L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
L'avevamo visto al Teatro Rossini di Pontasserchio nella sua prova generale e anteprima, pronto per spiccare il volo verso i vari teatri della Toscana e d'Italia, primo fra tutti il Verdi di Pisa.
E l'impatto di Silenzi di Guerra è stato nuovamente efficace e penetrante, nella sua terribile espressione dei silenzi che accompagnano la guerra.
Ma il week end al Verdi, e ne parliamo con Renato Raimo, è stato più di un evento.
Ha coinvolto non solo abbonati e spettatori abituali del teatro, e la cornice dei 600/700 spettatori è stata davvero magnifica per uno spettacolo che non vuole divertire o distrarre, ma, al contrario, far riflettere e ricordare, ma anche le Scuole nella matinée di sabato e l'Amministrazione comunale.
Al termine della rappresentazione di domenica, sono infatti saliti sul palcoscenico l'assessore Marilù Chiofalo e il giornalista Giovanni Morandi.
Chiofalo ha ricordato il programma "Culturèducazione" in cui Silenzi di Guerra è inserito, e che vedrà coinvolti altri spettacoli di Raimo.
Morandi ha rievocato le tante, troppe guerre che oggi continuano a mietere morti nella popolazione civile nell'indifferenza generale, spesso causati da "impiegati" che dal loro ufficio premono i pulsanti dei droni. Come ha precisato a chiusura dell'intervento, Silenzi di Guerra non racconta la guerra tra nazioni, potenze, eserciti, ideologie, ma quella intima, privata di un padre che cerca di salvare suo figlio.
Tanti alla fine gli applausi di un pubblico entusiasta per Renato Raimo e Marco Lo Russo, straordinario interprete con la sua fisarmonica, che è riuscito, come già fece a Pontasserchio con un pubblico purtroppo limitato, a far cantare il teatro con il famoso Tapùn.
Veramente splendida la recitazione di Raimo, con i toni drammatici ma mai esasperati, spesso sussurrati e pur tuttavia ugualmente potenti.
Per ultimo, mai scontato a Pisa, grande successo anche al botteghino, per la soddisfazione dei responsabili.
Ma il più soddisfatto, quasi raggiante, è Renato, che ci tiene moltissimo al successo e al riconoscimento nella sua città di adozione.
Per una volta il detto Nemo Propheta in Patria si è rivelato errato.
Alla conclusione, Raimo ha presentato e autografato il libro su Silenzi di Guerra, dove ha raccontato , oltre al testo teatrale, il suo adattamento per la scena e le curiosità del backstage.
" Oltre alle parole e alle vicende rappresentate sul palcoscenico - afferma - ho voluto descrivere il percorso che c'è dietro uno spettacolo teatrale, un immenso lavoro che parte dall'idea iniziale appena abbozzata, attraverso la costruzione drammaturgica, la cura dei particolari e dei tempi di recitazione per fare di un pensiero un'opera teatrale. E il libro ripercorre tutto questo, con foto, disegni, descrizioni per raccontare la materializzazione dell'idea nel suo luogo deputato, il Teatro. E la materializzazione l'abbiamo realizzata nell'anteprima al Teatro Rossini di Pontasserchio, una sede ideale. Rinnovo i ringraziamenti per l'ospitalità al Comune di San Giuliano e agli amici dell'associazione La Voce del Serchio".
Ora la tournèe continuerà il 18 marzo a Bagni di Lucca e il 9 aprile a Casciana Terme, per poi uscire dai confini toscani. Obiettivo; raggiungere i luoghi delle trincee !