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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Marina di Pisa
Volterra e il cibo

24/11/2015 - 23:18


In Italia si perde suolo agricolo con una velocità di sette metri quadri al secondo. Il 20 per cento della fascia costiera è irrimediabilmente perduto. Le produzioni agricole si standardizzano, perdiamo biodiversità e qualità. I costi dei prodotti della agricoltura industriale costringono i piccoli produttori e le produzioni tipiche ad abbandonare il lavoro, e con questo il nostro fragile territorio diventa friabile, frana, mentre aumentano alluvioni e disastri ambientali. I nostri corpi si nutrono sempre più con prodotti privi di valore sensoriale, vere e proprie schifezze, che ci fanno diventare obesi, si diffondono malattie del metabolismo e patologie alimentari di vario tipo. Troppe persone hanno perso persino la memoria del gusto, non sanno distinguere un olio d'oliva buono da una sbobba di laboratorio. Ci fermiamo qui, ma l'analisi dovrebbe estendersi e richiamare fatti e dati da far tremare i polsi. Certo, abbiamo avuto l'expo, con l'ambizioso titolo “Nutrire il pianeta”, segno comunque che a tutti i livelli cresce la consapevolezza della centralità di questo tema, non a caso nello stesso anno in cui Papa Francesco scrive l'enciclica Laudato sii. Ma il segno di quello che continua ad accadere non può che essere sconfortante. Avevo in mente queste riflessioni, mentre mi preparavo a intervenire al convegno organizzato da CIA e Associazione Mezza Luna a Volterra, per la seconda giornata della consapevolezza alimentare. Eppure, mano a mano che i relatori intervenivano, migliorava il mio umore e le nubi dei miei pensieri si diradavano. Incredibile e bello vedere e ascoltare persone che, in questa giungla dove si combattono guerre spietate, lavorano sui sogni. Sognatori che si sporcano le mani, vanno contro corrente con caparbietà, convinti di poter cambiare il mondo. Produttori di vino, produttori di olio, organizzatori di mercati contadini, educatori, operatori di mense di comunità e di scuola. Sono un uomo di Slow Food, e seguire quel convegno era come un piacevole convivio. Tutti sognatori, tutti consapevoli di aver a che fare con nemici potenti e contro i quali la battaglia sarà lunga e dura.
 
Un paio di giorni dopo si è svolto a Pisa, ad un incontro con la onorevole Susanna Cenni. Si discuteva della legge, da poco approvata, per la tutela della biodiversità. Una legge incredibilmente votata alla unanimità, dopo quattro anni di lavoro. Non ne parlerei, se non per notare come, in una epoca in ci pare che tutto vada in un verso di assoluta e succube acquiescenza nei confronti delle logiche imposte “dai mercati”, questo Paese e questa fase storica ci possono riservare delle sorprese. La legge per molti aspetti  va “controcorrente”, rispetto a processi che tendono a ridurre la biodiversità, a standardizzare i prodotti alimentari, sia nelle specie che nelle caratteristiche morfologiche. La legge è un risultato importante, pone dei capisaldi normativi e teorici che, per il futuro, gettano le basi per dare una sponda operativa, normativa e istituzionale a tutti quei sognatori che si erano dati appuntamento a  Volterra e ai tanti altri, tantissimi per fortuna, che in Italia e nel mondo si danno da fare per nutrire il pianeta, ma nutrirlo bene.

 

Fabiano Corsini

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