certo aspettare miracoli... e se a tavola si sgarra il reflusso, spesso, ritorna. L'alimentazione, dunque, gioca un ruolo importantissimo.

Abbuffate e schifezze per frenare i morsi della fame rappresentano un nemico insidioso, meglio invece preferire pasti piccoli e frequenti. Non saltando mai il pasto si eviterà di sovraccaricare eccessivamente lo stomaco. Andare a letto con la pancia stracolma? Un altro grave errore per chi soffre di reflusso gastroesofageo; saggia è invece la decisione di aspettare almeno due ore prima di coricarsi, sdraiandosi eventualmente con la testa sollevata dal letto di 15-20 cm. Altro punto importante... la pressione addominale, che se eccessiva facilita la risalita dei succhi gastrici. L'alimentazione, da un lato, dovrà favorire il raggiungimento ed il mantenimento del peso forma, mentre dall'altro si dovranno adottare norme comportamentali specifiche, ad esempio evitando l'uso di cinture o di abiti troppo stretti in vita. Anche guidare dopo i pasti può facilitare il rigurgito e non se la passano certo meglio le donne in gravidanza o chi, stupidamente, si mette a fare qualche serie di addominali dopo un pasto abbondante!

Ancora qualche norma dietetica... gli intingoli e gli alimenti ricchi di grassi, sono nemici giurati di chi soffre di reflusso perché se da un lato prolungano il tempo di permanenza del cibo nello stomaco, rallentandone lo svuotamento, dall'altro riducono il tono dello sfintere esofageo inferiore. E per chi soffre di reflusso non c'è cosa peggiore, o forse sì... il fumo, che indebolisce ulteriormente questa valvola. E la lista degli alimenti da evitare non finisce qui;

 

caffè e the innanzitutto, ammessi solo se decaffeinati, ma anche cioccolato, menta, pomodori crudi, superalcolici, bibite gassate e spezie (pepe, peperoncino, curry, noce moscata ecc.).

Gli alimenti ricchi di proteine (carne, uova e pesce) possono invece aumentare il tono della valvola che separa stomaco ed esofago, a patto che vengano preparati con metodi di cottura salutari. Via libera al cartoccio per il pesce, ma niente intingoli o uova fritte. La carne alla piastra? Sì, ma ad una condizione, la cottura non dev'essere eseguita a temperature troppo alte; vietate le parti bruciacchiate... il vostro stomaco potrebbe non gradirle e dimostrare un certo disappunto  (oltre ad acidità e rigurgito, il reflusso gastroesofageo può manifestarsi con difficoltà di deglutizione, dolore al petto, mal d'orecchi e raucedine).

 

Alimentarsi in modo equilibrato quindi, ma anche ristabilire un rapporto sereno con il cibo. Mangiare bene non basta, occorre masticare lentamente e deglutire con la stessa premura... niente abbuffate al bancone di bar e fast food, ma pasti consumati in ambienti sereni e rilassanti. Un'alimentazione di questo tipo, intrapresa alle prime avvisaglie di acidità e sofferenza gastrica, può impedire che questa evolva in reflusso gastroesofageo o addirittura in ulcera. La dieta per la gastrite si basa infatti sulle stesse, semplici, regole viste nel corso di questo articolo.

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