Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
San Rossore, quaranta volontari sfidano il maltempo per pulire la spiaggia con i dromedari
Ha fatto registrare anche in questa occasione il tutto esaurito, nonostante le previsioni meteorologiche sfavorevoli, la giornata di pulizia dell’arenile di San Rossore tra le località Fortino e Penisola dei Gabbiani; svoltosi nel pomeriggio di sabato 10, per quattro ore e sotto una leggera pioggia, l’evento ha coinvolto quaranta persone, provenienti anche da fuori regione, che sono state le più veloci a prenotarsi nei giorni scorsi.
«Le nostre iniziative di pulizia dell’arenile con l’utilizzo dei dromedari donati dall’Agesci si confermano come un elemento di grande attrattività e di potenziale coinvolgimento – è il commento del Direttore del Parco, Andrea Gennai. – Basti pensare che alcuni volontari si sono recati a San Rossore appositamente da Roma, e che un gruppo ha realizzato un servizio fotografico che proverà a valorizzare questa esperienza nei concorsi a tema».A dare un significativo contributo alle operazioni di pulizia, organizzate dall’Ente Parco in collaborazione con Geofor, sono stati gli animali addestrati già da oltre un anno, dal personale dell’Ente Parco, a prendere parte attiva ad un’iniziativa che si sta connotando sempre più come uno degli elementi “simbolo” delle iniziative di volontariato e di educazione ambientale della Tenuta di San Rossore, anche perché in grado di coinvolgere persone di qualsiasi età.
Dopo aver esaurito i posti disponibili in ogni evento di questo genere finora organizzato, l’Ente Parco punta a ripeterli periodicamente in autunno e in primavera, così da coinvolgere maggiormente volontari e semplici cittadini, anche in compagnia di bambini, e dar loro la possibilità di visitare aree in cui, di norma, non è consentito l’accesso al pubblico