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Nei giorni 26-27-28 aprile verranno presentati manufatti in seta dipinta: Kimoni, stole e opere pittoriche tutte legate a temi pucciniani , alcune già esposte alla Fondazione Puccini Festival.Lo storico Caffè di Simo, un luogo  iconico nel cuore  di Lucca  in via Fillungo riapre, per tre mesi, dopo una decennale  chiusura, nel fine settimana per ospitare eventi, conferenze, incontri per il Centenario  di Puccini. 

. . . per questo neanche alle 5. 50 prima di colazione. .....
. . . alle nove dopocena non ciai (c'hai) da far altro? .....
. . . il plenipotenziario di Fi, Tajani, ha presentato .....
Ieri 19 Marzo ci ha lasciato un Vs. concittadino Renato .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Il sole nutre
col suo splendore
il croco il bucaneve
la margherita. . .
Il cuore
cancella il dolore
se alimentato dall'amore
essenza della vita
Quando .....
Oggi è venuto a mancare all’affetto di tutti coloro che lo conoscevano Renato Moncini, disegnatore della Nasa , pittore e artista per passione. .....
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VATIC

28/1/2017 - 18:36

La colpa morì fanciulla e ormai nessuno sa più chi architettò la farsa e chi cucì i vestiti.
Solo l'autista del pulmino usato quella notte e che portava di giorno le spinaciaie nel campo, è riconoscibile in un noto migliarinese.
In cinque si vestirono con camicioni neri e cappucci neri con la lunga punta che erano del tutto simili a quelli dei razzisti del Klu-Klux-Klan, poi appiccicarono sulla schiena una strana scritta, VATIC, e se ne andarono in giro a Pisa, in Corso Italia fino a Piazza dei Cavalieri.
Chi li scansava, chi ci rideva dietro e chi si impensierì e chiamò la polizia.
I celerotti caricarono i presunti terroristi su un cellulare fatto venire apposta e nemmeno la chiusura in un cassone di ferro, che sapeva tanto di prigione, fece passar la voglia di indagare sullo stato del motore e del furgone ad uno degli incappucciati.
Il ragazzo era solito voler sapere tutto sui mezzi di locomozione e trasporto, fossero treni, pullman o grossi camion. Passava giornate intere alla stazione ferroviaria chiedendo al C.S. Pardini notizie sulle manovre, sui segnali e altrettanto tempo lo passava cercando di manovrare i grossi trattori agricoli ed i mastodontici camion lasciati aperti in sosta davanti alla Luigina.
Aveva quindi dimestichezza con i mezzi pubblici, privati e operativi, ma gli mancava un mezzo militare.
Ora il destino gli dava l’occasione di toccare, chiedere, cercare,
lasciando i poliziotti allibiti e dubbiosi se dare spago al giovane o fare
la loro parte di imperterriti sostenitori dell’ordine pubblico.
Gli altri migliarinesi ridacchiavano destando ancora di più i sospetti  e dando ancora di più la certezza di appartenere ad una genia di balordi.
Di fronte al questore le cose finalmente furono chiarite.
Anche a Catanzaro, suo paese di origine, si facevano scherzi e burle, anche lui aveva due figli birbantelli e così non furono neanche prese le generalità, mentre alcuni fotografi dei giornali, per la cronaca locale, cercavano di aver notizie di quella "mancata sommossa sobillata da elementi appartenenti ad una non meglio identificata banda".
Tutto era appianato, tutti contenti: i ragazzi di essersela cavata a buon mercato, i poliziotti di non avere avuto grane politiche, i giornalisti per avere avuto una notizia un po' strana e diversa dal furto di polli, ma non si era ancora spiegato il perché era stata scelta la parola VATIC.
Erano forse i giovani vati, dei profeti di una nuova filosofia?
Era forse la loro una nuova setta di religiosi che facevano capo al
Vaticano? Erano forse una cooperativa di idraulici che pubblicizzavano
un nuovo prodotto per lavandini?
A chi toccava il compito di dare la soluzione? Tutti si guardarono e, piano piano, tutti insieme, sottovoce, dissero:
Vi

Andiamo

Tutti

In

Culo.


Meno male che il questore aveva fatto giuramento di lealtà, fedeltà ed onestà… e poi non era neanche armato!
 

 
n.d.a I giornalisti scrissero che sulle tonache vi erano disegnati dei teschi, ma al solito i giornalisti scrivono come pare a loro.

Fonte: da "Dai monti al lago" di u.m. (i precedenti racconti erano da "Dai ponti al mare", stesso autore)
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26/5/2017 - 14:15

AUTORE:
partecipante

L'idea.
L'idea venne, al gruppo che poi partecipò alla sfilata,
nel pomeriggio di un sabato al bar del Gelli.
Non sapevamo che fare, quando nel parlare annoiato qualcuno ricordò i costumi del VATIC.
Perchè non ci mascheriamo e andiamo a Pisa, disse il guidatore del pulmino? E così fu.

Il percorso.
Andata. Parcheggio nel piazzale dietro il Duomo,
Piazza dei MIracoli, Via santa Maria, Piazza dei Cavalieri, Borgo, Corso Italia, Piazza Vittorio Emanuele.
Ritorno. Via Crispi, Lungarno Gambacorti, Ponte di MEZZO, Lungarno Pacinotti, BLOCCATI dalla Polizia all'incrocio tra via dei Mille e Via pasquale PietroPaoli (due i fuggitivi, sorpesi poi nel pulmino).

Lo sviluppo.
Trattenuti fino a tardi in questura, sequestro dei costumi, poche domande e 'rilasciati', ma convocati tutti in questura per l'indomani mattina (domenica).

Domenica mattina in questura, fatti gli accertamente di rito tutto si concluse in poco tempo davanti al questore.

Domenica pomeriggio, la sorpresa.
I carabinieri cercarono di nuovo tutti i partecipanti, ne trovarono solo due: Pippo e un giovane calciatore, prelevato sul campo di Metato alla fine del primo tempo di una partita di calcio giovanile (forse il primo calciatore portato via dai carabinieri direttamente dal campo).

'Abbiamo trovato solo voi, sapete dove sono gli altri? Dobbiamo andare in questura per un interrogatorio c''è una cosa da chiarire'.

Avevano trovato solo loro, tutti gli altri erano a ballare).

L'interrogatorio.
Prima Pippo, che uscì con un sorriso stretto tra i denti, poi il giovane calciatore comunque preoccupato.

La cosa da chiarire era il significato, da mettere a verbale, dell'acronimo V.A.T.I.C.

'Mi dica cosa vuol dire quella sigla' disse con tono serio e deciso il commissario.
E' li che usci ' Vi Andiamo Tutti nel Sedere'.
Commissario e verbalizzante si misero a ridere, questa volta era davvero finita.

Ah, sulla tunica c'era anche un teschio.

29/1/2017 - 11:25

AUTORE:
Migliarinese...

I costumi erano stati preparati per il carnevale di Viareggio e solo la fantasia migliarinese li spinse a portare la carnevalata in Corso Italia. Furono anche informati i carabinieri di Migliarino che sequestrarono (mi pare) i costumi e avvertirono gli incappucciati (tramite Forno) che la prossima volta non sarebbero stati perdonati e sarebbero incorsi in pene severe.
Gli incappucciati fecero tesoro del consiglio ma rimane il fatto che testimonia di come nel paese, in quegli anni, ci fossero personaggi di straordinaria fantasia e ingegno.
E' stato un piacere......

29/1/2017 - 9:42

AUTORE:
P.G_

Io sapevo che Pippo disse "nel sedere" (é sempre stato molto educato) ma il poliziotto non capiva perchè non gli tornava l'acronimo.
Allora fu costretto a confessare.