L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Il canto spontaneo di “Bella Ciao” è stata l’ultima espressione di affetto per Mirella Vernizzi. Il canto deciso ma velato dall’emozione ha richiamato a quegli ideali che hanno sempre contraddistinto la vita di Mirella.
Giovane staffetta partigiana a soli sedici anni non esitò un attimo a mettere a rischio la propria vita nella lotta antifascista e per liberare il suolo italiano dalla furia criminale nazista.
Sabato 29 ottobre una calda giornata di sole ha accolto nella piazzetta antistante la Pubblica Assistenza in Via Bargagna la bara con al seguito decine di persone che non sono volute mancare all’estremo saluto.
Il Sindaco di Pisa Filippeschi, di Calci Ghimenti, di San Giuliano Terme Di Maio, l’assessore di Calcinaia Mannucci con la loro presenza hanno voluto testimoniare la stima e l’affetto che hanno avuto e che manterranno nella memoria di Mirella.
Numerose erano le bandiere delle varie associazioni tra cui spiccava quella dell’ANPI col Presidente Bruno Possenti che ha coordinato la cerimonia funebre.
Emozionante il ricordo di Baldo Neri che insieme a Mirella Vernizzi erano Presidenti onorari dell'ANPI.
Il Sindaco Filippeschi, a nome delle altre autorità presenti, si è soffermato sulle vicende legate al territorio comunale di Pisa affermando che Mirella esprimeva il meglio del partito comunista e della sinistra in genere. Quando ha preso la parola Andrea Callaioli, uno dei due figli, l'altro è Paolo, è stato evidenziato il ruolo di Mirella come mamma e nonna. Nonostante i vari impegni riusciva sempre a ritagliare un suo momento per la famiglia.
Mirella amava le persone per bene e i bambini. Aveva fatto persino parte della giuria per la maschera più bella al Carnevale dei ragazzi di Pontasserchio, questo a dimostrazione che volesse stare con loro anche nei momenti di puro divertimento.
Non è mai mancata alla commemorazione, il 25 aprile, dell’eccidio della Romagna a Molina di Quosa e anche lì trovava l’occasione per rivolgersi ai ragazzi delle scuole degli istituti comprensivi di San Giuliano e Pontasserchio, che erano presenti con le loro insegnanti per presentare canti poesie e racconti legati alla Resistenza, esortandoli a difendere i valori di libertà e giustizia.
Una donna mai scesa a compromessi, la sua era una comunicazione diretta senza orpelli.
E’ stata sempre presente e attiva in tutti quegli eventi che avevano come argomento la libertà e la dignità della persona, lei che negli anni della guerra e anche dopo aveva visto quei diritti calpestati e derisi.
Marlo Puccetti