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La Pro Loco Ripafratta “Salviamo La Rocca” organizza per sabato 18 maggio una conferenza dal titolo “Crocevia di cammini - Il confine pisano-lucchese tra itinerari e cammini, beni storici, turismo sostenibile e volontariato culturale”. L’evento si terrà a Villa Roncioni, nel borgo di Pugnano, comune di San Giuliano Terme, alle ore 10

. . . il sig Marino vuole metter becco dove da anonimo .....
Correva voce, al Circolo, che Bruno della Baldinacca .....
Il tuo forse lo ha guadagnato ultimamente ed il mio .....
Cara manuela
io non so con esattezza i pro e i contro .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Mario Lavia
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di Biancamaria Coli seg. PD Circolo di Nodica
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di Umberto Mosso
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IMMAGINA San Giuliano Terme
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Crollo mura di Volterra; mozione di Pieroni (Pd)
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A cura di Erminio Fonzo
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da Museo del Bosco
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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Dal 17 al 19 Maggio ore 10.00 - 20.00
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Forum Innovazione di Italia Economy" II EDIZIONE
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Valdottavo, 17 maggio
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Pisa: quartiere delle Piagge
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Pisa, 16 maggio
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Credevo di riuscirci mare
Ma non ti potei solcare
Ma è vero giuro è vero
Pur cambiando la vela e mura
Se gira il vento dritta
Al cuore
Per amarti .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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Così è la vita!

7/9/2015 - 14:09



Così è lla vita!


Ciai copioni sparsi per er mondo:
la ‘ambera co’ tutti e su’ ministri,
anco ‘ re colla ‘órte a ggirotondo;
tutti a ride’ dell’artri tutti tristi.


Un antìo studiò la ‘osa a ffondo
pe’ cercà’ di fregatti…’un ci fu ccristi!
Una vorta passasti pé gioondo,
collo strano mangià’ che non capisti.


Nella natura più ‘n ci trovi ciccia,
la moda di ‘ver tempo gliè mutata
quand’ar collo facevi da sarciccia.


Doppo ‘ rossi che ti davin di farcata,
funno ‘ verdi a sarvatti la pelliccia,
m’è sur nero che resti abbraccïata.


Una vita spericolata


Mi rivolgo a te, furba assassina mangiatrice di polli imprendibile ladra rossa macchia che attraversa la strada veloce sotto i fari nella notte.
La nomea della tua furbizia ha fatto sì che vengono chiamati “volponi” tutti coloro che cercano di approfittarsi della buona fede degli altri: in special modo i politici e chi regge od amministra il potere (re colla ‘orte a girotondo).
Fra coloro che in passato hanno scritto e cantato la tua scaltrezza vi è, primo fra tutti, Esopo, un poeta vissuto in Grecia molti secoli fa. Costui elogiava sempre la tua furbizia tranne che nella celebre favola che ti contrappose alla cicogna, precedentemente buggerata.
Quella volta facesti una meschina figura (passasti pé gioóndo) non riuscendo a mangiare la pietanza che l’uccello ti offriva (mangià’ che non capisti).
Ora però tutto è cambiato!
Non ci sono più poeti che ti fanno la numero uno, non ci sono più polli e galline libere e ruspanti nelle grandi aie dove potevi trovare il tuo cibo preferito (ciccia) e, anche da morta, non servi più ad ornare i colli e le spalle delle signore come dettava la moda del secolo scorso (ar collo facevi da sarciccia).
Puoi, forse, gioire della fine delle assurde cacce che ti facevano i nobiluomini inglesi agghindati in altrettanto assurde divise (i rossi) e ringraziare tutte le associazioni naturaliste che hanno lottato a tuo favore (i verdi), ma nulla puoi contro il progresso. Nulla puoi contro la velocità di quelle stelle che, di notte, ti vedi venire addosso quando corri felice col cuore accelerato dall’amore ed il passo più veloce sopra un terreno adatto alla corsa, ma duro e nero, e che ti abbraccia, alla fine, più stretto del compagno o della compagna in attesa.


Fra curiosità e natura


Esopo visse in Grecia nel sesto secolo a.C. Era uno schiavo frigio brutto e deforme e con difficoltà di linguaggio, ma dotato di una particolare dote di novelliere.
Un giorno ristorò dei sacerdoti che avevano perduto la strada e li accompagnò a destino ricevendo per questo, da Giove, la scioltezza di lingua che lo portò ad essere liberato da schiavo e divenire amico e confidente del re.
I suoi racconti contengono tutti e sempre una morale.
Il latino Fedro copiò ed adattò moltissime sue storie e così pure, molto più tardi, il francese La Fontaine.
I principali protagonisti delle favole esopiane sono gli animali e fra questi primeggia la volpe, sempre sinonimo di malizia o furbizia, associata ad ogni altro tipo di animale che sottomette o schernisce usualmente.
Nella novella precedentemente accennata, si narra di una volpe che aveva invitata una cicogna a pranzo e, per beffarla, aveva servito una minestra molto liquida sopra un piatto basso e largo. La padrona di casa lappò facilmente il brodo, ma l’ospite, data la lunghezza e la conformazione del becco, non potè mangiare niente. La cicogna contraccambiò l’invito e fece trovare il cibo dentro uno stretto e lungo fiasco dove solo il suo becco poteva entrare, ma non la lingua della volpe che per una volta fu presa, finalmente, in giro.
Molto chiara la morale!

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