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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

. . . non é certo colpa mia e dello mondo difficilerrimo .....
. . . anche te racconta che c'entrano i voti del 1978, .....
. . . . chiebita perché l'acqua calda la scoperse .....
Salutoni a Bruno e al suo fido fiorentino
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Il Gruppo di San Rossore
Le radici nel territorio
di Renzo Moschini

25/6/2016 - 23:32

Le radici nel territorio; cosa manca anche in Toscana

 
Damiani già prima dei ballottaggi aveva documentato che oggi è dai territori che viene una richiesta e proposta di un governo del territorio non più delegato e affidato ad un centralismo che ha fatto il suo tempo.
Quel centralismo che ritroviamo abbondante e cocciutamente difeso nel nuovo Titolo V.
Viste le scoppole che abbiamo registrato anche in Toscana vorrei fare qualche esempio che non mi pare finora ignorato e eluso. Tra le novità, ad esempio, anche in Toscana abbiamo l’Area metropolitana di Firenze. Il voto a Sesto come nella Piana ( aereoporto etc) ha confermato problemi e contraddizioni evidenti, non solo tra Area Metropolitana e territori esterni, ma anche e non di meno all’interno, segno evidente che la pianificazione risulta più complicata delle rassicuranti dichiarazioni di Nardella.
Se passiamo agli altri territori quel che colpisce è innanzitutto la crescente difficoltà a gestire gli effetti della cancellazione delle Province.  Insomma le funzioni e il personale a chi le do?

 

Sorvoliamo sulla balla che senza province si risparmia. Davanti alla Regione ogni giorno ci sono proteste ora della forestale ora di altre categorie che cercano un posto che dalle province passa in collo alla regione così sempre più impelagata in una gestione amministrativa e sempre meno di governo regionale.

Ai guai della regione si accompagnano quelli dei comuni che non vogliono o non  possono accollarsi ruoli e spese che il governo nazionale non gli consente.

E qui si pone un altro aspetto cruciale e irrisolto.

I comuni che è bene non dimenticarlo sono i soggetti istituzionali a cui le comunità guardano con maggiore fiducia e non solo  nelle aree metropolitane devono riuscire a gestire politiche non frammentate e di campanile a cui le Province offrivano un preciso ambito di riferimento. Ora anche in Costituzione  troviamo l’indefinita e indefinibile ‘area vasta’ di cui nessuno finora ha saputo dire cosa dovrebbe essere e cosa dovrebbe fare.
In Toscana si è rilancia l’idea dell’accorpamento dei piccoli comuni con motivazioni più tecnico aziendali che istituzionali –ricordano Berlusconi quando lanciò l’Italia come azienda. E’ innegabile che vi sono servizi che si possono ed è bene unificare e comunque gestire insieme.

Ma la dimensione sovracomunale è qualcosa di più di una gestione aziendale specie di questi tempi.

Così si torna al governo regionale del territorio che presenta patate bollenti –anche per la confusione tra i ruoli nazionali e regionali- come le Apuane. Al piano di quel parco non serviranno certo le beffarde prese in giro del Segretario regionale del Pd nei confronti di personalità come Asor Rosa e tanti altri che sino sono assunti e si assumono la responsabilità di farsene carico.
Si aggiungano i rapporti con l’Emilia Romagna e la Liguria a cui ci legano comuni responsabilità soprattutto in ambito ambientale; montagna, fiume Magra, santuario dei cetacei gestite da Parchi e aree protette. Ambiti di cui è raro trovare traccia nelle politiche regionali e anco più di partito.
Se qualcuno pensa che basti per tutto questo raccogliete firme per il SI al referendum non andrà lontano anzi piglierà altre scoppole.

 
Renzo Moschini

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