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Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.

Resta da capire se con scappellamento a dx o sx. O .....
sono borborismi -ndr: borborigmi- mantrici, piu chiaro .....
Elena Schlein:
“Bisogna abbracciare prospetti dinamici .....
come se servisse a qualcosa. . . anzi peggio
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Non appena ci salutano le feste del Natale
lasciando una scia di pandori e dolciumi,
panettoni e e frutta secca a fiumi
Ecco affacciarsi ovunque
zeppole, .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Dal 2000, ogni 27 gennaio è giorno della memoria
Un altro 27 gennaio…

26/1/2016 - 11:16

Un altro 27 gennaio…
Come ogni 27 gennaio, dalla sua istituzione nel 2000, tornano le celebrazioni per il Giorno della Memoria. Una giornata che riporta l’attenzione di tutti noi sulla tragedia della Shoah nel secondo conflitto mondiale.
La memoria, per poter fare da guida al presente ed essere mantenuta viva, ha però bisogno di una cura quotidiana, non è sufficiente la regolare cadenza delle celebrazioni. È necessario continuare a studiare, ad approfondire, a tramandare la testimonianza dei tragici fatti legati allo sterminio degli ebrei e combattere affinché lo slogan nato a Dachau “Mai più!” trovi applicazione continua.
La storia tende a ripetersi, seppure in forme diverse, e il compito di tutti noi è quello di utilizzare la memoria del passato per evitare di compiere gli stessi errori. Parlando della Shoah, ci sono parole che rimbalzano di bocca in bocca (una su tutte è inimmaginabile), ma oggi, con il terrorismo dell’Isis e la tragedia dei migranti, non si può continuare a considerare lo sterminio degli ebrei come qualcosa di “irripetibile”.
Abbiamo il dovere e il compito di coltivare la memoria, nei giorni deputati alle celebrazioni, ma anche in tutti gli altri; nei luoghi lontani come Auschwitz, ma anche in quelli dove viviamo.
Il tempo, ahimé!, non ci aiuta: stiamo vivendo gli ultimi anni de “L’era del testimone”, come l’ha chiamata Annette Wieviorka,  ecco perché è fondamentale che le politiche della memoria si intreccino sempre di più con quelle culturali… per creare quegli anticorpi necessari per la conservazione dei nostri valori fondamentali – e irrinunciabili – di solidarietà, accoglienza, libertà, democrazia, pace!
Ha detto Piero Terracina: “ignorare la memoria delle violenze perpetrate dal nazismo e dal fascismo significa facilitare la giustificazione delle violenze odierne in nome dello ‘stato di emergenza’, della ‘guerra al terrorismo’ o della ‘crisi economica’ e favorire il silenzio e l’indifferenza verso chi oggi chiede asilo e riparo da ingiustizie e discriminazioni”.
 
Coltivare la memoria, serve ad evitare tutto questo!
 

Fonte: Dott. Fabiano Martinelli Consigliere Comunale San Giuliano Terme Responsabile Cultura PD Pisa
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