Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
continuiamo la pubblicazione degli scritti che ci arrivano sulla maternità.
Questa non è una mia foto, ma serve per parlarvi di un amico fraterno e di suo padre, l’autore di questo “documento” del 1930, Giuseppe Petri, detto Beppino.
Moltissime sono le immagini del paese e dei paesani, usate tante volte da questa redazione, che Beppino ha lasciato al figlio Roberto detto Pippo ed è appunto di lui che voglio parlarvi.
Lo conoscono tutti a Migliarino, tutti sanno del suo allontanamento dal paese tanti anni fa per andare a lavorare come ottico in quel di Udine, tutti sanno del suo amore sviscerato del suo paese natale dove ritorna spessissimo a riassaporare l’aria del suo Serchio e del suo mare insieme alla sua giovane sposa e all’ultimo nato. Quando è in paese è un continuo cercare i vecchi amici e non è mai sazio di domande di questo e di quello, di cosa è antico e di cosa c’è di nuovo, quanto c’è da far festa ai vivi e quanto piangere i morti.
Pippo è venuto a passare gli ultimi giorni di vacanza del figlio dalla scuola, sabato 2, per rimanere a Migliarino fino alla Befana. Una sua grandissima passione sono le barche a vela, leggendario il suo Beccaccino che sfrecciava in mare e in fiume a Bocca di Serchio quando era ragazzo, tanto da aver sopportato la lontananza da casa con essere diventato anche istruttore di vela nella laguna di Grado, oltre che noto ottico con un modernissimo negozio in Udine. Ebbene, domenica mattina, con un amico, è andato a Spezia dove doveva negoziare l’acquisto di una piccola barca a vela da “mettere in Serchio” quasi a marcare il territorio. Fatto l’affare i due sono andati verso il parcheggio per tornare a casa e, “per far prima”, hanno attraversato Viale Italia. L’amico era avanti quando ha sentito un gran botto e un gran tonfo alle sue spalle. Voltatosi ha visto sdraiato sull’asfalto il corpo di Roberto che non dava nessun segno di vita. Tremo solo al pensiero di quello che ha provato a quella vista. Il traffico si è fermato, è accorsa tanta gente consapevole di non toccare l’infortunato, sono arrivate due ambulanze dato che la macchina era guidata da una signora che si è sentita male anche lei e l’amico tremante ha avuto la forza di chiamare casa per dividere con altri la sua pena.
Dopo alcune ore d’attesa il referto medico diceva che c’era sì una grande ferita alla testa, un femore rotto e il bacino fratturato, ma non c’era né trauma cranico né pericolo di vita.
Dopo altre visite e controlli e un paio di giorni di riposo, un ambulanza ha riportato Roberto a casa sua in Friuli dove verrà operato e curato e accudito.
Vaffanculo Pippo, te sei eterno o almeno ai sette vite come i gatti, ma noi no!
Il paese tutto ti abbraccia virtualmente, perché sei tutto rotto, e ti manda un salutissimo e milioni di migliaia di auguri di pronta guarigione… e una sdraia e un ombrellone per l’estate a Marina di Vecchiano, sì lo so che te vorresti andare di là a Bocca di Serchio, ma… si vedrà!
Ma te lo ricordi quando, per non pagare il biglietto, cascasti dalla stecconata al Cavalluccio e ti troncasti tutte e due le braccia e noi ti si faceva fare il bagno in mare da un patino con una fune legata sotto le ascelle, soggallato perché non ti si bagnasse il gesso?
Vai, ci risiamo!