Un esperienza di crescita di gruppo famiglia grazie a due meravigliosi cucciolotti.
RAFEE, figlia di una galga spagnola abbandonata incinta, salvata da un associazione .Tutti i cuccioli sono stati adottati.
UGO meticcio di una cucciolata abbandonata. Saputo successivamente che insieme ai fratellini è stato protagonista di un servizio TV sui cani abbandonati..
E’ cosa ormai riconosciuta che ogni Capo dello Stato debba disporre di una residenza estiva o di riposo: per Giovanni Gronchi, il nuovo Presidente della Repubblica, la questione è ancora allo stato di progetto, Gronchi, come si sa, è nativo di Pontedera e Pontedera è in provincia di Pisa, la ridente cittadina toscana che annovera tra i suoi beni l’ex tenuta reale di San Rossore. Ebbene, fra Pontedera e Pisa, dal giorno dell’elezione del Presidente, si è accesa una specie di gara di affetto. In questa gara c’è posto anche per la residenza estiva del Capo dello Stato che i due Comuni vorrebbero veder scelta nella loro località. Ricerche in questo senso sono già state effettuate nella zona, e in un primo momento il Comune di Pisa aveva segnalato la villa di Fauglia, che sarebbe stata messa a disposizione dagli attuali proprietari, eredi Ionasson.
Si tratta però sempre di una destinazione temporanea, sia perché sembra che la villa di Fauglia non possa essere disponibile per un periodo superiore ai due anni, sia perché lo stesso Capo dello Stato è piuttosto riluttante ad accettare simili tributi di affetto, che andrebbero poi immancabilmente a gravare sui magri gettiti del bilancio comunale. Altro inconveniente è il fatto che la villa si trova un po' troppo fuori mano e risulta tagliata fuori dalle grandi strade di comunicazione. Il problema è quindi ancora aperto oggi; ma il Comune di Pisa non ha disarmato e, visto che la scelta della villa di Fauglia, per le note ragioni, non può avere carattere definitivo, ha orientato le sue preferenze sulla villa del Gombo, situata appunto nella ex tenuta reale di San Rossore, a pochi chilometri da Pisa.
DANNI DI GUERRA
La questione pero non è semplice come si crede. E non solo perché esiste un articolo della Costituzione (legge del 9 agosto 1948, 1077) che assegna al Presidente della Repubblica in carica una sola tenuta: quella di Castel Porziano, ma soprattutto perché, dal tempo della guerra, San Rossore non possiede più nulla che la faccia somigliare alla splendida tenuta di un tempo. L’artico 10 della Costituzione, infatti, si potrebbe anche emendare, ma per assegnare San Rossore al Capo dello Stato occorre che intervenga il Demanio, onde provvedere alla ricostruzione di tutti gli immobili distrutti con la guerra. Compresa fra il Tirreno ad occidente, il Serchio a nord, l’Arno a sud e i sobborghi di Pisa ad oriente, la tenuta di San Rossore si allunga su una estensione complessiva di 5141 ettari di terreno fertilissimo. Già in dotazione della Corona, luogo preferito di villeggiatura degli ex sovrani d’Italia, San Rossore dovrebbe logicamente rientrare nel novero dei beni demaniali, tanto che il Governo, circa una ventina di anni fa, diede incarico al Consiglio Nazionale delle Ricerche di nominare una apposita Commissione per lo studio e la creazione di un Parco Nazionale, che si sarebbe esteso lungo tutto l’arco della tenuta. Ma le rivendicazioni dei presunti successori e le lungaggini delle pratiche burocratiche hanno impedito finora un’equa risoluzione del problema: per cui ancora non si sa se il patrimonio di San Rossore, che ha grande importanza anche dal punto di vista faunistico, forestale ed agricolo, rimarrà in perpetuo dello Stato, oppure se potrà, in caso contrario, essere alienato, in tutto o in parte, a Enti o privati.