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Anche per il 2024 si terrà il concorso ideato da MdS Editore dedicato al territorio e all'ambiente, attraverso le espressioni letterarie ed artistiche delle sezioni Racconto, Poesia, Pittura.tpl_page_itolo di quest'anno sarà "Area Protetta".Per questa dodicesima edizione, oltre al consueto patrocinio dell'Ente Parco Regionale Migliarino, San Rossore, Massaciuccoli, che metterà a disposizione la bella sala Gronchi per la cerimonia di premiazione, partner dell'iniziativa saranno la Sezione Soci Versilia-Valdiserchio di Unicoop Firenze e l'associazione La Voce del Serchio.

. . . non discuto. Voi riformisti fate il vostro cammino .....
. . . l'area di centro. Vero!
Succede quando alla .....
. . . ipotetica, assurda e illogica. L'unica cosa .....
. . . leggo:
Bardi (c. d) 56% e rotti
Marrese ( c. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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C'è qualcosa, un tesoro
che tutti cercano.
Non è pietra preziosa
ne' scrigno d'oro:
si chiama semplicemente
LAVORO
Se poi al lavoro
si aggiunge .....
La Proloco di San Giuliano Terme, attenta alla promozione e alla valorizzazione dell'ambiente indice il concorso "il giardino e il terrazzo più bello" .....
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"Agricoltura come strumento di sviluppo economico e solidarietà sociale"
di Sandro Petri

10/4/2016 - 18:39


La crisi economica e politica mondiale di questi ultimi anni, l’insuccesso della globalizzazione nella soluzione della povertà e del disagio sociale e l’evidente degenerazione ambientale da essa derivata ha sicuramente generato in molti di noi delle profonde riflessioni e un nuovo ideale di sviluppo economico sostenibile.


Questi fattori hanno portato ad un ritorno alla terra da parte di giovani, e non solo, in parte anche per la natura anticiclica dell’Agricoltura, quindi in grado di ovviare alle eccedenze o alle difficoltà all’ingresso di altri settori.


Lo scorso anno nell’Agrifiera di Pontasserchio si tenne il convegno “Ripartire dalla terra”, organizzato da Slow Food e l’associazione Voce del Serchio, dove furono coinvolti giovani imprenditori agricoli ( Pan di Terra, TiColtivo,..) che hanno scelto l’agricoltura come via per la loro realizzazione professionale e per costruire una esperienza lavorativa soddisfacente e redditizia.
Ma questa rivalutazione dell’agricoltura, e di conseguenza degli aspetti ambientali e sociali, sta portando ad un allargamento di visioni, valori e modelli di sviluppo.

 
Alcuni valori etici di vita dimenticati nel trambusto della quotidianità e dell’agiatezza sono riemersi, lasciandoci quasi increduli che potessero avere un peso così determinante nel nostro sentire. Stiamo riconsiderando il valore della natura nel suo equilibrio, la responsabilità che ognuno di noi ha nella gestione del territorio e dell’impatto ambientale, l’importanza della solidarietà come strumento di unione e crescita sociale. Siamo inoltre sorpresi dagli eventi meteorologici causati dalle eccessive emissioni in anidride carbonica legate al nostro desiderio di benessere e di sviluppo tecnologico.  E infine stiamo riscoprendo l’importanza della qualità del cibo, su cui, per troppo tempo, non ci siamo posti delle domande.


L’agricoltura può dare un contributo e delle risposte alle suddette problematiche?

Per approfondire meglio le possibili risposte in concreto, ne abbiamo parlato con qualcuno che vive quotidianamente questi aspetti.


Alessandro Agostini, impenditore agricolo, ha impostato la sua "Fattoria Le Prata" come modello per affrontare queste problematiche, come dimostra la sua esperienza.


L’agricoltura non è una impresa facile. C’è bisogno di molta passione e tenacia, di competenza e responsabilità, ma anche di molta curiosità e desiderio di imparare. Le attuali normative regionali, nazionali ed europee supportano molto bene il comparto agricolo. Oggi essere agricoltori professionisti implica la conoscenza di una serie di adempimenti tecnico -  amministrativi talvolta complicati, ma importanti se consideriamo l’impatto di alcuni fitofarmaci o concimi chimici sull’ambiente e la salute umana. La burocrazia è molto alta e spesso disincentiva lo sviluppo di una piccola impresa agricola. Tuttavia l’impegno di molti amministratori locali e il supporto delle associazioni di categoria fanno ben sperare.


La collaborazione tra i produttori agricoli e le istituzioni locali (policy maker) sarà infatti la chiave di successo per lo sviluppo futuro del settore.


La formula imprenditoriale di una azienda agricola dipende da molti fattori e non può essere univoca. Principalmente dipende dalla sua ubicazione geografica e conformazione (pianura, collina ecc.), dal tipo e fertilità del terreno, dalla disponibilità e qualità dell’acqua (superficiale o sotterranea) e dalla distanza dai centri urbani. Infine non si deve trascurare il contesto sociale della zona. Sulla base di questi fattori è possibile definire la sostenibilità economica di una produzione agricola e organizzarsi opportunamente.


Une esempio di formula imprenditoriale per una azienda agricola di piccole dimensioni è quello della Fattoria Le Prata.
Ubicata nel Comune di San Giuliano Terme alle porte di Pisa, si sviluppa su di una superficie totale di 16 ha (SUA di 13 ha) e si imposta su di un terreno limoso argilloso. Per la disponibilità di acqua attualmente può contare su di un pozzo che sfrutta una falda superficiale semi-freatica di modesta capacità. La vocazione agricola della zona consiste principalmente nella tipica produzione secondo modalità convenzionale o integrata di grano, mais e girasole.


Dall’analisi dei costi di produzione e dell’attuale mercato di tali prodotti, con la superfice agricola aziendale a disposizione risultava molto improbabile addirittura il pareggio economico. Conseguentemente ne derivava la necessità di trovare una formula imprenditoriale – produttiva alternativa, capace di rispondere sia alle possibilità culturali nel particolare contesto agronomico dell’azienda (tipologia del terreno e disponibilità dell’acqua) che alle necessità e le esigenze del mercato locale. Un mercato inoltre sempre più consapevole e attento nell’era del web e dei social network.


Prendeva quindi forma l’idea di una produzione biologica certificata per la vendita diretta dei propri prodotti e ortaggi secondo gli schemi della filiera corta, cercando di raggiungere un buon standard di qualità e di ridurre l’impatto ambientale nelle attività agricole. Nel 2010 Fattoria Le Prata iniziava l’avventura nel biologico certificato, adeguava le attrezzature agricole e avviava una produzione sperimentale di ortaggi per selezionare quelli più appropriati al tipo di terreno a disposizione.  Il pomodoro risultava uno dei prodotti principali per qualità e resa su cui investire. Si individuava la superficie ottimale per la produzione e la vendita diretta di ortaggi come insalate, peperoni, melanzane, zucchini cocomeri, bietole, cavoli, carciofi ecc. Nel 2015 si realizzava la prima trasformazione del pomodoro per la produzione della passata e nel 2016 il grande passo, la realizzazione del punto di degustazione e di un laboratorio a norma per la trasformazione artigianale dei propri prodotti agricoli. In sintesi, Fattoria Le Prata sarà in grado di garantire su tutto il ciclo produttivo, dalla coltivazione alla raccolta e dalla trasformazione alla vendita.


Strada facendo è stato possibile scoprire anche l’importante supporto che una iniziativa di questo tipo ha nel contesto sociale locale. Oltre alla ben nota proprietà terapeutica dell’attività agricola per il recupero e la riabilitazione delle persone svantaggiate, la relazione tra “raccolta manuale e qualità del prodotto” potrà creare una nuova opportunità di lavoro. Gestita appropriatamente in collaborazione con le istituzioni locali, le cooperative sociali, le associazioni di volontariato e quanti altri operano nel settore, si potrebbe favorire anche lo sviluppo di una agricoltura sociale ben strutturata che soprattutto  garantirebbe l’equità e la dignità dei lavoratori.


L’indotto positivo non si limita solo al sociale. La filiera corta comporta infatti anche lo sviluppo di una capillare modalità di consegna dei prodotti, la realizzazione di un packaging adeguato, di un’attività e-commerce professionale e la gestione di aree pubbliche dedicate alla vendita dei prodotti agricoli (marcati contadini). Attività in cui le piccole aziende agricole hanno difficoltà a inserirsi o a gestire e che necessitano di professionalità e competenze specifiche. Ma soprattutto della piena collaborazione delle istituzioni locali.
Di questi temi torneremo a parlare durante la prossima Agrifiera, invitando fin da ora tutti gli interessati a partecipare alla discussione.
 
Alessandro Agostini, imprenditore agricolo
Sandro Petri, Slow Food Pisa e Monte Pisano

 

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