Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Si chiama Maja squinado, ma tutti la conoscono come gran-ceola, nome veneto ottenuto da granchio e cipolla. Il nome latino universale invece deriva da Maja ninfa amante di Giove, o dea della primavera moglie di Vulcano o dea dell’acqua nutrice (ma-ia, ma-ma, nome onomatopeico usato dai neonati) e dalla quale deriva il mese di maggio.
Un dubbio su quello della specie, squinado. A me parrebbe derivato da spine dato che il carapace dell’animale, caratterizzato, oltre dalla presenza di alghe, dalle sue lunghissime zampe anteriori munite di piccolissime chele, ha molte asperità simili a spine.
Cercando in qua e in là, vengo a scoprire che il catalano-provenzale esquina significa angolo, spigolo.
Ci siamo comunque.
Questo gran-mostro, proveniente dagli scogli della Meloria o dal relitto dello Ship, è davvero una gran-ceola o sono io che ho preso un gran-de gran-chio?