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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Cronache di un prof. tifoso
Pisa-Sant'Arcangelo 1-0
di Arbauz

18/1/2015 - 15:55

La solita faticaccia in casa
 
Arriva il Sant’Arcangelo! Quanti ricordi! Un tifoso serio e responsabile, che si è fatto tutta la gavetta, non può non ricordare il mitico campionato di serie D disputato dal Pisa qualche anno fa dopo il Crollo Pomponiano.

Ricordo che al match in casa col Sant’Arcangelo non fui presente in quanto malato (giuro!), e meno male, perché una bufera distrusse quasi tutti i cartelloni pubblicitari in gradinata, compreso quello del Circolo Culturale Mazzei. Però mi ricordo tanti dei giocatori di quel Pisa: la coppia argentina delle meraviglie (il piccolo Chiesa e il gigante Cantoro, una specie di creatura del dottor Frankenstein), il terzino lungagnone Talignani, che segnò 6 goal di testa nelle prime tre partite e poi non toccò più boccia, il tandem di nonnetti ancora arzilli Bonuccelli-Francesconi, poi messi in disparte dall’arrivo della star Carparelli; e poi altri (per me) oscuri eroi, come Nocciolini (di cui si aspettò per nove mesi un’improbabile esplosione), il giovane terzino Bizzotto (anche lui un’eterna incompiuta), la sgusciante aletta Ilari (tre goal al Ponsacco, mica niente).

E mi ricordo anche alcune partite diciamo memorabili: il 4 a 2 casalingo con cui asfaltammo il Castellarano (del resto quasi tutte le squadre si chiamavano Castel e qualcos’altro), i vibranti incontri con le corazzate (ma solo per un po’) del girone, come il Chioggia e il Fossombrone, forse anche il Rovigo (non mi ricordo bene), e perfino la sconfitta casalinga per 1 a 0 col Russi (sì, successe anche questo).
 
Ma il tempo è passato e oggi bisogna vincere, poche storie. E poi è arrivato Arrighini, e insomma altre delusioni casalinghe non ne vogliamo. Visto che si gioca alle 12,30 per vedere la partita tocca uscire di casa alle 11 e 30 e tornare verso un quarto alle tre (lasciamo perdere i commenti). Anche oggi i brani musicali sparati durante il riscaldamento fanno schifo, se si eccettua “Revolution” dei Beatles (però!). C’è una lieta sorpresa: è presente, inatteso, il valente collega DV, che evidentemente avverte l’importanza del momento. La curva Nord fa uno sciopero del tifo di 20 minuti per protestare contro i soliti divieti delle trasferte, per cui si sentono bene le urla dei giocatori in campo. Il Pisa fa (propone?) qualche bella giocata, soprattutto grazie ad Arrighini (che è effettivamente anguillesco), ma senza dominare come si sarebbe potuto sperare. E così il primo tempo finisce zero a zero, e tra l’altro sembra giusto così.
 
Nell’intervallo sembra prevalere il pessimismo (“Va a finire che poi fanno un golletto loro e vincono”, “Non c’è gioco, via”, “Quattro punte sono troppe”, ecc.), ma proprio all’inizio della ripresa il buon Frediani la mette dentro da posizione improbabile (alla Cerci dei bei tempi, per intendersi). Sospiro di sollievo, fausti presagi e via discorrendo. Però il resto della partita è inguardabile, corriamo anche qualche pericolo, ma loro –diciamolo- sono scarsi parecchio e il risultato è salvo.

Sì, però, c’è poco da fare: in casa quest’anno non ci si diverte quasi mai, e di gioco se ne vede solo una pallida ombra. Si sa che le squadre bragliesche non sono divertenti, però a volte questa non sembra una squadra molto bragliesca. Io ricordo qualche partita più bragliesca l’anno scorso, quando Braglia non c’era. E poi va bene che la sofferenza fortifica l’uomo, però a volte in casa –è umano- si vorrebbe soffrire di meno. Si vorrebbe.
 

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19/1/2015 - 22:06

AUTORE:
Arbauz

Mi viene giustamente fatto notare che non si scrive Sant'Arcangelo, bensì Santarcangelo. Chiedo scusa. E forza col Gubbio.

18/1/2015 - 23:09

AUTORE:
Sasha Mascetti

Dato che ieri il nostro Ambrì Piotta ha battuto il Biel nel campionato di hockey svizzero, ho proposto al Malinverno e al Bernasconi di seguire su Sporttube i nostri amici del Pisa con cui siamo gemellati. Per la verità il Bernasconi non voleva perché lui è di quelli che solo Ambrì ma poi gli ho ricordato di quella volta che siamo andati insieme a scrivere "Viola birichini" all'ingresso della galleria del Gottardo quando passò da queste parti la Fiorentina per andare a giocare a Zurigo e così l'ho convinto.
I primi dieci minuti di partita li ho passati a spiegare al Malinverno perché i giocatori del Pisa non avevano i pattini ma poi è andata meglio.
All'intervallo dormivamo tutti e ci ha svegliato solo il gol di uno che mi pare si chiami Frediani all'inizio del terzo tempo o forse del secondo. Abbiamo festeggiato con uno spritz e poi ci siamo riaddormentati tutti.
Meglio l'hockey dove si vedono più gol ma insomma siamo contenti per voi.
Però il cronista, mi si chiami Volpini, Orsini, qualcosa così ha detto che i pisani correvano poco. Mandateceli qua che li facciamo correre su e giù per il Gottardo e vediamo se si riprendono.

18/1/2015 - 23:08

AUTORE:
Cervetto

O Arbauz.
Che orribile football che ci tocca di vedere. Inguardabile. E che musiche orribili (hai ragione!)che ci tocca sentire. E che idea luciferina quella di far giocare le partite a mezzogiorno e mezzo. Le Polizie religiose degli ultras della Curva nord, della SIAE e dell'Emiro Galliani infliggano pure diecimila frustate al vecchio Cervetto e lo espongano canuto e stanco al pubblico ludibrio in Piazza della Berlina se lo riterranno colpevole di blasfemia. Che orribile football, o Divino Arbauz ci tocca dunque trangugiare. E poi, alla fine, magari si andrà ugualmente in Serie B e allora chissenefrega. Ma che cessi di partite, faccelo dire, per ora, o Divino. E che la Dea Eupalla infine gli torca pure gli occhi, a Cervetto, che gli turi in eterno le orecchie con pece di Tiro e che lo obblighi ad assistere ogni notte in TV alle partite del campionato aziendale amatori Mediaset.
E sempre comunque forza Pisa, o Divino Arbauz.
Ave.
PS1: Se tu schieri 10 centravanti da potenziali 18 reti cadauno, la somma delle reti realmente siglate alla fine del campionato sarà uguale a 180?
PS2: Campionato di Serie D. Grandi ricordi. A Santarcangelo (o era Carpi?) Quando arrivarono i tifosi del Pisa i locali montarono i banchetti del torrone e dello zucchero filato e l'Albana scorreva a fiumi; grappoli di persone sui terrazzi a godersi lo spettacolo della torcida nerazzurra. Festa in paese: arrivava il grande Pisa.
PS3: Bonuccelli e Francesconi erano due formidabili centravanti. Cervetto non ha mai capito come mai abbiano sempre giocato in infime categorie.
PS4: Carparelli. Cervetto aveva un debole per Carparelli il tatuato. In ossequio alla nauseabonda moderna etica calcistica secondo la quale in campo sei un tenero supporter ma fuori dal campo nessuna pietà, dopo innumeri testimonianze d'eterno amore il Carpa fu preso per le trombe e mandato via a ciglio asciutto. Ma si sa: uno avulso non deficit alter.