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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

. . . i bidoni maanche i bagni chimici li trovo sulla .....
Troppe chiacchere per i mi gusti. I bidoni ci sono .....
. . . al mondo intero; però faccio notare che i bidoncini .....
nelle mie lunghe camminate sulla spiaggia ho visto .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Quest'aria frescolina allieta,
desta
gìà da quando si traffica in cucina
con la moka, primiero pensiero
dopo la sveglia mattutina
Con queste .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Vecchiano
MdS Editore presenta Una città proletaria

8/5/2016 - 21:55

Con il patrocinio del Comune di Vecchiano
MdS Editore presenta
     Una città proletaria
Ne parlano con l’autore Athos Bigongiali
Biancamaria Majorana
 Ovidio della Croce e Massimo Marianetti
Coordina Fabrizio Bartelloni
Saluti istituzionali del Sindaco Giancarlo Lunardi   e dell’assessora alla cultura Daniela Canarini

                              Venerdì 13 Maggio ore 18.00
                   Sala Consigliare Sandro Pertini via Barsuglia 209
 
Presentare a Vecchiano la nuova edizione del libro di Athos Bigongiali, Una città proletaria, unisce nuove e vecchie suggestioni. Se, infatti, desta emozione la riedizione di un libro che dopo ventisette anni  che viene pensata soprattutto per chi non ebbe la possibilità di leggerlo, farlo a Vecchiano, Il paese di Antonio Tabucchi che fu grande amico ed estimatore di Athos Bigongiali, provoca un profondo struggimento, proprio delle grandi amicizie e della enorme capacità di mettere in relazione   persone e culture che è proprio della letteratura.


Il libro, da tempo fuori catalogo,  fu un caso  letterario quando uscì, nel 1989, edito dal prestigioso Editore Sellerio di Palermo,  scritto da quello che allora era un esordiente, rimase in classifica per settimane trovando un pubblico di lettori che non era dato sperare esistesse, al punto che Elvira Sellerio chiese all’autore  una versione “riveduta e corretta”, che è quella sulla cui base, l’editore pisano MdS dà alle stampe la nuova versione con importanti integrazioni.


Ma di cosa parla il libro? Una città proletaria è intanto un luogo e un tempo: Pisa, terza città industriale d’Italia nel primo Novecento, con i fermenti politici e sociali che la percorsero. Affidando il racconto a uno studente triestino che ricorda cosa fu la città qualche anno prima, il libro ha quasi una doppia natura: è una storia d’invenzione che racconta una storia vera, che è tutta documentata nelle fonti che Bigongiali ha trovato alla Biblioteca Serantini e alla Biblioteca Universitaria. Questa è una storia di Anarchici, della prima camera del lavoro, dell’opposizione alla guerra, parla dei vinti e delle loro storie, recuperando memorie che parevano perdute o colpevolmente trascurate, di uomini e donne che sono meritevoli del nostro ricordo. E la penna di Bigongiali è al tempo stesso lieve e quanto efficace nel dar voce a persone che sopravvivono negli archivi, che, loro malgrado, parlano e raccontano storie incredibili se si è capaci di tendere l’orecchio. Ecco allora accanto ad un vero Pietro Gori, un verosimile John Reed venuto a  documentare la rivoluzione in questo centro del libero pensiero.


Il libro fu fortunato anche perché divenne spettacolo teatrale a cura di Paolo Pierazzini e di Francesco Bruni nel 1991 e anche un’opera lirica su musiche di Bruno de Franceschi e libretto di Stefano del Seta e dello stesso Pierazzini; fu come se la città lo avesse adottato. Sono raggianti in casa editrice Fabrizio Bartelloni e Fabio della Tommasina che ne hanno curato l’editing. Lavorare al testo di Bigongiali – ci racconta Bartelloni – “è stato un onore e un privilegio, oltre che una piacevole fatica avendo dovuto digitalizzare un libro che esisteva solo in forma cartacea, è stato quasi come smontarlo e rimontarlo e godere di tutte le emozioni che questo libro è capace di dare”. “Inseguo questo libro a cui sono legato da un affetto particolare, da anni” – dice invece Fabio della Tommasina – “Un giorno telefonai in Sellerio facendo finta di volerlo ordinare, quando mi risposero che non avevano più i diritti, tornai in casa editrice e dissi - Dobbiamo ristampare Bigongiali – Grazie ad Athos questo sogno è diventato realtà.

 
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