Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Se non ve ne siete accorti, siamo in piena terza guerra mondiale, anzi quarta se si assume la guerra fredda del secolo scorso, fra NATO E Patto di Varsavia, quale vero e proprio conflitto, conclusosi con la dissoluzione dell’unione Sovietica, e la costituzione della attuale federazione russa.
Cosi come quella, questa tenzone è asimmetrica e originale, combattuta in maniera insolita e non convenzionale, non ci sono solo fronti di guerra, trincee, linee di fuoco e belligeranti armati, ma propaganda sui social, fanatismo, integralismo religioso, attentati sanguinari e assurdi, stragi di civili inermi, diffusione di panico e paura, efferatezze gratuite, conflitto etnico e sociale, incomunicabilità religiosa, distanza e rifiuto culturale, razzismo, discriminazione, esclusione sociale, migrazioni epocali, sfruttamento economico, tragedie personali e civili, rancori e incitamenti anacronistici a jyad , guerre sante, estremo sacrificio, martirio in nome della fede e della vera religione, che per ognuno è la propria.
Ci sono tutti i presupposti e gli ingredienti, per poter affermare tranquillamente sia in atto l’ennesimo scontro di civiltà, una ridefinizione complessa e dolorosa di confini e di ruoli, dove le parti in commedia, del resto già edita nei secoli passati, si invertono, e gli allora progrediti e raffinati musulmani, passano al ruolo meno evoluto di barbari fanatici, all’attacco di una comunità cristiana, agiata e prospera, più avanzata, solida economicamente e militarmente superiore, ma stanca, smarrita confusa ed incerta.
Una guerra apparentemente squilibrata a favore dell’occidente più strutturato e organizzato, se fosse combattuta in maniera convenzionale dai due schieramenti, ma incerta e problematica, con tutti gli esiti possibili e le soluzioni aperte, vista la strategia sfuggente , l’ambiguità e la spregiudicatezza, il fervore e la passione religiosa, la declinazione della dottrina islamica, favorevole al sacrificio che incoraggia azioni suicide, potenzialmente devastanti e facilmente realizzabili, da una platea crescente di accoliti, e simpatizzanti che trovano motivo di riscatto individuale, e rinnovata fierezza identitaria, resurrezione civile e sussulto di dignita’ di coscienza, nell’adesione a questo disegno perverso….
Se i prodotto finale è la paura, l’insicurezza, la fuga dalle responsabilità e dalle tradizioni civili, il panico e il ripiegamento su posizioni difensive, modificando cultura, modo di vivere, atteggiamenti sociali, rinunciando alle nostre liberta, ai costumi e tradizioni, alle prerogative che ci distinguono e rendono diversi, alla tolleranza e all’accoglienza, all’inclusione e rispetto dell’altro, spiace dirlo, ma il califfato ha ottenuto successi insperati e quasi impossibili che ipotecano la vittoria finale, almeno in prospettiva.
Alleati inconsapevoli e potenti catalizzatori di un disastro annunciato dl sapore epocale e dalle conseguenze in tutto simili a quelle della regressione della civiltà dopo la caduta dell’impero romano, sono loro malgrado, i movimenti razzisti e sovranisti, i populismi proliferanti in Europa, nati per reazione diretta, con strategie liberticide e respiro corto, soluzioni irreali e semplicistiche che definire demagogiche e inconcludenti è un eufemismo.
Unico risultato tangibile, l’evoluzione, anzi degenerazione concreta verso una società conflittuale e rancorosa, comunque estranea, asfittica, aliena all’eredità dei nostri padri….
E quando si perde l’identità, e la testa, si è destinati a soccombere perché già questo è un segno di debolezza, ben lontano dalla forza composta, che una civilta vitale e propositiva esprime ed è necessaria in questi casi.