In questo nuovo articolo di Franco Gabbani viene trattato un argomento basilare per la società dell'epoca, la crescita culturale della popolazione e dei lavoratori, destinati nella stragrande maggioranza ad un completo analfabetismo, e, anzi, il progresso culturale, peraltro ancora a livelli infinitesimali, era totalmente avversato dalle classi governanti e abbienti, per le quali la popolazione delle campagne era destinata esclusivamente ai lavori agricoli, ed inoltre la cultura era vista come strumento rivoluzionario.
ll bivio della decisione tra due strade, una asfaltata e l'altra sterrata, sceglie la piu' impervia, difficile e complicata. Perche'? Boh. Per un caparbio attaccamento a riti bizantini pur se ci fanno del male. E questa e' la prima conseguenza del No: abbiamo un governo piu' fragile e piu' debole. Era quello che serviva? Si dice: serve un governo per fare, rapidamente, una legge elettorale. Barzelletta.
Da 20 anni abbiamo bisogno di una legge elettorale. Ma si e' rivelata una cosa complicatissima da fare, lunga e impossibile. Pensate: gia' si sa che la legge da fare sara' la piu' scombinata possibile: una legge elettorale proporzionale.
Sapete che significa?
Fare una legge che fotografa i rapporti di forza tra i partiti. Ma non serve ad eleggere un governo o a dare responsabilita' di governo, attraverso il voto dei cittadini, a qualcuno. Per usare il linguaggio scurrile dell'antipolitica: si elevera' a legge l'arte dell'inciucio.
E questo e' il secondo risultato, in pochi giorni, del No. Insomma in una settimana dalla sconfitta del Si gia' due straordinarie conseguenze: un governo fragile e incolore e la decisione di fare una legge che sancira' l'ingovernabilita'. Si andra' a votare presto, pero', ci promettono. Ma a questo punto, spiegatemi. andremo a votare (quando sara') ma a quale scopo? Per eleggere, grazie al proporzionale, l'ennesimo parlamento senza maggioranze, senza un premier indicato e votato, dove tutti i partiti hanno vinto, dove il governo verra' fuori solo da estenuanti trattative, cambi di casacca, salti della quaglia, compravendite dei deputati e senatori?
E dove fare il nuovo governo, anticipando ( giugno?) il voto politico, impieghera' lo stesso tempo che farlo alla scadenza naturale del 2018.
Paradossi del No.
Temevano il "comando di uno solo". Ora lo daranno a 900 eletti col proporzionale impegnati in una specie di suk arabo per tirar fuori un governo: 900 uomini soli al comando!
E i cittadini?
Assisteranno. E le urgenze del paese? Aspetteranno. E' la terza conseguenza del No. Pero', volete mettere, ci siamo liberati di Renzi! E per una soddisfazione cosi' possiamo pure sfasciare il paese. Vero Speranza? Vero signori del No?
Muoia Sansone ma...con tutti i filistei.