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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
La stima di Coldiretti e l’opinione degli olivicoltori.
Raccolto generoso e qualità top

16/10/2015 - 12:32

RACCOLTO GENEROSO E QUALITA’ TOP 
La stima di Coldiretti e l’opinione degli olivicoltori.
 
E’ l’anno della rinascita per l’olivicoltura pisana. Dopo un 2014 disastroso che finirà negli annali come la peggiore delle stagioni degli ultimi cinquant’anni con raccolti quasi azzerati e produzioni ai minimi storici, per l’olio extravergine sarà un’annata decisamente positiva. Gli olivi sono carichi, le olive sono grandi e molto belle, elementi che preannunciano insieme ad un raccolto generoso anche qualità eccellente in linea con la tradizione. Lo confermano Coldiretti Pisa (info su www.pisa.coldiretti.it) ed il Consorzio di Tutela per l’olio extravergine Toscano Igp che stanno monitorando da settimane in tutta la provincia lo stato di maturazione finale delle olive con i primi raccolti e le prime spremiture. A livello locale l’olivicoltura interessa5.000 aziende, quasi 8 mila ettari di superfice ed una produzione, in una stagione media, di circa 70.000 quintali di olio (dati Istat). La raccolta delle olive inizia tra questo weekend e l’inizio della prossima settimana per molte aziende sotto tutti i più buoni auspici e con un aumento della produzione di olio raddoppiata, se non triplicata, rispetto all’anno scorso.

“La guardia – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Pisa ed olivicoltore – va tenuta alta fino a che non avremo il prodotto in frantoio, ma rispetto alla passata stagione ètutta un’altra storia. Gli ultimi mesi sono stati decisivi e provvidenziali. L’andamento climatico e’ stato un alleato importante, come lo è sempre, ma questa volta ci ha sostenuto e ci permetterà di raccogliere tante olive e molto belle. Stagione positiva. Ci voleva”. Un’altra stagione negativa avrebbe rischiato di mandare a gambe all’aria molte aziende dopo il duro colpo della scorsa annata dove gli elevati costi di gestione degli oliveti non erano stati compensati nemmeno dal minimo indispensabile di reddito derivante dalla vendita dell’extravergine. Un crollo che aveva favorito le importazioni di olio e reso l’extravergine di qualità introvabile.

“Per una piccola azienda che punta anche sull’olio per stare in piedi e sulla vendita diretta – spiega Sandra Corsini, imprenditrice agricola di Santa Luce – un’annata come la passata è stata molto pesante da sostenere. Questa annata sembra veramente tutta un’altra cosa: c’è prodotto e avremo anche qualità. Non riusciremo a pareggiare i conti ma almeno avremo prodotto da destinare al mercato”. Sandra, così come molti olivicoltori del territorio, affida il suo business, alla rete di Campagna Amica dove l’olio è tra i prodotti più richiesti e alla consegna a domicilio per i clienti abituali. Il suo è un prodotto di assoluta qualità certificato Igp.

“Inizieremo la raccolta dalla prossima settimana. Partiremo dalle varietà come i moraiolo e il frantoio, per poi continuare man mano con le altre. Sarei contenta se riuscissimo a raccogliere almeno 20 quintali di olive: lo scorso anno eravamo arrivati intorno ai 4 quintali…”. La sua annata è già iniziata da almeno una settimana ma è stata interrotta dalla pioggia.David Di Renzo, produttore e frantoiano di Santa Luce, è subissato dalle richieste. Anche lui, come molti olivicoltori, punta sulla vendita diretta in azienda per “far toccare con mano e far vedere – spiega - il lavoro che c’è dietro ogni goccia di olio”. Dallo scorso giugno ha scelto anche di intraprendere il percorso biologico, una decisione importante: “noi raccogliamo la mattina e frangiamo poche ore dopo”. Di Renzo ha un frantoio aziendale, è il cuore dell’azienda di famiglia che ha 60 anni di storia: “il prim’olio ha confermato le aspettative. E’ speciale”. Il frantoio e stato realizzato grazie al contributi del Piano Integrato di Filiera  “Filiera Toscana” presentato nel 2012 dal Consorzio Agrario di Pisa.  

Infine un suggerimento ai consumatori: “occhio al prezzo e leggete bene l’etichetta. Sotto accusa è la mancanza di trasparenza nonostante sia obbligatorio indicarla per legge in etichetta dal primo luglio 2009, in base al Regolamento comunitario n.182 del 6 marzo 2009. “Sulle bottiglie di extravergine ottenute da olive straniere in vendita nei supermercati è quasi impossibile, nella stragrande maggioranza dei casi, leggere le scritte “miscele di oli di oliva comunitari”, “miscele di oli di oliva non comunitari” o “miscele di oli di oliva comunitari e non comunitari” obbligatorie per legge nelle etichette dell’olio di oliva. La scritta – spiegaAniello Ascolese, Direttore Coldiretti Pisa - è riportata in caratteri molto piccoli, posti dietro la bottiglia e, in molti casi, in una posizione sull’etichetta che la rende difficilmente visibile. Inoltre spesso bottiglie con extravergine ottenuto da olive straniere sono vendute con marchi italiani e riportano con grande evidenza immagini, frasi o nomi che richiamano all’italianità fortemente ingannevoli. Ecco perché preferire olii a denominazione, Igp o Dop, olio prodotti direttamente dalle aziende agricole e venduti nei mercati dei produttori o in alternativa fate molto bene attenzione all’etichetta. Un litro di olio non può costare 3-4 euro al litro. E’ praticamente impossibile. Il prezzo è il primo campanello di allarme”.
 
Info anche su www.pisa.coldiretti.it, pagina ufficiale Facebook Coldiretti Toscana e Twitter @coldirettitosca  

Andrea Berti

Fonte: Andrea Berti
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2/11/2015 - 11:29

AUTORE:
Gianni

Mi dispiace sapere che lasci, ma ti capisco, poichè anche io presto farò altrettanto. Ti voglio solo ringraziare per quello che hai fatto per promuovere l'olio dei Monti Pisani in Italia e nel mondo, sei stato veramente bravo.

30/10/2015 - 15:30

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

Caro Ultimo.....effettivamente sbagli...non ho nessuna intenzione di farmi pubblicità, dal momento che non riesco a soddisfare le richieste. Ma forse anche questa mia affermazione rientra nella pubblicità occulta?...pazienza, me ne farò una ragione.
Giacomo, concordo con te che non c'è niente di meglio che una bella girata in terra di Toscana con lo scopo di tornare con olio, vino e prodotti tipici. Molti dei nostri clienti lo fanno, vengono da Mantova, Reggio Emilia, Padova, etc., si fermano a comprare olio ed altro (non dico cosa, altrimenti Ultimo riattacca con la pubblicità occulta), poi riprendono il viaggio per cercare il vino, il lardo, il formaggio di grotta ed altre specialità. Comunque, dal momento che con quest'anno chiudo l'attività olivicola, suggerirò loro di andare nella Costa degli Etruschi a comprare quell'olio che tu definisci della stessa tipologia (ti perdono naturalmente la tua incompetenza, avresti dovuto dire "lo stesso profilo sensoriale"), biologico come il nostro e ad un prezzo più abbordabile. Di nuovo grazie per l'informazione.

29/10/2015 - 12:14

AUTORE:
Ultimo

.......... del Colonnello sembra una pubblicità astutamente occulta e per niente disinteressata. ....... Ma forse mi sbaglio. ........ Ultimo

29/10/2015 - 9:26

AUTORE:
Giacomo

Stessa tipologia di Olio nella Costa degli Etruschi si trova a buon prezzo. In più come si dice dalle nostre parti SI VA A FA UNA BELLA GIRATA. PS: Stagione 2016 sarà ancora più disastrosa per l'olio pisano...

29/10/2015 - 7:27

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

L'olio biologico toscano è come il Brunello di Montalcino, si vende prima del raccolto, mi dispiace per te, Giacomo. Purtroppo noi non siamo disposti a pagarlo per quello che vale e quasi tutto il portafoglio clienti è fuori dalla regione. Se comunque ti affretti, nel nostro negozio di Molina ce ne dovrebbe essere ancora. Prezzo in lattina 15 euro al litro.

28/10/2015 - 17:09

AUTORE:
Giacomo

Se il raccolto è pessimo il prezzo sale, ecco perchè ogni anno il Colonnello si lamenta!

28/10/2015 - 17:00

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

Grazie per la ragione, avrei preferito non averla. Purtroppo il futuro dell'olivicoltura nel mio comune è a tinte molto fosche, a meno che non si intervenga con progetti a medio e lungo termine che facciano divenire remunerativa l'attività. Le innumerevoli olivete abbandonate, l'incapacità di fare sistema, la disinformazione e l'impreparazione dilagante a tutti i livelli, aggiunte alla mancanza di tutele e contributi per chi "eroicamente" continua a lavorarci, fanno sì che non ci sia alcuna appetibilità da parte dei giovani ad intraprendere il mestiere dell'olivicoltore. Resterà quindi tutto limitato alla conduzione hobbistica, si continuerà a perdere superfici condotte e conseguente paesaggio, poichè sono sempre più rari i proprietari che si accollano spese senza possibilità di recuperarle con un raccolto. Ma facciamocene una ragione, sicuramente ci sono priorità più importanti!

28/10/2015 - 13:58

AUTORE:
Olivolì

A San Giuliano e Vecchiano il raccolto è stato un disastro e ai frantoi da questi due comuni stanno arrivando olive in pessimo stato, anche quelle che sono state trattate più volte con dimetoato. La Coldiretti esulterà anche, ma si vede che non manda in giro nessuno a vedere qual'è la realtà.

28/10/2015 - 7:38

AUTORE:
Tiziano Nizzoli

Normalmente parlo a ragion veduta e sono qui a confermare, dopo un mese di raccolto, quanto dissi un mese fa: il raccolto è stato del 50%, qualità ottima. Ritengo comunque necessario fare dei distinguo: si sono salvati tre dei cinque comuni dei Monti Pisani, Calci, Buti e Vicopisano. Vecchiano e San Giuliano sono probabilmente al di sotto del 50% di produzione e al momento non ci sono più olive degne di tal nome sugli alberi. La Coldiretti parla della Provincia di Pisa, io mi riferisco ai Monti Pisani, in cui ho gli oliveti; sarebbe comunque opportuno aspettare il rendiconto dei frantoi per gridare vittoria e magari fare un confronto con le produzioni olivicole a partire dal 2010, per poter capire qual'è il trend. Se qualche produttore di San Giuliano e Vecchiano è in condizione di smentirmi, si faccia avanti, sto redigendo una mappatura dell'attacco di mosca olearia e mi servono dati.

16/10/2015 - 13:26

AUTORE:
Ultimo

............ nonostante le " gufate" del Colonnello .......... sia un ottima annata per l'olivicoltura. E qui sorge spontaneo un dubbio ......... ma il Colonnello gufava oppure è poco capace ed poco esperto? ......... Ultimo