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L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Colori u n altra rosa
Una altra primavera
Per ringraziarti amore
Compagna di una vita
Un fiore dal Cielo

Aspetto ogni sera
I l tuo ritorno a casa
Per .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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Incrociamo le dita
di Trilussa

5/12/2016 - 19:32

La Campagna è conclusa, finalmente. Come quelle napoleoniche una delle più aspre e cruente della storia repubblicana del nostro Paese. Un campagna piena di dubbi, insulti, offese, delegittimazioni, aggressioni verbali, bugie (certo, quelle non mancano mai) tanto da mettere in secondo piano il vero significato della consultazione, a dire il vero quesito poco adatto ad una consultazione popolare.


Una campagna divisiva che lascia spezzato il paese, le stesse forze politiche, a volte le stesse famiglie sempre incerte sulla scelta migliore e spesso condizionate più da appartenenze che da valutazioni personali, assai difficili su questi argomenti.


Ma ora, dopo il risultato, la cosa più importante è che la politica capisca l’importanza di quell’unione nazionale fondamentale per far fronte alle grandi e imminenti sfide del paese, per affrontare quelle priorità collettive che coinvolgono non una parte del paese ma l’Italia tutta.


Le ricette economiche più adatte e il rapporto con l’Europa, il welfare più attento verso un ceto medio impoverito, un patto sociale che affronti con saggezza e responsabilità la sfida immigratoria, il rafforzamento dei diritti civili. Sono tutti argomenti di una tale importanza che non permettono il proseguo di un clima di contrapposizione e sfiducia e dovrebbero essere affrontati con un’unità di intenti che sarebbe veramente un segno di saggezza.


Vedremo, dopo il passaggio dal capo dello Stato, quale strada prenderà la politica perché il segno del voto è stato chiaro: una rivolta verso l’azione di Governo (più che contro la riforma della Costituzione), con il segno della rivoluzione politica, quella che soffia anche da noi sempre più forte, quella della Brexit, dell’elezione di Trump, di un Europa che sembra spostarsi sempre più a destra.
Per ora con l’Austria ci è andata bene, vediamo cosa succederà con la Francia, altro paese molto a rischio.


Il mondo felice di Renzi è saltato, i suoi modi pacati e ottimistici da una parte e quelli catastrofici dall’altra si sono scontrati con un popolo di incazzati, di gente che avrebbe voluto vedere il Governo più attivo sul fronte sociale che su quello civile (ma quello fatto non è certo da buttare), che progressivamente ha perso la speranza su un Premier alla Obama o alla Clinton che traghettassero il paese verso un reale progresso economico e sociale.


A destra fanno la voce grossa. Lega e 5Stelle vogliono elezioni subito, Berlusconi a 80 anni è tornato in campo sbandierando una nuova giovinezza, perfino D’Alema ne è uscito alla grande. Cosa succederà nel partito non lo sappiamo ma certo che l’eredità di Renzi ha lasciato molte cicatrici che speriamo la saggezza dei nostri politici (ma sono sempre i soliti?) riescano a sanare.
 
Noi siamo sempre stati bravi nelle difficoltà, abbiamo dato il meglio di noi proprio nei momenti di maggiore crisi. Incrociamo le dita e speriamo.

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7/12/2016 - 9:39

AUTORE:
giuliano

Come diceva Bartali:- Gli è tutto da rifare! Ma non da rifare alla solita maniera. La riforma Costituzionale partì già con gravi vizi di forma e sostanza, il governo, promotore della revisione di ben 47 articoli costituzionali, stava in piedi grazie ad un sistema elettorale, il Porcellum, dichiarato incostituzionale dalla Consulta. La stessa Consulta aveva dato indicazioni di promulgare una legge elettorale che rispettasse maggiormente la proporzionalità dell'elettorato ma con l'Italicum, adesso sotto esame dalla stessa Consulta, si è andati in direzione opposta. Quindi non era il momento ed il modo di mettere mano in modo pesante sulla Costituzione. La cosa si può sempre fare ma bisogna che prima sia fatta una legge elettorale decente e poi che con modi pacati, coinvolgendo il massimo delle forze in campo, si arrivi a modificare quegli articoli costituzionali ritenuti utili alla vita democratica del paese.Nella riforma ci sono tante cose che non tornano,per esempio i 50 milioni all'anno di risparmio sul senato si potevano realizzare subito per 124 anni se non avesse ricomprato i 31 aerei F35 da 200 milioni l'uno che Monti aveva tolto dalle commesse militari. Renzi ha perso perché la gente non si è fidata, troppo protagonismo e direi delirio di onnipotenza che gli hanno annebbiato la vista, troppe apparizioni in TV, sui giornali; la gente, vedendo anche queste differenze di spazi dati sui massmedia tra il SI' e il NO si è preoccupata. L' estromissione dalla conduzione del TG3 della Berlinguer, ottima giornalista molto amata a sinistra, non ha aiutato Renzi, il suo atteggiamento di sufficienza al limite della derisione in tante sue apparizioni in TV, secondo me lo hanno penalizzato. Se avesse detto:- Italiani, noi abbiamo pensato queste modifiche, adesso c'è il referendum, fate le vostre scelte e poi si fosse messo un po' da parte, forse la riforma non sarebbe passata ugualmente ma non avrebbe preso questa sberla. Troppo protagonismo, l'uomo forte non piace a sinistra, il 41% dei voti che ha preso non sono tutti di elettori PD, sono trasversali come quelli del NO del resto.

5/12/2016 - 20:46

AUTORE:
A.G.

Facendo un ragionamento a " bocce ferme " sono sempre più convinto che questo risultato doveva essere previsto. In un sistema tripolare dove la minoranza, pur diversa, ha in comune l'obiettivo di abbattere governo tutto era scontato.Il poi preoccupa.Una legge elettorale che sgombri questi pericoli è secondo me indispensabile per la democrazia.