È possibile dipingere il silenzio?Questa è la domanda che si poneva la nuova mostra di Gavia al Real Collegio di Lucca, cercando una risposta nelle immagini dipinte.
E la mostra ha rappresentato quello che l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche in particolare il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni che attingano dentro ogni nostra sensibilità intima e “silenziosa”.
Siamo stati tra i primi animali che hanno abitato la Terra, siamo sauri discendenti dai nostri enormi dino, siamo rettili simili ai coccodrilli e, proprio l’altro ieri, un uomo mi ha così chiamato di fronte al nipotino che non aveva mai visto un essere simile:
“guarda nini, un coccodrillo”.
Il piccolo era già a conoscenza di parecchi animali che il nonno gli aveva tante volte mostrato sui libri: il leone simile al gatto del vicino che si aggira sul terrazzo, l’aquila al pari della tortora posata in giardino, il serpente passato per un grosso lombrico scovato e scavato fra i fiori e, naturalmente, io ramarro dovevo essere un mostruoso coccodrillo dato che questo era sempre presente nella canzoncina cantata per farlo dormire, quella che dice che non si sa che verso che fa!
Se è per questo non si sa nemmeno che verso faccio io!
Oh, da quel momento non c’è stato più verso di dormire tranquillo al solicchio!
“Nonno, Nonno, Cocco Cocco!
Nonno Cocco, Cocco Nonno!”
e li avevo sempre fra i piedi!
Poi mi sono messo in posa per una foto e ho sorriso (dice lui), ma era tanto per far scena perché invece ero molto scocciato e sogghignavo.
Ritorniamo a quel “grazie”.
Grazie a chi?
Grazie al fotografo della Voce che mi ha fatto vedere in giro e se non son piaciuto ai più non me ne frega niente, sono piaciuto ad una bella rogiola che è venuta a trovarmi e con la quale ho intenzioni di accoppiarmi.
Grazie Nonno e per ringraziare te e il tuo nipotino ti suggerisco di andare ad ascoltare una canzoncina da bambini che parla dei coccodrilli del Marocco, quella che dice - Erano innamorati i due coccodrilli, lei lo chiamava "Cocco", lui invece "Drilli"- quella lì.
Da ora in poi io sono e sarò sempre “Cocco” e chiamerò la mia compagna ramarrona “Drilli”, diglielo al nipotino.
Ma voi come vi chiamate? Nonno e Ninni?
“la foto del giorno
mette la rogiola d’intorno”