L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Tangenziale Nord Est: basta con investimenti inutili, dirottiamo i finanziamenti nella valorizzazione del territorio
In questi giorni si moltiplicano gli annunci e le attività delle giunte del Comune di Pisa, di San Giuliano e della Provincia di Pisa per dare il via libera allo stanziamento di un milione di euro finalizzato alla progettazione definitiva della Tangenziale Nord-est, ennesima vecchia e dannosa grande opera che inciderà negativamente sul territorio e l’ambiente, amplificando anziché risolvendo i problemi legati alla mobilità che già esistono nell’area pisana.
La documentazione ufficiale prodotta negli ultimi anni evidenzia infatti come questo sia un territorio a elevata pressione edificatoria e come le piene dell’Arno siano oggi potenzialmente più pericolose per gli insediamenti, anche perché in alcune zone si è costruito in aree a rischio idraulico. I tessuti insediativi continuano a crescere, le aree agricole sono sempre più frammentate, abbandonate e soggette a fenomeni di intensificazione che determinano un inquinamento crescente del suolo e delle acque superficiali e sotterranee. Si parla di frammentazione del paesaggio, di perdita di biodiversità, e, dulcis in fundo, si evidenzia un alto tasso di inquinamento dell’aria, ed elevati volumi di traffico su gomma. Con gravi conseguenze anche sul piano acustico.
Tutto questo è il prodotto del modello di sviluppo perseguito sino ad oggi e, a fronte di questo, gli obiettivi di sostenibilità enunciati da piani e programmi negli ultimi 20 anni non sono mai stati raggiunti.
Il caso della famigerata tangenziale N-E si inserisce a pieno titolo in questo quadro: un’altra grande opera concepita ormai una quarantina d’anni fa che presenterà impatti pesantissimi sia sul piano ambientale e paesaggistico, sia su quello socio-economico. Perché non investire sull’innovazione, sul turismo e sull’agricoltura sostenibile, su produzioni di qualità, sulla mobilità alternativa?
Si continua invece a favorire la mobilità privata, causa di tutti i problemi ambientali sopra citati, quando ci sono dati che parlano chiaro: gli spostamenti interessano soprattutto tratte ben precise, e avvengono per la stragrande maggioranza negli stessi orari. Sarebbe dunque semplice riuscire a dare un servizio di mobilità pubblica efficace e sperimentare concretamente forme alternative di mobilità quali il car pooling e il car sharing.
Ricordiamo che il progetto della tangenziale prevede una spesa di oltre 70 milioni di euro (e chissà quanto si spenderà davvero alla fine!) per un’opera che cancellerà per sempre le potenzialità di sviluppo sostenibile nelle zone che attraverserà.
Noi siamo convinti che questa scelta sia un grave errore e costituisca uno spreco di risorse preziose che invece si potrebbero utilizzare per realizzare un sistema dei trasporti pubblici sostenibile e accessibile a tutti, un recupero delle aree periurbane che punti sull’agricoltura biologica e di qualità, una ricucitura del territorio che permetta ai sistemi naturali di rimanere vivi e attraenti per il turismo, anche in connessione al patrimonio storico e artistico (Acquedotto Mediceo su tutto). Eccolo, il nuovo che serve davvero!
Nei prossimi giorni la Regione si pronuncerà per dare il via libera allo stanziamento dei finanziamenti per un primo lotto di entità insignificante, mentre sulla stampa si discute di nuovi protocolli di intesa tra gli enti per procedere per i diversi lotti. Di tutto questo persino i consigli comunali sono tenuti all’oscuro e non si conoscono i dettagli delle operazioni annunciate.
Ci opporremo a tutti i livelli alla partenza di quest’opera, e al contempo riteniamo indispensabile che ci sia la massima trasparenza sui passaggi che i diversi esecutivi, da quelli comunali a quello provinciale fino a quello regionale, stanno compiendo. Per questo chiediamo di affrontare immediatamente la questione, prima che sia siglato qualsiasi tipo di protocollo o ulteriore stanziamento sull’opera, nei consigli comunali di Pisa e San Giuliano in una riunione congiunta delle commissioni urbanistiche degli stessi comuni. I sindaci e il Presidente della Provincia vengano a riferire in questi organismi.
Invitiamo anche le associazioni ambientaliste, i comitati, i movimenti e i cittadini ad una battaglia comune per riaffermare con decisione l’opposizione del passato, affinché il PD si fermi prima di compiere questo ennesimo scempio.
Rifondazione Comunista Pisa
Una città in comune
L’altrasangiuliano