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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Cronache di un prof tifoso
Pisa-Savona 2-0
di Arbauz

31/1/2015 - 20:24

Non era consentito sbagliare
 
Già, stamattina “Il Tirreno” a pagina 19 della locale cronaca diceva proprio così: “non è consentito sbagliare”. Quindi non abbiamo sbagliato e abbiamo trafitto il Savona. Sì, però…e basta con i però, si doveva vincere, che altro andare a cercare? Sì, però…però un corno, poche storie. Va bene così, non abbiamo sbagliato (però…).


Però l’inizio non era stato travolgente, ma proprio per niente. Per una buona mezz’ora il Savona ha fatto la sua onesta partita (come un po’ tutte le squadre che vengono a Pisa e sembrano tutte delle belle squadrettine) e ha mancato un’occasione colossale propiziata dall’ex Scappini. Poi abbiamo fatto goal su un loro erroraccio, quindi ecco l’Episodio. Il goal l’ha fatto in modo avvoltoiesco Arrighini, per la gioia di grandi e piccini; tra l’altro non ha giocato male (soprattutto quando sfugge anguillesco nello stretto), ma è stato barcocchiato ben bene dai rudi difensori avversari. Sotto la nostra gradinata (come sempre scoperta, e infatti eravamo al freddo e al gelo) corricchiava una ragazza-segnalinee che –spiace dirlo- è apparsa un po’ troppo incerta; infatti stavo male per lei, che ogni tanto alzava a metà la bandierina e poi la riabbassava, senza mai dar l’impressione di esser sicura di quel che voleva fare. Ogni tanto i difensori del Savona e i nostri attaccanti la mandavano a quel paese, ma lei non sembrava prendersela molto. Al contrario il giovane arbitro era pimpantissimo e dopo i fischi correva solerte e si produceva in gesti teatrali, a volte curiosi ed esagerati. Comunque –pur nel solito grigiore e nella solita mancanza di gioco- si andò al riposo in vantaggio.


Va però detto che nel secondo tempo abbiamo giocato meglio del solito, mentre il Savona è parecchio calato e non ha più combinato granché. Quasi subito Arma aveva segnato su un rimpallo, ma la ragazza-segnalinee –per motivi per la verità oscuri- ha annullato il goal. Poi dal cielo minacciosamente oscuratosi ecco cadere la grandine, così ho dovuto indossare il cappello peruviano con la scritta “Innsbruck” regalatomi dal collega DV (oggi colpevolmente assente, con la scusa che doveva inserire i voti dello scrutinio nel registro elettronico, e dico questo per la trasparenza), ma il Pisa ormai aveva in pugno la partita e dopo una travolgente discesa del nostro terzino-missile Costa (che quelle cose lì le sa fare proprio benino) il suo bel crossettino è stato inzuccato in rete dal solito Rachid e dalla sua magica testa. Due a zero e palla al centro. Negli ultimi venti minuti entrò anche Giovinco, già, ma giocava con la maglia del Savona, essendo stato venduto ieri l’altro dal Pisa; uno degli Alessandri della nostra brigata, già presidente morale del Giovinco Fan Club, fu preso dall’emozione, ma –dopo qualche calcio d’angolo finalmente ben battuto- il nostro si è calmato e non ha più toccato boccia; però non capisco i fischi della curva contro di lui, in fondo a Pisa ci voleva restare. Nel finale si sfiorò anche il terzo goal, ma era già meraviglioso (e anche stupefacente) il non dover soffrire fino alla fine, come accade (quasi) sempre. Vi fu, dopo qualche mugugno iniziale proveniente dagli scettici della gradinata, anche qualche coro della curva Nord in onore di Braglia, che immagino sarà stato felicissimo di aver vinto senza giocar tanto bene (a lui gli garba così).


E ora, per finire, vorrei fare degli auguri. Prima di tutto tanti auguri al mitico Cervetto, perché è il suo compleanno. Poi auguri alla tennista russa Maria Sharapova da parte mia e del collega BC (siamo soci del Mashafanclub e del Club della grande bellezza), sperando che un giorno (chissà) riesca finalmente a battere la Williams. Poi –se mi è permesso- auguri al presidente Sergio Mattarella, che ha una Panda grigia come la mia (la mia è diesel, la sua non lo so). Auguri e complimenti meritatissimi anche all’amico ed esimio maestro Giovanni Del Vecchio, trascinatore di ragazzi musicisti, coristi, cantanti e attori nel bellissimo spettacolo “Brundibar” visto al gremitissimo teatro Verdi ieri sera.
Ma soprattutto auguri e un vigoroso e gagliardo in bocca al lupo al Pisa, perché venerdì sera a Reggio Emilia sarà una partita durissima, e, come sempre da ora in poi, “non è consentito sbagliare”.
 

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2/2/2015 - 18:48

AUTORE:
artilafo

Martedì scorso, per pranzo, ero a mangiare un panino al Bar Silvia di Vecchiano.
Il panino con stracchino, cotto e rucola è il panino che prediligo sopra ogni altro. Chiedo sempre alla cameriera di scaldermelo per bene, altrimenti, le dico sempre, dentro resta freddo ed è quasi immangiabile.
- O che partita c’è a quest’ora di martedì? – faccio io mentre aspetto che il panino si scaldi per bene.
Siamo infatti di martedì e sono circa le tredici di martedì, ma su uno schermo posto in alto, in fondo alla sala, stanno giocando al football.
No, mi si spiega, quella è una partita finta, o per meglio dire, virtuale.
Mi avvicino allo schermo ed in effetti riconosco i tratti della grafica computerizzata, per quanto molto realistica.
Le scommesse virtuali sono una nuova tipologia di gioco, mi si spiega ancora, che si basa su eventi simulati al computer che ricostruiscono i momenti salienti di vere e proprie corse di cavalli, di cani, di gare automobilistiche, ma anche partite di calcio, come nel nostro caso.
Una delle differenze principali tra le classiche scommesse sportive e quelle virtuali consiste nella durata dell’avvenimento sportiva: un avvenimento di calcio simulato infatti non ha una durata di 90 minuti e due tempi regolamentari, ma il tutto si svolge nell’arco di 30 secondi.
Vengo così a sapere che il vantaggio principale delle scommesse virtuali sul calcio è che si hanno a disposizione tante partite nell'arco della giornata sulle quali poter piazzare una giocata vincente. La modalità di scommessa virtuale offre inoltre l'opportunità di scommettere fino a dieci secondi prima della fine dell'evento sportivo, quando quindi la partita è all’incirca al 20 secondo di gioco, aumentando così le probabilità di vincita.
Ecco: la partita è finita, mi si fa notare. La Croazia ha vinto: Croazia-Oman 2-1, vede?, e tra pochi minuti inizierà un altro incontro, vede? il conto alla rovescia? è il tempo che manca all’inizio della nuova partita.
A differenza del calcio vero, queste partite finte o virtuali sono sempre disponibili, cioè non si deve aspettare il sabato o la domenica per poter scommettere, e si è quindi più liberi di farlo in qualsiasi momento, mi si spiega.
Mentre ascolto queste spiegazioni un cliente dietro di me si avvicina al banco dove si effettuano le scommesse e sento distintamente che domanda se può scommettere sull’elezione del Presidente della Repubblica Italiana.
Ecco, il panino è pronto. E scaldato per bene: anche un bicchiere di bianco allora.
- Fermo o mosso?
- Fermo.

1/2/2015 - 17:47

AUTORE:
Cervetto

O Arbauz. o divino. In preda a febbri influenzali il vecchio Cervetto aveva vergato un sapido commento che l'orrido strumento su cui sta scrivendo si è mangiato. Cervetto chiede venia anche a nome del "Black&Blue Cervetto's fighters fan club-Da Boccadasse con furore" con sede presso il bar di Pinin Parodi in Via Brigata Bisagno. Pinin Parodi è sfegatato supporter nerazzurro (come del resto un terzo dei genovesi, si sa) e detesta il Savona. Era all'Arena con lo striscione, L'hai per caso visto?

o Arbauz, che dirti?: Vincere? ma sì, ma sì che vinceremo (come sentenziò Totò).
Ave

31/1/2015 - 22:14

AUTORE:
Rossocrociato

Primo tempo inguardabile, secondo discreto, migliora l'intesa fra Arma e Arrighini, potenzialmente una coppia di lusso per la categoria.La difesa ogni tanto mette ansia. Costa sta tornando quello di inizio campionato, discreto il debutto di Caponi.
Il Savona ha gentilmente collaborato a non rovinare la serata.
Meglio non pensare all'Ascoli che per ora è lontano, Venerdì partita clou per restare almeno in zona playoff.