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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

In Basilicata se il centro sinistra avesse optato per .....
. . . presto presto. Io ho capito che arrampicarsi .....
I democristiani veri e finti che si vorrebbero definire .....
. . . non é certo colpa mia e dello mondo difficilerrimo .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Gavia
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di Michelle Rose Reardon a cura di Giampiero Mazzini
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di Mollica's
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Di Siciliainprogress
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
Il punto di: Paolo Fontanelli
La Costituzione richiede coesione

22/11/2016 - 12:57

21/11/2016
Il punto
La Costituzione richiede coesione
 
Il lavoro parlamentare di questa settimana è tutto concentrato sulla legge di stabilità. La commissione bilancio deve concludere i lavori entro mercoledì per consentire la discussione e il voto in aula nel fine settimana. Ma ovviamente il movimento politico è concentrato sul referendum. Si moltiplicano e s'inaspriscono gli interventi in tv e in ogni dove, con una tendenza sempre più marcata a ignorare il merito del problema lasciando campo libero alla propaganda più semplificata e, quasi sempre, mistificatoria. La mia impressione, l'ho già detto, è che comunque finisca, che vinca il "Sì" o il "No", ci troveremo con un Paese spaccato e problemi dell'Italia saranno ancora tutti lì, sul tavolo, in attesa di soluzioni di medio e lungo periodo. Ma in particolare trovo comunque nocive una serie di argomentazioni che sviliscono e, in un certo senso, denigrano le istituzioni parlamentari. Dire che l'Italia è bloccata a causa del bicameralismo, oggi, è ridicolo. Basta guardare i dati diffusi in occasione del 1000 giorni di governo del premier Renzi, in cui si rivendicano i risultati del lavoro svolto, per constatare che in questa legislatura sono stati approvati 271 provvedimenti legislativi, di cui 221 d'iniziativa governativa. Cioè, in pratica una ogni 6,1 giorni (fonte Sole24ore di domenica). Non mi pare una media tale da giustificare l'idea che il Paese è fermo a causa del bicameralismo. Il Paese è fermo per la crisi e per la stagnazione economica, e forse potremmo dire anche per l'inadeguatezza delle scelte politiche e di governo, ma non per il ping pong fra Camera e Senato. Anche l'affermazione che quello italiano è il Parlamento più costoso del mondo è falsa e dannosa. Basta confrontare con attenzione le voci del bilanci tra i principali parlamenti europei per verificare che le cose non stanno così. Infatti solo in Italia le spese per le pensioni dei dipendenti, oltre quelle per i vecchi vitalizi e le pensioni di deputati e senatori, sono sui bilanci della Camera e del Senato. Se, come in Francia, in Germania o in GB, si toglie quella voce dai bilanci le spese degli organi parlamentari italiani sono uguali o inferiori. Questo per dire che certe interessate semplificazioni non servono certamente al recupero di credibilità delle istituzioni.
Per quanto mi riguarda ho partecipato alla riunione del coordinamento nazionale di SinistraDem aperta dalla relazione di Gianni Cuperlo. C'è stata una discussione molto articolata che, nella libertà di scelta di ciascuno, ha trovato un punto di sintesi nel documento allegato, intitolato "Dopo il 4 dicembre c'è il 5!". Anche sulla base di quella discussione, e alla luce di una insufficiente risposta alle questioni poste dalla sinistra del PD, ho deciso di sottoscrivere l'appello per "Il No di chi vuol bene all'Italia". E poi ho trovato pieno conforto nella rilettura dei "Manifesto dei valori del PD", varato alla sua fondazione. Consiglio di rileggerlo, soprattutto il terzo punto.
Tra l'altro ho trovato interessante la riflessione che faceva ieri Antonio Polito sul Corriere in cui si chiedeva, di fronte ai sorprendenti esiti favorevoli al No nei sondaggi, quali siano le ragioni di questo diffuso sentimento volto a "difendere la Costituzione". Forse perché, dice, la Costituzione è percepita come il principale fattore di coesione nazionale. Se è così dividere il Paese sulla revisione della Carta si rivela un'operazione davvero preoccupante.

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26/11/2016 - 8:23

AUTORE:
Renzo Moschini

Ieri ho sentito Renzi dire che per il NO è l'Italia dei vitalizi. E qui leggo che Fontaelli voterà no per questo. Ho fatto tre legislature godo di un vitalizio anche se non raggiunge le cifre miracolose a cui accenna un articolo di replica a Paolo.
Probabilmente voterò NO; per la cassa. Essere essere stati del PCI
non autorizza ad offendere.

22/11/2016 - 15:22

AUTORE:
leonardo bertelli Migliarino

D'accordo che per il superman fiorentino siamo un' accozzaglia , ma dire che se vince il no vince la destra , beh... ,è un' assurdità assoluta . In un referendum dove si deve scegliere tra un SI e un NO , ognuno fa i conti con se stesso , con le sue ragioni e convinzioni e vota di conseguenza . Se vince il No o il SI , vince chi ha votato in quel senso , che sia di sx o dx poco importa , contano le proprie scelte .
Quindi anche la definizione di " accozzaglia " non regge , è un referendum , non le elezioni politiche per cui poi devi governarci assieme . A meno che nel 2018 renzi non voglia ricandidarsi insieme ad Alfano....

22/11/2016 - 13:45

AUTORE:
Nativo Baldinacca

Leggo il tuo "il punto" inviato alla Voce del Serchio del giorno 21/11 e vedo che tu hai deciso di sottoscrivere l'appello per "Il No di chi vuol bene all'Italia".
Poi fra le motivazioni leggo che la "politica" non è che costi così proprio tanto ed infatti la Germania mi risulta spenda di più.
Ma spendere per le Frattocchie o per la Emilio Sereni di Cascina come facevamo noi un tempo non erano soldi buttati via come dare mezzo miliardo a vecchi politici con figli sicuramente "sistemati" come quelli dei tecnici prestati alla politica inconcludente Monti&Fornero che voi con i nostri voti a suo tempo avete votato.
Se sei Questore della Camera dei Deputati saprai certamente quanto prendevano di pensione e buonuscita i vari Andreotti Giulio dopo essere stato come mio padre una vita intera al lavoro così come Gianfranco Fini che è vissuto di politica e si dice che con il mezzo miliardo di liquidazione da quel "lavoro" poi l'affitto di quella casa di Genova lasciata al MSI se poi riscuotesse lui od il cognato è roba data a noi dopocena nelle TV dell'epoca e poco ormai c'importa.
Noi ti abbiamo eletto segretario della Federazione di Pisa e da li come il tuo successore parti per Sindaco della mia/nostra città e per Roma e viceversa, chi era a Roma viene a fare il sindaco dove eri te.
Tutto regolare "perlamordiddio" gente di valore riconosciuto come il vostro non han bisogno delle primarie così come è stato riconosciuto da Renzi ad Enrico Rossi.
Quindi tu voti no perchè vuoi bene all'Italia, non non ti e vi viene il sospetto che ci sia un sottoscopo?
Tagliare i costi non della politica come sostiene Matteo Renzi ma i costi del mantenimento di chi ha già dato e di chi "vuole" rimanere li fino alla pensione che vale almeno n° 10/15 volte di quella di mio padre con 20 anni di contributi e 40 "in nero" perchè fino al /67 la pensione ai contadini dell'Azienda Agricola "La Storrigiana" di Migliarino non era riconosciuta per legge.
Mi auguro che fra tutti non si riesca a fare una frittata di cipolloni cotti male da mangiare il giorno e la notte del 4 dicembre ed il 5 svegliarci con i fortori che dureranno 30 anni.
nb, l'altro Matteo è "giovano" anche lui, quindi..."Se il tuo no vince con la destra è la destra che vince"
Saluti fraterni.