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In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario. 

Sei fuori tema. Ma sappiamo per chi parli. . .
. . . non so se sono in tema; ma però partito vuol .....
Quelle sono opinioni contrastanti, il sale della democrazia, .....
. . . non siamo sui canali Mediaset del dopodesinare .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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San Giuliano Terme, 18 maggio
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di GIOVANNI SANTANIELLO - Intervista a Stefano Ceccanti (La Sapienza)
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Filettole- 21 Maggio ore 17,30
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Elezioni europee 2024
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Domenica 19 maggio alle 11 nei locali della Casa del Popolo di Campo
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Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
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Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
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Valdottavo, 17 maggio
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Pisa: quartiere delle Piagge
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Pisa, 16 maggio
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
LIBRI
Le emozioni letterarie di Lily

7/2/2015 - 16:12


Nel giugno dell' 82 c'erano i mondiali di calcio ma fu anche il periodo in cui io, Sergio e Rita ci innamorammo perdutamente di Arthur Rimbaud. Si era creata una splendida alchimia nel nostro gruppo, non certo dovuta al Professor Matucci, eminente studioso del poeta ma che ci restò sempre estraneo e un tantino antipatico. L'unico merito fu quello di farci conoscere Rimbaud. Nella sala studio del secondo piano di Via Santa Maria leggevamo infervorati la Saison e Les Illuminations in un francese da principianti, sotto lo sguardo ironicamente benevolo di Madame Jaton e corrucciato di Madame Bondielli. Allo stesso modo con cui ci appassionavamo alla vita e all' opera di Arthur, detestavamo senza misura Paul Verlaine, il poeta compagno indegno di Rimbaud, il quale era il vero uomo, colui che non aveva bisogno di nascondere la propria omosessualità, pagando fino in fondo il prezzo della sua coraggiosa virilità.

In seguito non ho mai più potuto sopportare neppure Gide, ipocrita e scurrile nel suo "affogare" il peccato in pentimenti e in giustificazioni inutili e di facciata (Si le grain ne meurt). In questi giorni ho invece letto un libro bellissimo "Rosso Istanbul" di Ozpetek, preso in prestito alla nostra biblioteca comunale e assolutamente ambito nelle richieste. Devo essere sincera, conoscendo i film di Ozpetek e non amandoli eccessivamente, per il modo di "esibire" l'omosessualità come se fosse un'eccezionalità e non uno dei molti modi con cui si ama, ho pensato che se anche nel libro avesse avuto lo stesso approccio, lo avrei chiuso dopo tre pagine. Invece ho trovato la magia del Bosforo al tramonto e la storia, la sua storia, intrecciata ad un' altra a quella della sua bellissima madre, delle sue due amiche, della sua famiglia. Un libro intriso di nostalgia, di ricordi di una Turchia in bilico tra occidente ed oriente. Un posto magico in cui Ozpetek scopre i primi delicati turbamenti d'amore. In cui l'omosessualità è come deve essere e come è sicuramente per milioni di persone, una parte di sé stessi, insieme a tutto il resto. L'impegno civile, gli affetti familiari, il senso del tempo che passa. La certezza che la casa dell' infanzia rimarrà sempre nei tuoi sogni.

Anche quando la butteranno giù per farci magari un supermercato.

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