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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

CooperativaTdP-Circolo ARCI
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Pas - Marina di Vecchiano
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
La Foto
Migliarino-La piazza

10/10/2015 - 16:59


La piazza principale del paese (e forse l'unica assieme a quella della chiesa) era naturalmente posta lungo la statale Aurelia dove passava il traffico dalla Versila fino a Pisa.

Non solo barrocci e cavalli ma piano piano anche qualche auto transitava e poteva avere bisogno di un albergo, di una trattoria, di un alimentari.

La foto non è datata ma sicuramente prima del bombardamento alleato del paese che con lo scopo di distruggere il ponte sul Serchio fece gravi danni a gran parte delle abitazioni.

Si vede che gli edifici si prolungano lungo l'Aurelia e si nota anche una macelleria.

Dall’Archivio Comunale sulla richiesta di licenze per vendita di prodotti alimentari e vini, si legge che, ai primi anni del 1900 vi erano a Malaventre:

Caffè dei passeggeri di Franceschi Giovanni fu Andrea in via Emilia 14
Caffè vini liquori trattoria di Baroncini Arturo fu Giuseppe via Emilia 9
Caffè vini liquori trattoria di Ceccherini Enrichetta di Aurelio
Caffè vini liquori trattoria di Corucci Maddalena fu Angiolo via Emilia 18
Caffè vini liquori di Orlandi Argia di Mario via Emilia 145

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14/10/2015 - 14:45

AUTORE:
u.m.

Bisogna chiudere gli occhi, dimenticarsi del vissuto e… cominciare un viaggio di più di 2000 anni fa.
Roma – Vada e poi Vada- Pisa è la vera Aurelia, ma non si poteva andare oltre per la presenza di vaste paludi impenetrabili e lì finì l’avventura di Aurelio.
Roma voleva arrivare fino in Gallia e un Emilio (Scauro) costruì la Pisa – Lucca- Garfagnana – Lunigiana - Luni e da lì per la Francia, la famosa via Emilia. Sì ma noi?
Passano gli anni, si cerca una soluzione costiera per Luni e un altro Emilio Scauro (figlio omonimo del primo) porta una strada collinare da Lucca a Massa detta anch’essa via Emilia, per arrivare ad Augusto che rimediò con qualche ulteriore scorciatoia con la costruzione di una Via Julia, sempre sottomonte però.
Il percorso da Pisa a Lucca aveva una deviazione su Migliarino di fronte alla Chiesa di Malaventre, dove vi era un passo di barca (La Barca appunto!) e, traversato il Serchio, dalla chiesa al mare non si andava curvando bruscamente a destra come ora, ma dolcemente seguendo la Via dei pini odierna che aveva lo strano nome di Via Pietrasantina, fatta e ampliata nei secoli successi.
Questo per arrivare a dire che se la strada da Pisa per andare a Luni si chiamava Via Emilia quella di padre o di figlio, anche noi eravamo allora sulla Via Emilia, a piacere nostro!
Ora solo dalla parte di là dal Serchio, in territorio sangiulianese, usano ancora Via Pietrasantina, ma non via Emilia.
Ora la strada è quella che si vede, la statale n°1, avendo accorpato tutte le strade nello steso nome per arrivare a Ventimiglia e oltre, fino a Nimes, 962 km.

ora sono curioso io:
perchè non c'è stata curiosità alcuna nel ritrovamento di una specie esotica di granchio a Bocca di Serchio?
Bello voler conoscere il nostro passato, ma altrettanto bello anche il mondo che ci circonda.
Boh!
non mi riferisco certamente a te. 

14/10/2015 - 12:13

AUTORE:
Curioso

Perchè la strada girava invece che andare diritta?
E perchè via Emilia l'indirizzo delle attività?

13/10/2015 - 21:37

AUTORE:
u.m.

Vedendo il gran numero di lettori di questo articolo prendo lo spunto per commentare lo scritto dell’amico redattore e dare altre notizie e spiegazioni.
Le foto sono cartoline e le cartoline sono, per lo più, sincere del momento in cui si vive quello che l’immagine mostra, e questo per le cartoline dette “animate”.
La Torre di Pisa, scritta in un tempo lungo anche più secoli, non fa testo!
Torniamo alla nostra "piazza di Migliarino" che è riportata come "veduta presso il ponte della ferrovia".
Vi è in basso il nome Oreste Scarlatti, capostipite degli Scarlatti fotografi pisani con i loro negozi in città, ma che qui è “editore”, cioè stampatore di cartoline che, nel suo caso e in quello del rivale Ciro Valenti, si avvaleva dei famosi fratelli Alinari fiorentini che immortalavano ogni ambiente, meglio se animato, del territorio.
Oreste numerava le sue cartoline che, per Migliarino, erano la 369 e 370 per il Ponte dell’Aurelia (1907 e 1904), la 371 per la Trattoria Ugo "veduta presso il ponte" (1922), la 374, questa dell’articolo, (1912), la 376 il Serchio (1908) e la 378 (non viaggiata) per la chiesa di San Ranieri.
Come si vede, anche per le altre numerate fino a 500, il 95 % è viaggiata dal 1901 al 1905 quindi le foto sono di quegli anni.
Quando si dice “gli edifici si prolungano lungo l'Aurelia” non pensiamo al momento odierno, ma quando l’Aurelia non era “piazza” e solo e semplicemente una bella curva che la mitica strada faceva per indirizzarsi sotto il cavalcavia e andare a nord sul tracciato romano detto della “via Pietrasantina”.
Ce ne sarebbe da raccontare cominciando dal perché la strada girava e non proseguiva dritta come adeso, ma sarà per una prossima volta.