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Tornano, dopo la pausa estiva, i racconti storici di Franco Gabbani.
Un articolo, come per altri in precedenza, legato interamente  alle vicende personali di una persona dell'epoca, una donna che ha vissuto intensamente una vita, ragionevolmente lunga, che potremmo definire di ribellione al ruolo che ai tempi si riconosceva alle donne, in aperta opposizione ai vincoli, alle scelte e al giudizio che la società di allora le riservava. 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Come ogni sabato dall'inizio della bella stagione
il circondario si svuota: regna il silenzio.
Tapparelle abbassate, luci spente, stanze vuote
Provo .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Cardoso
20 anni fa

22/6/2016 - 19:37

Nei giorni che seguirono, questi di oggi, tutta l’Italia si mobilitò per prestare soccorso e  anche noi della protezione civile  Pubblica Assistenza sezione di Migliarino, partimmo per l’alta Versilia. Il fango arrivava dappertutto misto a pietrisco, tutto il paese era quasi completamente distrutto, tranne la chiesa che accolse tutti i volontari per dormire la notte e pranzare e cenare. L’elicottero della protezione civile portava viveri e mezzi e noi facemmo in modo che stesse sempre in volo.
C’erano giovani di tutti i paesi, giovani che, a vederli da vicino, avevano le manine sporche del marroncino della mota, ma bianche bianche sotto, qualcuno levava i detriti con le mani suscitando in noi una tenerezza incredibile al posto del disappunto del poco aiuto che davano. Noi eravamo una squadra affiatata, gente di paese abituata alle pale e alla fatica e, le pale appunto, non reggevano! Dopo aver troncato il manico alla dotazione assegnata e a tutta la scorta del campo, l’elicottero dovette fare lavorare le sue  pale per portare a noi sempre pale fresche!
Era vietato lavorare dopo il tramonto e una sirena chiamava quelli che erano sparpagliati anche fuori del paese. Al suono apparivano gruppi che non ci aspettavamo di vedere, gente con la divisa dalle bande fosforescenti, con stivali alti, cintoloni con ammennicoli vari attaccati, scritte belle visibili di paesi che non conoscevi, casco obbligatorio e noi... i magnifici sette disperati… uno con la maglietta arancione di una tonalità diversa dall’altro!

Quello al centro di spalle nell'ultima foto è un riconoscibile vecchianese.


Un’esperienza da non ripetere, ma straordinaria!
Forse perché avevo venti anni di meno!

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Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
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23/6/2016 - 12:46

AUTORE:
Cittadino 2

Siamo sempre i migliori in queste occasioni tragiche. Non ci batte nessuno quando la solidarietà ci appare così evidente.
Meglio sarebbe tuttavia fare più prevenzione per evitare queste tragedie e sforzarsi di capire che sarebbe importante essere solidali non solo in queste tragedie ma nella vita di tutti i giorni.
Fare del volontariato fa sentire bene, fa sentire di essere dalla parte del giusta, aumenta la stima di se stessi senza la necessità di essere belli, o magri, o di avere la BMW o l'ultimo iPhone.
Caro amico sono passati 20 anni ma tu continui sempre a fare il volontario, è la tua forza e la tua vita e per questo hai la mia stima.