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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

Pas - Marina di Vecchiano
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Massimiliano Angori, Presidente
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. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
X non dimenticare £1936, 27=1€
Grazie a Prodi .....
•Governo Renzi
Presidente Mattarella
•Governo .....
Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
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PARCO: eravamo agli inizi (dicembre 1955)
Prima parte

29/2/2016 - 15:52






E’ cosa ormai riconosciuta che ogni Capo dello Stato debba disporre di una residenza estiva o di riposo: per Giovanni Gronchi, il  nuovo Presidente della Repubblica, la questione è ancora allo stato di progetto, Gronchi, come si sa, è nativo di Pontedera e Pontedera è in provincia di Pisa, la ridente cittadina toscana che annovera   tra i suoi beni l’ex tenuta reale di San Rossore. Ebbene, fra  Pontedera e Pisa, dal giorno  dell’elezione del Presidente, si è accesa una specie di gara di affetto. In questa gara c’è posto anche per la residenza estiva del Capo dello Stato che i due Comuni vorrebbero veder scelta nella loro località. Ricerche in questo senso sono già state effettuate nella zona, e in un primo momento il Comune di Pisa aveva segnalato la villa di Fauglia, che sarebbe stata messa a disposizione dagli attuali proprietari, eredi Ionasson.
Si tratta però sempre di una destinazione temporanea, sia perché sembra che la villa di Fauglia non possa essere disponibile per un periodo superiore ai due anni, sia perché lo stesso Capo dello Stato è piuttosto riluttante ad accettare simili tributi di affetto, che andrebbero poi immancabilmente a gravare sui magri gettiti del bilancio comunale. Altro inconveniente è il fatto che la villa si trova un po' troppo fuori mano e risulta tagliata fuori dalle grandi strade di comunicazione. Il problema è quindi ancora aperto oggi; ma il Comune di Pisa non ha disarmato e, visto che la scelta della villa di Fauglia, per le note ragioni, non può avere carattere definitivo, ha orientato le sue preferenze sulla villa del Gombo, situata appunto nella ex tenuta reale di San Rossore, a pochi chilometri da Pisa.
DANNI DI GUERRA
La questione pero non è semplice come si crede. E non solo perché esiste un articolo della Costituzione (legge del 9 agosto 1948,  1077) che assegna al Presidente della Repubblica in carica una sola tenuta: quella di Castel Porziano, ma soprattutto perché, dal tempo della guerra, San Rossore non possiede più nulla  che la faccia somigliare alla splendida tenuta di un tempo. L’artico 10 della Costituzione,  infatti, si potrebbe anche  emendare, ma per assegnare  San Rossore al Capo dello Stato occorre che intervenga il Demanio, onde provvedere alla ricostruzione di tutti gli  immobili distrutti con la guerra. Compresa fra il Tirreno ad occidente, il Serchio a nord, l’Arno a sud e i sobborghi di Pisa ad oriente, la tenuta di San Rossore si allunga su una estensione complessiva di 5141  ettari di terreno fertilissimo.  Già in dotazione della Corona, luogo preferito di villeggiatura degli ex sovrani d’Italia, San Rossore dovrebbe  logicamente rientrare nel novero dei beni demaniali, tanto che il Governo, circa una ventina di anni fa, diede incarico al Consiglio Nazionale  delle Ricerche di nominare una apposita Commissione per  lo studio e la creazione di un  Parco Nazionale, che si sarebbe esteso lungo tutto l’arco della tenuta. Ma le rivendicazioni dei presunti successori e  le lungaggini delle pratiche  burocratiche hanno impedito finora  un’equa risoluzione del  problema: per cui ancora non si sa se il patrimonio di San  Rossore, che ha grande importanza anche dal punto di vista faunistico, forestale ed agricolo, rimarrà in perpetuo dello Stato, oppure se potrà, in caso contrario, essere alienato, in tutto o in parte, a Enti o privati.

Fonte: Realtà Illustrata (dicembre 1955) articolo di V. Lupo Borghini
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