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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
. . . vuoi il solito disegnino?
IV con i 5* non ci .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Se oltre a combattere
quotidianamente
Con mille problematiche
legate alla salute
al reddito
al lavoro
alla burocrazia
al ladrocinio
alla frode
alla .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Cronache di un prof. tifoso
Pisa-Ascoli 0-1
di Arbauz

28/2/2015 - 0:29

Resta solo un (eventuale) terzo posto
 
Eh sì, è andata male, anzi malissimo. Primi non si arriva più, questo è sicuro. Il match decisivo con l’Ascoli bisognava vincerlo, e invece l’abbiamo perso.
C’era la classica atmosfera adrenalinica all’Arena, oltre tutto la tifoseria dell’Ascoli è da sempre “politicamente” avversa ai nostri ultras della Curva Nord. Va detto che allo stadio il tifo, a parte i soliti sfottò, è stato “nomale”, mentre –ho letto- che fuori gli ascolani si son comportati parecchio male.
Nel primo tempo si è visto subito che l’Ascoli era ben messo in campo; a me è piaciuto moltissimo Addae, che di testa ha sempre sovrastato Arma e ha recuperato un sacco di palloni; un altro forte mi è sembrato l’ala destra, Nardini. Poi c’era ovviamente Perez, fischiatissimo dal pubblico; sì, sarà stato anche fischiato, però ha giocato bene e senza mai provocare. Già nel primo tempo ha preso una traversa piena e a metà del secondo ha segnato un bel goal (tra l’altro su una bella azione).
E noi? Non si può dire che la squadra non si sia battuta; ha dato quel che aveva, mettendocela tutta, ma di gioco se ne è visto –come al solito- pochino. Non c’è niente da fare, sembra una squadra sconclusionata e sgangherata, con poche idee e poca inventiva. La maggior parte delle azioni finiscono con un lancio a mezza altezza alle punte, e quindi la palla passa agli avversari. Certo, abbiamo avuto anche qualche occasione, e certo anche un po’ di sfortuna nel secondo tempo (chissà, se Rozzio non si fosse fatto male…), e magari l’arbitro non ci ha aiutato, e forse il pareggio sarebbe stato il risultato più giusto, però resta il fatto che in questo giuoco bisogna metterla dentro. Funziona così. L’Ascoli ha fatto due tiri in porta, e cioè il goal e la traversa. Punto. Noi nel finale non siamo riusciti a segnare nemmeno in alcuni mischioni davanti alla linea, e quindi è colpa di chi non l’ha buttata dentro, punto e basta.
Ma, a parte tutto questo, ormai le perplessità sulla conduzione della squadra sono inevitabili. Non so di chi è la colpa e chi ha deciso cosa, però la squadra non ha gioco, senza contare che abbiamo comprato tre giocatori a gennaio che non giocano mai (allora perché prenderli?). Poi può darsi che alcuni giocatori, che erano stati descritti come fenomeni, magari non lo sono (più), per esempio Iori e Morrone hanno reso meno di quel che ci aspettava. Braglia continua a cambiare formazione, però poi ha fatto giocare Napoli, che sarà anche un giocatore bragliesco, ma non ha combinato nulla. E poi, spiace dirlo, ma anche Arrighini oggi non ha toccato palla di fronte a un difensore forte e cattivo (a cui comunque l’arbitro ha concesso un po’ troppo).
E allora? Non resta che sperare nel terzo posto per finire nella tremenda lotteria dei playoff, senza magari farci troppe illusioni. Però non è mica scritto: chi l’ha detto che arriveremo prima di Reggiana e Aquila? E’ vero che ci sono ancora tante partite, ma non è facile crederci ancora. E comunque bisogna (far finta di) crederci.
 

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2/3/2015 - 17:28

AUTORE:
artilafo

Il Texas hold 'em, in italiano chiamata “texana”, è una delle più diffuse specialità del gioco del poker a carte comunitarie.
Una sera, a causa di un’incomprensione, senza volerlo mi ritrovai ad un affollatissimo torneo di questo Texas hold 'em e, mentre giracchiavo tra i tavoli da gioco, notai un capannello di persone. Mi misi alle loro spalle ad ascoltare, un po’ come fanno certi anziani che guardano gli altri giocare a carte, o i lavori stradali. Fu così che assistetti ad una discussione tra tre tizi:
- Si lo so! lo so… – diceva uno - mi direte che dipende dalla history, dallo stack, dalla fase in cui ci troviamo, dall'action che ha preceduto il nostro turno di gioco... ma alla fine: KK si possono foldare davvero preflop? Ti è mai capitato di farlo? - chiese questo qui ad un altro.
- Per me non si possono e non si devono foldare i coin flip … – risponse il secondo - esistono gli scoppi, esistono sì … esiste anche AA …, ma se si buttano via KK non si deve giocare a Poker! Con KK non si può collare …! e né foldare …! Si devo solo spingere preflop e se si arriva al all'in fa parte del gioco….-. Così disse il secondo.
Un terzo non pareva d’accordo, e intervenne:
- Ma no! … io li ho foldati una volta in un torneo bello deep dove c'è stato raise UTG tribettato cut off e 4bet dealer ... io ero dal BB e essendo deep li ho buttati... alla fine c'erano un QQ e un AA... il 3° player ha muckato senza showare...sicuramente in un sit dove hai dietro una 20ina di BB non li folderei pero’…
- Senti… - lo interruppe il secondo - se poi si viene scoppiati da 8/9 perché capita e ricapiterà sempre o se si trova AA e si perde … allora si va a casa con il sorriso sapendo di aver giocato bene punto e basta se invece si arriva a giocare il colpo dopo il flop allora dipende da mille cose, ma si possono gettare senza problemi … - insisteva il secondo.
La discussione va avanti un po’ su questo tono, fintantoché il secondo inizia a scaldarsi parecchio, e il primo, che in effetti aveva lanciato la discussione, si dilegua non visto facendo finta di salutare qualcuno.
Restano così il secondo e il terzo.
Ad un tratto dietro di me sento un’altro tizio che fa, dice:
- Lo sai chi è quello lì con gli occhiali? - alludeva al terzo della discussione.
- A specchio? – gli fa per tutta risposta un secondo tizio alle mie spalle.
Sentivo male, perché tutti e due sussurravano, come fossero in chiesa.
- No, con quello con gli Alain Mikli, saranno occhiali da quattrocento euro …
- No, chi è?
- E’ un ex calciatore svedese, di ruolo era centrocampista o attaccante, a seconda.
- Boia… è ingrassato… - sussurrò per risposta il secondo dietro di me.
- Il periodo di maggiore successo- sussurrava sempre il primo all’orecchio del secondo - arrivò quando militava nelle file del Parma, società italiana con cui hai vinto la Coppa Italia 1992, la Coppa delle Coppe e la Supercoppa UEFA nel 1993 e la Coppa UEFA 1995.
- Nel …? – chiese piano il secondo.
- …nel ‘95 … - gli rispose il primo, alzando, ma di poco, la voce.
- Si, avevo letto però che nonostante fosse un talento da giovane, nel 2007 il Times stilò la classifica dei 50 peggiori calciatori che avessero mai giocato nella Premier League … e lo piazzò al secondo posto!
- Comunque poi è ritornato in patria e è diventato un specie di uomo d'affari, gestendo per un certo periodo di tempo un ristorante italo-svedese chiamato "Undici"… il locale però è stato multato più volte perché faceva bere i minorenni … Ora fa il giocatore di Texas hold 'em professionista e so che ha anche investito denaro in un nuovo tipo di boccaglio per aspirapolvere.
Mi volto e mi accorgo che anche questi due che sussurravano come in chiesa avevano anche loro gli occhiali da sole, e che in realtà io ero l’unico in quella grande sala senza occhiali da sole.
Me ne andai subito, facendo finta di cercare gli occhiali da sole che non avevo nella varie tasche del giubbotto: qualcuno crederà che li ho distrattamente lasciati in macchina, pensai, e che li sto andando a prendere.

1/3/2015 - 17:13

AUTORE:
Rossocrociato

Ci potremmo consolare dicendo che il Pisa non ha giocato nemmeno malaccio, che magari meritava un pareggio ma questo non cambia la realtà di un altro campionato sprecato.
I numeri parlano chiaro e una squadra ambiziosa non si può permettere le quattro sconfitte interne già incassate dai nostri eroi, di cui tre con squadre non proprio irresistibili.
Ora bisogna per forza puntare al terno al lotto dei playoff, giusto per dare un senso a questo campionato.
In questi casi si dice che bisogna dare una scossa e allora può essere utile che il buon Braglia lasci il posto a qualcuno più lucido e più sereno di lui.
Naturalmente non è l'unico responsabile di questa ennesima delusione ma ormai sembra proprio che la situazione gli sia sfuggita di mano.
L'anno prossimo comunque sicuramente andrà tutto benissimo e ammazzeremo ii campionato.

28/2/2015 - 12:58

AUTORE:
Cervetto

O Arbauz. Il vecchio Cervetto va da tempo sussurrandoti che 1. Il cosiddetto mancato ripescaggio ha scombussolato tutte le strategie del Glorioso Sodalizio. 2. L'ex direttore sportivo trovatosi dalla sera alla mattina in serie C invece che in B ha perso la tramontana e da allora non si è più ripreso. 3. Chi lo ha sostituito lo ha fatto troppo tardi e non ci ha capito nulla. 4. Sono arrivati un mucchio di giocatori: chi bolso, chi implume, chi fuori ruolo, chi non impiegato o male impiegato, chi atterrito dall'Arena, chi troppo alto, chi troppo basso, chi troppo tardi ecc., ecc. 4. Il buon Braglia che ultimamente con quella barba ha assunto un'aria spiritatissima, in questo guazzabuglio non ci ha capito, neppure lui, un'accidente. Poi mettici la sfortuna che come sai è fedele compagna dei poco audaci. Poi mettici i corvi. Poi mettici gli scettici blu. Poi mettici i pessimisti d'amore come Cervetto e la frittata è fatta. Si dice che Napoleone alla testa di poche migliaia di fanti stanchi, laceri e male armati si fosse posto all'assedio di una fortezza durante la sua marcia su Napoli. Vestito com'era del suo logoro cappottino grigio, convocò nella tenda spartana del suo comando alcuni informatori reduci da una visita clandestina nella munita cittadella. "Quanti cannoni hanno i napoletani?" "Molti, lucidi e grossi, generale! Di palle di ferro però non ne abbiam viste!" "Quanti uomini?" "fitti come mosche e con delle splendide uniformi eleganti e multicolori, generale!" "E il comandante, ditemi, il comandante Marchese del Vasto, che tipo è?" "Oh! il marchese! ha una parrucca con un delizioso codino incipriato, sbuffi di trine alle maniche della candida giubba, calze di seta e scarpe color smeraldo con tacco e grandi fibbie d'argento..." "Grandi fibbie d'argento, avete detto? Avanti miei valorosi! Attacchiamo senza indugio!" E fu così che in quattro e quattr'otto la fortezza cadde e il marchese si arrese. Senza colpo ferire. O quasi. Pisa-Ascoli 0-1.
Ave o Arbauz