Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Ville e cascine, via ai frazionamenti
Decine di cascinali, ville e casolari sparsi nelle campagne oggi in abbandono o diventati troppo grandi e onerosi per i proprietari potranno essere frazionati e trasformati in agrituristmi, bed and breakfast oppure in complessi residenziali di pregio.
Non solo. Via libera anche alla costruzione di piscine nelle zone rurali, dove prima scavarsi un pezzetto di mare in giardino era un tabù.
Finora era passata quasi inosservata, liquidata come una variante “salvatempo”, un inno alla semplificazione, soprattutto per il taglio alle briglie burocratiche nella gestione del pratiche edilizie; insomma, una mini-riforma progettata per adeguare il piano strutturale e il regolamento urbanistico di San Giuliano Terme alla nuova disciplina introdotta dalla legge regionale 65, il pacchetto di norme con cui due anni fa il governatore Enrico Rossi tentò di restituire alla Toscana - insieme a quello che poi sarebbe stato il nuovo piano paesaggistico - una funzione agricola perduta e di introdurre vincoli più ferrei sulla salvaguardia ambientale e la difesa del suolo.
Forse anche per questo, il pacchetto ha dovuto affrontare solo una ventina di osservazioni dal momento dell’adozione ad ottobre.
In realtà la manovra (perché è anche di questo che si tratta) voluta dalla giunta di Sergio Di Maio, e varata martedì con l’approvazione definitiva del consiglio, è molto di più.
E non è affatto “mini”. E seppure elaborato dai tecnici, più che tecnico il provvedimento ha un sapore squisitamente politico. In tre mosse sembra tracciare una rotta precisa allo sviluppo delle aree rurali del Comune. E l’orizzonte guarda al potenziamento di agriturismi, B&b, di aziende agricole e comunque di una ricettività “soffice” di un turismo abituato alle vacanze green, oltre che candidare le campagne di San Giuliano ad affermarsi come vero serbatoio residenziale della middle e della upper class pisana.
È così da anni: benessere, ambiente, salute, ricchezza e tasse corpose si sono spostate dal centro di Pisa verso il lungomonte pisano.
Non è un caso che il sindaco Di Maio sottolinei che «la componente più significativa della variante riguardi sicuramente il recupero e il riuso del patrimonio edilizio in ambito rurale».
Un orientamento che conosce bene Monica Luperi, architetto a capo dell’ufficio urbanistico e fra le ideatrice delle nuove norme. Che sono appunto poche ma decisive.
«Dopo un periodo di salvaguardia molto stringente e vincolante - dice Luperi - grazie alla legge 65, abbiamo potuto consentire la costruzione di piscine “pertinenziali” anche nelle zone rurali, cioè fuori dai centri urbani».
«Inoltre vengono introdotte procedure rapide, basterà una Scia per realizzare una piscina», dice il sindaco.
Non una cosa da poco. Finora, nelle aree agricole, gli unici a poter ottenere l’ok per uno specchio d’acqua nelle aree rurali erano gli agriturismi.
Ma la presenza di una piscina potrebbe dare una mano anche ai molti bed and breakfast.
«Naturalmente - continua Luperi - per farle occorrerà ottemperare ad alcune prescrizioni di tutela ambientale, ma è chiaro che la direzione sia anche quella di un aiuto ad un tessuto economico per noi strategico».
Poi c’è il capitolo del recupero delle ville poderali e delle cascine storiche, alcune del 1800.
Palazzo Niccolini calcola che il territorio ne annoveri 406, e che almeno 350 siano potenziali edifici da ristrutturare e frazionare, che improvvisamente diventano molto più appetibili per il mercato immobiliare.
«La nuova norma punta al consumo di suolo zero - continua Luperi - ma rispetto al passato rende più agevole l’iter per ottenere i permessi a costruire e i frazionamenti. Le autorizzazioni non dovranno più passare per il consiglio comunale, con un taglio di due terzi dei tempi». Uno snellimento delle pratiche anche per gli imprenditori agricoli: per loro sarà più facile anche recuperare annessi agricoli, ruderi e serre mobili. Agevolazioni, infine, per le zone speciali agricole come i maneggi e gli allevamenti di cavalli.
[Fonte: "Il Tirreno", articolo dell'11 giugno 2016 a firma di Mario Neri]