Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Questa foto sta facendo il giro del mondo e dimostra, senza bisogno di molte parole, la condizione in cui vivono milioni di bambini nelle zone di guerra del mondo.
Hudea, 4 anni, vive nel campo profughi di Atmeh, a 10 km dal confine della Turchia.
Di solito i bambini inquadrati dalla fotocamera ridono o scappano o si nascondono la faccia, Hudea invece vede la macchina fotografica con montato un teleobbiettivo e la scambia per un arma, un fucile, pensa che le vogliano sparare e alza le mani, si “arrende”.
Guardiamola bene, la foto, e pensiamo invece al nostro mondo dove pare che la solidarietà abbia lasciato il posto all’intolleranza e all’indifferenza.
In Turchia, secondo i dati pubblicati dall'Unicef lo scorso marzo, è sempre più disperata la situazione di 5,6 milioni di bambini intrappolati all’interno del paese. Tra questi ben 2 milioni sono quelli che vivono in aree tagliate fuori dall’assistenza umanitaria a causa dei combattimenti o di altre ragioni, e circa 2,6 milioni sono quelli che non possono frequentare la scuola. Al di fuori dei confini nazionali, almeno 2 milioni di bambini siriani vivono come rifugiati in Libano, Turchia, Giordania e in altri Stati. E circa il 5% dei rifugiati siriani ha cercato asilo in Europa.