L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Consiglio Comunale del 28 luglio: dopo lo schiaffo del governo eviteremo quello della Giunta? L’Altra San Giuliano: Ci opporremo, Sangiulianesi fatelo anche voi!
Che la lotta al consenso del governo centrale stia stritolando le amministrazioni locali ormai è cosa appurata. Non da meno coloro che amministrano i Comuni, da diversi anni, hanno per scelta politica-istituzionale deciso di delegare la quasi totalità della programmazione, della progettazione e della gestione dei servizi pubblici ad organizzazioni esterne (private o a partecipazione pubblica) riservandosene teoricamente il controllo.Il risultato è sotto gli occhi di tutti: per i cittadini servizi ridotti, più scadenti e più onerosi quando va bene, altrimenti cancellati.Sul versante governativo la ricerca del consenso a tutti i costi punta a centralizzare le entrate ed a stringere, fino quasi a chiudere, i cordoni della borsa nel campo dei trasferimenti agli enti locali.E così, nell’ultimo Consiglio Comunale, anche a San Giuliano abbiamo assistito all’ennesima variazione di bilancio per far fronte alla sparizione di parte del gettito IMU voluta in maniera strumentale dal governo (alla maniera peronista del vecchio kaimano) e che lascia i poveri Sindaci, ma sopratutto gli utenti dei servizi pubblici, in braghe di tela.Ma, come dicevamo, sarebbe errato non attribuire qualche responsabilità anche agli amministratori locali che non son certo da meno di quelli romaniNel corso dello stesso Consiglio l’amministrazione Di Maio ha portato in approvazione una rinuncia – de facto – a molti soldi che il Comune incamera attraverso la tariffa compensativa pagata dai gestori telefonici per installare e mantenere le loro antenne sul terreno pubblico. Ad occhio qualche centinaio di migliaia di euro!Di cosa si tratta? Il nuovo regolamento COSAP ( Canone per l’occupazione di suolo pubblico ) che regola anche le licenze all’ installazione e la presenza delle antenne, se approvato, porterà una perdita per il nostro Comune di oltre 200 mila euro l’anno, soldi ovviamente risparmiati appunto da quelle società telefoniche che ci salassano con contratti talmente costosi da avere il primato europeo e, cosi facendo si accreditano ingenti utili; il tutto a totale discapito dei servizi erogati dal Comune cittadini.Nell’iter della sua approvazione qualcosa si è inceppato e la delibera all’ultimo secondo è stata rimandata al prossimo consiglio comunale – ci dicono – per una questione tecnica: mancava il parere dei sindaci revisori.Se sul versante IMU non ci è più possibile intervenire (la maggioranza che amministra ha approvato senza batter ciglio la riduzione di bilancio) è altrettanto vero che , in merito a questo “regalo” alle compagnie telefoniche i sindaci revisori, a cui facciamo appello, hanno ancora la possibilità di fermarlo.La Giunta si sarà mossa anche nell’ambito di una convenzione con ANCI ma non può non considerare che i mandatari del loro incarico, ovvero i suoi amministrati, non meritano un’ulteriore compressione del proprio livello di servizi a totale vantaggio di pochi e ricchissimi esponenti di facoltose multinazionali della telefonia. Noi ci opporremo a questa ennesima scelta fatta ula pelle dei sangiulianesi.
Speriamo di non esser soli.