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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Raccontino
"Ferie d'agosto"
di Santino Gabrielli

28/8/2015 - 16:31



Ferie d’Agosto
 
Da vent’anni ormai passo i giorni intorno a Ferragosto nella Valle del Trebbia. Ci ospita la vecchia casa paterna  di F un caro amico.  Un cascinale austero e spartano nelle sembianze, quanto accogliente al suo interno. Il posto ha un nome che ispira rime baciate: Pontè.
La casa sta su un promontorio, uno dei tanti dei colli piacentini,. Dall’alto si domina una piccola valle. Il fiume dista nemmeno duecento metri in linea d’aria. Il doppio percorrendo una stradella fra le vigne. Le case lì, un tempo le costruivano in alto, per preservarle dalle piene.
L’aia, che unisce la casa e il fienile, ospita tutta l’estate un grande tavolo sul quale si consumano cene memorabili. Alcune passate alla storia.
Il microclima favorisce grandi libagioni all’aperto e chiacchiere fino a notte fonda. Un attrezzo, che sta al margine dell’aia, accoglie dentro spuntoni rossi le bottiglie di vino vuote a testa in giù, esibite come trofei.
Poi la notizia importante è “che non casca mai il sereno”.Sì, qui l’umidità sembra non esistere. Qualcuno dice perché spazzata da un venticello estivo che non cessa mai, altri sostengono teorie più scientifiche. Fatto sta, che il nostro lamentarsi dei dolori che con l’età aumentano, in questo posto si attenua.
Quando capita di venire d’inverno o nel periodo dell’infiascatura del vino, il centro sociale della casa si trasferisce in una grande cucina all’interno. E il protagonista diventa il caminetto.
Ma ora no! Ora è estate e si vive sull’aia.
Questa è la patria del maiale. Coppa, salami, spiedini. I vegetariani, nostri amici che sono capitati negli anni,  hanno sempre avuto vita dura. E sono istigati a desistere in ogni momento.
I bagni al fiume un tempo erano epici per le temperature basse. Oggi  l’acqua  è sempre meno fredda (anche questo è spesso argomento di discussioni accesissime)e invoglia anche i più riottosi a tuffarsi. Le correnti, i mulinelli schiumosi, e il colore cangiante del verde sono  lo spettacolo di sempre.
Ci sono diversi luoghi dove poter fare il bagno. Senza togliere niente agli altri, noi amiamo quello che si chiama la Berlina. Immergersi all’inizio può essere un’impresa per chi non è avvezzo al brivido o anche alle pietre “sgusciolose”,ma passa poco perché tutto diventi una goduria. Quando il corpo ha fatto conoscenza con l’acqua, che è una cosa naturale, è fatta. Alla fine i più temerari possono anche fare i tuffi, che significa “vero amore”.
Qui il tempo si ferma. Come spesso le nuvole nel loro viaggio verso nord.
Ogni ora è buona per dormire o fare grandi passeggiate impegnative. Salire sulla Pietra Parcellara, il colle più alto della zona, nelle giornate di cielo terso permette di vedere la catena alpina che pare poterla toccare. Ma  anche camminare senza tempo, abbracciati fra le vigne come in un film francese, può aiutare. Si possono fare le more o andare in bici per chilometri di saliscendi. Leggere un libro in un giorno o fare un salto per la spesa, in uno di paesi vicini, dove può capitare di incontrare qualche volto noto di passaggio al festival cinematografico che si tiene nel paese di Bobbio.
Si può praticare la solitudine e cercare in un attimo la discussione impegnata, buttandosi nel mucchio. A volte è capitato di essere più di venti ed è normale avere opinioni diverse e tutte ben solide. In questo ci aiutano le nuove generazioni presenti, che hanno meno retro pensieri.
Si ride ancora molto. Anche chi di solito lo fa poco, capita che qui esageri e stupisca. Ma tutto può accadere a Pontè.  E’ il vino delle vigne sotto casa che aiuta. Ed Emilio il cantiniere ci accoglie come sempre ad ogni tramonto in cantina per il resoconto della giornata.
Nonna Emma novantenne , che ha abitato qui sul serio, settanta anni fa ed ora viene solo d’ estate,ci coccola con le crostate.
Questo pomeriggio dopo ferragosto è seduta sul divano della sala grande. Gli altri sono dispersi qua e là. Fuori sta piovigginando. Io scrivo lì vicino, sul  vecchio tavolo delle cene invernali. Lei legge un grosso libro antico che tiene appoggiato sulle ginocchia. E’ di pelle. Sbircio il titolo e capisco che si tratta dell’Artusi. Un’altra cosa unica di questo luogo sono libri e riviste del tempo che fu. Mi avvicino e mi siedo accanto a lei zitto, zitto. Continua a leggere per qualche secondo, poi si gira  e mi parla del libro. E’ un’edizione speciale del 1949, edita dalla Marzocchi di Firenze. Ma aggiunge che suo padre ne possedeva uno dell’inizio del secolo. Poi mi parla delle ricette e dell’uso dello strutto, che Artusi chiamava lardo ma lei sottolinea che di strutto si parla, e come questo sostituisse non solo l’olio ma anche il burro che in quelle terre poi è diventato il re.
-Sai … -dice sorridendo- … questa è la patria del maiale”. Io sono venuta qui ad abitare che avevo diciannove anni, so di cosa parlo. E aggiunge –“Preparati per il fritto di stasera, che serve una mano a sbucciare le patate; mica puoi solo chiacchierare!”
E il gentile rimprovero di questa colta ed elegante signora di altri tempi con cui chiacchiero da vent’anni, accompagna con garbo le mie ferie d’agosto e questo “tempo curvo” che scorre.
“Sarà fatto!” rispondo.
Guardo dalla finestra la vallata, poi chiudo gli occhi e cerco di appisolarmi sul divano accanto a lei. Fuori si fa strada il bel tempo


Pontè  16-agosto 2015
 

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