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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Non cancellerò
Quella foto tua
Come la gioconda
E la rosa gialla
Sulla pelle mia
Stare insieme a te
In quest anni miei
Insieme a tutto il resto
Tu .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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VIVA LA RESTANZA
di Fabiano Corsini

17/1/2016 - 11:13

Viva la restanza
 
Il futuro ci affascina e ci intimorisce. Parlare al futuro, pensare al futuro e pensare il futuro sono da sempre parole d'ordine connesse alle politiche di liberazione, ma anche più semplicemente modi di stare nel presente, attenuandone il disagio. Non so bene quando è successo, ma da un po' di tempo si ha  la sensazione di una sorta di esagerazione. Evocare il futuro, vivere al futuro ci sembrano sempre più slogan pubblicitari, come quelli dove si precisa che “l'immagine ha il solo scopo di rappresentare il prodotto”, una furba espressione truffaldina che vuol significare il contrario di quello che dice. Nelle ricorrenti e roboanti evocazioni del futuro, però, neppure i più scaltri imbonitori delle coscienze hanno più un'idea di quali sarebbero, quali dovrebbero essere le immagini da associare. Quale futuro vuole la gente? O anche, più modestamente, quali cose del suo presente ognuno di noi vorrebbe portare nel futuro? O, più difficile, quali cose del nostro passato, della nostra memoria, vorremmo portare nel futuro?
Io sto dalla parte della restanza. Si, restanza, come “restare”, non per rifiutare il futuro, ma per avere un futuro dove ci siano tante cose che restano. Non le voglio inventare io, cito il Censis che elenca valori diffusi  (e in pericolo):  la sobrietà e la pazienza del vivere contadino; l' impegno personale nel protagonismo aziendale e familiare; la famiglia come supplente rispetto al welfare pubblico; la prossimità che permette di vivere relazioni cruciali e funzioni individuali; l’associazionismo e la solidarietà diffusa;  la valorizzazione del territorio e la capacità delle realtà locali di promuovere valore. Ecco, la restanza a cui penso.
Ci sono nel nostro paese più di otto mila comuni  il settanta per cento dei quali ha una popolazione inferiore a cinquemila abitanti. In questi risiede il 17 % della popolazione italiana, più di dieci milioni di abitanti. I segni dello stato che si identificano con quelli della comunità sono cose semplici: la fermata dell'autobus, l'ufficio postale, la farmacia, il centro sportivo, la scuola elementare. Ma poi, sempre come segni dove comunità e Paese si ritrovano, la chiesa, il circolo, una banca. Una volta le sezioni di partito. Nessuno dei modernizzatori che propongono di sopprimere i piccoli comuni dichiara di voler distruggere anche tutto questo, ma quando i piccoli comuni non ci saranno più tutto questo sarà tremendamente più debole, pronto per essere distrutto.
          Alfio lo trovi alle due al circolo a fare la briscola, è lì che a lui, volontario della Pubblica Assistenza, dici che alle cinque c'è da fare un servizio a casa della Idona, che sono tre giorni che sta male. E il sindaco, il Poggi, è a lavorare sulla frana alla curva sulla provinciale, con l'assessore al traffico, ad aspettare i mezzi. E mentre te lo racconto, mi ricordo che dobbiamo vederci per quel progetto di educazione ambientale con le scuole... Quando tutti questi servizi che noi facciamo gratis dovremo trovarli sul mercato, non avremo la possibilità economica di pagarli.
 
In un'epoca in cui tutti sono proiettati in un futuro inesistente e in viaggi in posti sempre meno speciali e sempre più uguali a quello che ci vogliono far diventare...viva la restanza, che ci consente di trovare un senso nel futuro.

 

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23/1/2016 - 15:16

AUTORE:
fabiano corsini

al rigo 12 c'è una a in più che turba la sintassi e , a quanto pare, la sensibilità dei lettori più attenti. sul resto taccio. Quando facevo il capo del personale (e prendevo i soldi secondo il CCNL) ricevevo decine di lettere anonime, le ho sempre cestinate senza leggerle.

23/1/2016 - 13:20

AUTORE:
Ballotta

Caro fabiano, te ti impegni a spiegare moti dell'anima attraverso l'uso di parole inusuali ma di peso e ti ritrovi ad essere stintignato come una fraschetta. Te l'aspettavi? Conoscendoti ci sarai anche rimasto male, perchè non senti colpe, ma chi ti accusa non ha tentennamenti e ti infila nel calderone. Lui di certo sarà immune da sconquassi con la vita. E' quello che gli auguriamo. Intanto gli diciamo di usare "un po' di calmezza"che di questi tempi non guasta. E poi processi al Corsini non servono. Se lo condannassero caro refolo,e gli danno gli arresti domiciliari, perchè essendo anziano non può andare in galera, chissà rinchiuso in casa quante parole nuove ci propina. E te come ti incazzi.Suvvia. "Libertà per Corsini di dire quello che vuole. Questo è il motto.

20/1/2016 - 15:20

AUTORE:
Refolo

A parte una relativa completamente sbagliata, ora che sei pensionato, con che coraggio ora vieni fuori a voler salvare tutto quello che te ed il tuo partito vi siete fatti pagare per distruggere proprio in nome del futuro che ora all'improvviso ti fa paura?
hai più coraggio che polmoni.

17/1/2016 - 20:56

AUTORE:
Lilla

mi piace il concetto di "restanza", lo trovo necessario e non più rimandabile...qui a Vecchiano dovremmo cominciare a praticarlo con un po' più di forza e convinzione.
le prossime elezioni potrebbero/dovrebbero essere un'occasione per farlo.

17/1/2016 - 11:29

AUTORE:
gabriele

ti tocca la filastrocca, l'hai voluta