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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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Piumini di mare

18/6/2015 - 22:00







Al mare c’è l’ondina con la  spumina e la duna con il piumino, per goderseli basta prima bagnarsi e poi asciugarsi.
Il “piumino”, la coda di lepre o di topo o di volpe come a volte lo si chiama, lo conosciamo tutti, ma pochi, oltre alla stretta schiera di noi antesignani boccaserchiesi, lo ha usato per arredamento.
Quando ero piccolo e andavo con mia madre al mare, avevo il compito di cogliere questi esili steli secchi che portavano un “ovetto peloso” alla sommità e che servivano, come primo  divertimento, a solleticare gli amici che sonnecchiavano all’ombra delle baracche di cannella.
Lo scopo della raccolta era però quello di usarli per composizioni vegetali, senza costo alcuno, che avrebbero abbellito  un mobile della stanza che serviva da salotto e cucina.
Insieme ai piumini  comparivano cime di cannella di Serchio o di padule sfiorita (quella che serviva anche per fare scopini), tife, qualche cardo  e altre infiorescenze appariscenti tagliate e seccate.
Qualcuno, con tinte da tessuti comprate in mercerie, colorava il tutto dando un’aria più allegra, al momento più “scicche”, ma che ora non mi azzarderei più a fare: la Natura è bella al naturale!


Lagurus ovatus si chiama la “coda di lepre", con il nome del genere che deriva dalle parole greche "lagos" = lepre e da "oura" = coda, mentre il nome della specie dalla parola latina "ovatum" = ovato, a forma di uovo.
 

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