Con questo articolo termina la seconda serie di interventi di Franco Gabbani, attraverso i quali sono state esaminate e rivitalizzate storie e vicende del nostro territorio lungo tutto il secolo del 1800, spaziando tra fine '700 e inizi del '900 su accadimenti storici e vite di personaggi, che hanno inciso fortemente oppure sono state semplici testimonianze del vivere civile di quei tempi.
PROPOSTE BIZZARRE
L’APOLOGIA DEL FASCISMO NELLA VENDITA DI GADGET
Venerdì 24 u.s. all’interno del Consiglio Comunale è stato discusso l’ordine del giorno su “Vendita e diffusione di beni, gadget o oggetti recanti immagine del regime fascista e integrazione del reato di apologia del fascismo”.
A seguito della presentazione di una proposta di legge da parte di un Deputato del Partito Democratico che mira ad introdurre nel codice penale una nuova fattispecie di reato che consenta di perseguire alcune condotte che non sono comprese all’interno della normativa vigente e nella Legge Scelba del 1952 in considerazione della quale la Regione Emilia Romagna e la Regione Toscana, rispettivamente, hanno approvato specifica risoluzione e mozione, anche la maggioranza “Insieme per Vecchiano” ha ritenuto opportuno presentare un’ordine del giorno sul tema specifico.
A noi Consiglieri di Rinnovamento per il Futuro ci è sembrato inopportuno che ancora oggi ci si debba occupare di un morto “il fascismo” ma ancor di più ci meraviglia il fatto che ci sia qualcuno che non tollera i simulacri commemorativi del dittatore di Predappio al punto di proporci una legge. Il fatto che il valente parlamentare del Partito Democratico (si fa per dire) e di coloro che seguendone gli impulsi, ancora convinti che esista il pericolo del ritorno del “fascismo” e che con ciò si abbatta la Repubblica e le libertà attuali da equiparare il possesso e l’elaborazione di materiale di propaganda fascista ci conferma anche l’assoluta ignoranza della simbologia del regime nero che non si limita alla paccottiglia commemorativa ma si estende anche all’architettura italiana, tra cui ci preme ricordare Cinecittà, l’Eur, numerosi tribunali tra cui Milano, moltissime sedi delle Poste Italiane come quella di Pisa di Piazza della Repubblica, alla cultura (Enciclopedia Treccani) ed una serie di riforme tutt’oggi in essere e che rappresentano la spina dorsale del nostro welfare, la Previdenza Sociale, l’Istituto Case Popolari, la refezione scolastica e l’obbligo scolastico.
Quindi seguendo la linea del ragionamento dell’ineffabile parlamentare e di coloro che ne condividono la proposta, per coerenza, anche tutto ciò sopra indicato andrebbe distrutto o revocato?
Questo non vuol dire che egli non commise errori madornali ed odiosi crimini, che anche noi Consiglieri di Rinnovamento per il Futuro siamo i primi a condannare e ripudiare, ma dal momento che sappiamo distinguere il bene dal male, a differenza di coloro che ce lo vogliono imporre per legge, non avremmo voluto neppure prendere in esame una proposta che ripropone una versione dell’antifascismo che assomiglia troppo al fascismo per essere accettabile ed accettata uscendo dall’aula prima della discussione del punto ma, alla fine, per sentire le varie motivazioni che ci venivano propinate siamo rimasti astenendoci nel voto.
Stefano Luperini Nicola Tanburini Chiara Cavalletti