Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Coppia di fatto: Pd e Fi auto-salvano Benotto
In un'altra epoca anche i più disattenti sarebbero caduti dalla sedia. Nel consiglio lampo (record di velocità) di venerdì pomeriggio la maggioranza Pd-Sel-Dri mette fine alla faida Benotto-Nicosia con un regalo dei più inattesi. Un voltagabbana ad hoc e l'epilogo dei più belli: i due belligeranti che se la entrano passeggiando a frittata fatta.
I fatti. In commissione regolamento e statuto viene bocciato un ordine del giorno a firma Benotto che prevedeva la possibilità per i consiglieri non rappresentati di partecipare alle commissioni (col solo diritto di parola) in barba alle ripartizioni derivanti da voto e premio di maggioranza. Nulla di eclatante, se non fosse che le velleità di Benotto sono esclusivamente personalistiche e tese a superare lo stallo in cui versa la sua vicenda nei confronti del suo candidato Sindaco Nicosia (snobbata persino dalla segreteria regionale di Forza Italia stessa). Alla diatriba tragicomica mette fine il solerte gruppo di maggioranza che ribalta l'esito della commissione e approva ("in contumacia", vista l'assenza dei due oppositori a quella seduta del consiglio) lo stesso ordine del giorno. La classica approvazione “a loro insaputa”.
Questa scelta è grave perché, in primis, depotenzia enormemente la ripartizione in gruppi dei consiglieri incentivando ed esasperando i personalismi, ma soprattutto perché si contrappone alle chiusure ideologiche che fanno sì che il Pd impedisca la nomina nelle commissioni di liberi cittadini uditori che vadano a rappresentare (con diritto di parola e senza percepire alcun gettone) quei gruppi consiliari che, nonostante siano stati eletti, si ritrovano esclusi nella ripartizione.
Tu chiamali se vuoi… nazareni