L'analisi del nuovo articolo di Franco Gabbani si sposta questa volta nel mondo di un associazionismo antesignano, le confraternite, necessarie per togliere dall'isolamento e dal mutismo le popolazioni delle campagne, anche se basate esclusivamente sui pricipi della religione.
E d'altra parte, le confraternite, sia pur "laiche", erano sottoposte alla guida del parroco.Sono state comunque i primi strumenti non solo di carità per i più bisognosi, ma soprattutto le prime esperienze di protezione sociale verso contadini ed operai.
Mi ritrovo come i protagonisti di cause perdute o al limite della resistenza fisica e ideale, a combattere battaglie di retroguardia, contro il pressappochismo e la superficialità dilaganti in un’epoca che è votata alla generalizzazione e alla semplificazione arbitraria e grossolana…
...essendo inadeguato e impreparato alla missione, non mi sottraggo tuttavia al confronto delle idee, per non aver il rimorso di non aver ostacolato la tendenza… similmente ai soldati giapponesi che hanno continuato la loro personale guerra nella giungla, quando ormai era consolidata la pace…. O un Donchisciotte ridicolo, ma onesto nelle proprie convinzioni…
Oggi voglio spezzare una lancia per il nostro bistrattato paese... rivalutandone lo spessore e rivendicandone i meriti e le qualità, senza autocompiacimenti a nazionalismi beceri e apologie di teorie razziste o di presunte superiorità razziali, ma basato su riscontro oggettivi, anche se inevitabilmente filtrati da suggestioni di profonda appartenenza .
“Povera Italia”…
Il lamento che rimbalza dai quattro angoli della penisola, ad ogni evento negativo, ma assai diffuso anche in tempi di ordinaria routine, entrando ormai a far parte come elemento del nostro senso comune e facendo strame della nostra autostima e considerazioni di valore, è latore di una profonda critica e sfiducia, nei mezzi e nelle risorse del bel paese.
“Povera Italia, queste cose possono accadere solo da noi!”
....siamo fanalino di coda in tutte le classifiche economiche, sociali, nella qualità della vita, del benessere, negli indici che misurano senso civico e maturità civile,,, a riprova e conferma di una deriva ed un declino inarrestabili ....
Acuendo i toni, dimostrando uno spirito critico masochista e propensione per l’autoflagellazione, potremmo aggiungere una quantità impressionante di vizi e fenomeni peculiari dell’italica cultura, quali la criminalità organizzata, l’individualismo esasperato, la corruzione dilagante, la deresponsabilizzazione galoppante ad ogni livello di un qualche rilievo…. La presunta immaturità dei nostri giovani propensi ed inclini alla sindrome di Peter Pan e confinati da qualcuno al ruolo di eterni “bamboccioni”…
Convinzioni, banalità e luoghi comuni, assai diffusi e radicati, che concorrono alla teorizzazione del concetto e dello stereotipo di paese “Anormale”, peculiare nelle sue idiosincrasie e difetti, diverso da tutti gli altri, con logiche proprie, incoerente e maldestro, pasticcione e autolesionista, incapace di correggersi e organizzarsi in forme sociali, politiche, economiche efficaci e tempestive…. Addirittura a rischio di estinzione per la bassa natalita’…
Un paese ai margini del consesso civile, guardato con sospetto e una certa dose di commiserazione e timori di contagio, dai “popoli civili”…
Eppure l’Italia, insieme alla Cina, è storicamente il paese che più ha dato, allo sviluppo della civiltà, contribuendo da protagonista assoluta, in maniera significativa al progresso dell’umanità… esportandone il concetto stesso di civilta’.
Senza tornare ai fasti del età classica, ne’ alla straordinaria fioritura del rinascimento, il nostro paese è stato precursore nell’abolizione della pena di morte, protagonista nei moti rivoluzionari di indipendenza del 1848, 1849, apripista nell’indicazione di nuovi equilibri politici, nel bene e nel male inventando il totalitarismo moderno…
....maestro nel gusto e nel design, arbitro di eleganza e di stile, fucina di personaggi geniali, artisti di tendenza, la commedia dell’arte, movimenti culturali come il futurismo, irradiatrice di cultura, ideatrice del melodramma e del buon canto, ma anche della melodia e della canzone popolare napoletana…
..di modi di vivere come la dolce vita, fenomeni del costume come i “paparazzi”, nuovi standard estetici nella grande bellezza, il giardino all’italiana, l’architettura, il barocco e il neoclassicismo, il salutismo della cucina mediterranea, superando e aggiornando modelli e stilemi del mondo occidentale..
Innovazioni tecniche e tecnologiche fondamentali, quali la pila, il telefono, le onde radio, lo stesso computer nato ad Ivrea e a Pisa, le tecniche bancarie, il concetto stesso di uomo moderno….
Sorprendentemente precediamo avvenimenti e fenomeni che quando si verificano in altri luoghi, fanno scalpore e costituiscono vere rivoluzioni epocali, vedi L’elezione del miliardario Trump, e l’esperienza politically incorrect del Silvio nazionale, che fanno del nostro paese un laboratorio politico e sociale, di rilievo…(vedi anche lo sviluppo di populismi, secessionismi, o localismi estremi, o l’ascesa del nazional socialismo in Germania)
Un paese di artigiani ed individualismi geniali, che hanno reso possibile ad una terra avara di risorse e materie prime, il boom economico degli anni sessanta, la scalata ai vertici della classifica delle potenze manifatturiere ed economiche mondiali, grazie alla fantasia e allo spirito di sacrificio, alla caparbietà e determinazione delle sue genti….
Capaci però, anche di slanci di generosità ed altruismo, empatie e solidarietà senza eguali e tema di imitatori…
Tutto testimonia a favore della grandezza di un popolo straordinario, fecondo di idee e dai tratti originali, innovatore e riferimento per l’intero mondo occidentale, di cui è stato anche la culla….
Un popolo fiero e saldo nelle sue radici, aduso a maneggiare la storia, contando a livello mondiale, sul cinquanta per cento di testimonianze, ruderi, monumenti, opere d’arte e capolavori significativi dell’ingegno e della cultura umana, imbevuto e saturo di principi ed esperienze straordinarie, affinato ed educato dalla sua storia bimillenaria, reso saggio e disilluso dalla consapevolezza della aleatorietà delle fortune e delle alterne vicende delle sorti dell’uomo…
Consapevolezze e consuetudine ad una lettura meno superficiale delle trame degli avvenimenti storici, che conferisce un distacco ed una lucidità superiori e indecriptabili per molti, che lasciano filtrare solo un sarcasmo e un fatalismo, ostici ed incomprensibili per culture più giovani e meno sofisticate e stratificate, più dirette ed elementarmente logiche e consequenziali nelle azioni, che riteniamo superficialmente e sbrigativamente più avanzate…
Per tedeschi e inglesi, americani, e scandinavi, una miniera di carbone o un fienile del seicento sono testimonianze storiche degne di attenzione e con gli ”scarti “conservati negli scantinati dei nostri Uffizi, paradigma della nostra memoria comune, allestirebbero interi musei e costruirebbero un identità ed un senso di appartenenza, che non gli appartengono e risultano sconosciuti, ma che invece sono patrimonio comune , anche se spesso inconsapevole e sottovalutato di noi italiani….