In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
Referendum: vince il No, si ricomponga la frattura per far vincere l’Italia.
Il No ha tante sfaccettature, ma ha prevalso.
Ora avanti responsabilmente con un “governo di scopo” per non cadere nel baratro e scoprire che ancora una volta sono sempre i più deboli a pagare.
In politica conta ascoltare, è per questo che i socialisti avevano proposto l’Assemblea Costituente e la modifica della legge elettorale in modo che il combinato disposto dell’Italicum e della proposta di riforma costituzionale non apparisse come un vulnus contro la democrazia plurale e partecipativa.
Di questa giornata storica per il Paese colpisce, oltre il risultato, la straordinaria affluenza elettorale degli Italiani che si sono dimostrati cittadini consapevoli.
I trentatré milioni di votanti, non importa se hanno votato No o se hanno scelto il Sì, meritano una proposta di sviluppo istituzionale che sia credibile e non di avventurismo inconcludente:
1) salvare i territori del nostro Paese dalla bancarotta con politiche di sviluppo per il rilancio del commercio e del lavoro nelle nostre comunità;
2) ritorno al sistema proporzionale coerente con l'impianto costituzionale del nostro Stato;
3) predisporre a partire dalla prossima legislatura una riforma della costituzione attraverso l'elezione, con sistema proporzionale, dell'assemblea costituente rifuggendo proposte indotte dall'esecutivo;
4) riformare il Centro-Sinistra, che sia plurale ed a trazione socialista riformista;
5) rilanciare il PSI dal “basso”, dalle Comunità Civiche e dai Territori e dalle Leghe dei Lavori e dei Saperi, aprendolo alla più ampia area socialista inclusiva per tutti coloro che non si riconoscono nelle politiche centriste ed isolazioniste del PD, confermando il P.S.I. nella sua funzione storica di trazione democratica e riformista per i lavoratori del Paese.
Carlo Sorrente
Segretario provinciale P.S.I. Pisa