Un esperienza di crescita di gruppo famiglia grazie a due meravigliosi cucciolotti.
RAFEE, figlia di una galga spagnola abbandonata incinta, salvata da un associazione .Tutti i cuccioli sono stati adottati.
UGO meticcio di una cucciolata abbandonata. Saputo successivamente che insieme ai fratellini è stato protagonista di un servizio TV sui cani abbandonati..
Mio padre diceva : “per prende la lepre ci vuole la guazza” e non tanto per voler dire di alzarsi presto la mattina, quanto piuttosto per verificare se qualcuno era passato di lì prima di te, altrimenti ”secondo” è uguale ad “ultimo”!.
E così, all’alba di una mattina di un settembre di tanto tempo fa, Fiore del Vanni, Foresto del Canarini e altri due o tre migliarinesi andarono a caccia alla lepre, anche i conigli sarebbero andati bene, verso la ripa del Mori.
Erano in molti, non perché volessero fare una battuta, ma perché troppe guardie della tenuta stavano là, aspettando qualche bracconiere e quindi l'unione avrebbe fatto la forza.
Erano entrati in un macchione, senza cani perché da lontano si conosce meglio la bestia del padrone e perché ne erano già morti un paio morsicati sul naso dalle vipere, quando Fiore sentì un forte dolore sul polpastrello dell'indice della mano destra che aveva inavvertitamente infilato fra i rovi per spostarli.
La paura del velenoso morso fece ancor più aumentare il suo tartaglìo:
"La vi- la vi- la vi- la vipera! Ta—ta-ta-taglia!" disse allungando la mano verso Foresto e girando la testa dall'altra parte per non vedere la sanguinosa operazione.
Doveva ben sapere che l'amico non aveva scrupoli nel tagliare: Loredano del Baglini porta ancora una cicatrice sulla mano perché chiese a Foresto di fargli uscire una "schiesettina di legno in pelle in pelle", quindi non c'era assolutamente bisogno dell'incitamento e poteva benissimo smettere di dire: "Ta-ta—ta—ta-taglia."
L'adrenalina svanì l'effetto, la presa di Foresto si fece più forte sul polso e il 'clic’ del coltello che si apriva, fecero girare la testa a Fiore verso il chirurgo improvvisato ed esclamare:
"A-a-a-a—aspe-aspetta un po' po' ...... é e e é un pr-pr-pr—prune!"
La caccia finì “abbastanza” bene…poi passarono da Paparo a farsi fare la foto ricordo