Il successo di lettura delle precedenti serie di articoli, realizzati da Franco Gabbani e Stefano Benedetti, sulle vicende di persone e famiglie del nostro territorio, ci ha spinto a proseguire nel lavoro, con una nuova serie di articoli, frutto del lavoro di Franco Gabbani, che potremmo definire con il titolo “Persone, vicende e curiosità storiche della valle del Serchio e non solo”.
Giornata di contrasto e prevenzione alla violenza maschile sulle donne.
La bistrattata Zucca, l’ortaggio più umile eclettico eterogeneo multiforme dell’orto, offre i suoi bianco e verde a questo piatto italiano dove l’iper-prodotto estero frutto, il Pomodoro, aggiunge il suo mitico tocco di rosso a formare un piatto dai patri colori.
Il sapore vero italico, o meglio ital-nostrano, viene però dalla superiorità gustativa dell’Anguilla, forzatamente in umido, dove il grasso della carne libidinosamente bianca e saporita, la facilità di assaporarne ogni piccolo pezzo senza il fastidio delle spine che tolgono, a volte, il gusto di mangiare pesce, fanno sì che Lei sia la Regina delle pietanze di prede acquatiche.
Avete mai pensato che l’Anguilla offre la sua vita alla tavola?
Mi spiego meglio: nessun pesce, sia di mare che di fiume o lago, cambia sapore se pulito da vivo morto o moribondo, essi non si immolano alla cucina, la subiscono, mentre la Nostra vuol essere sacrificata e dare la vita alla immediata cottura.
Nessuno di noi si sognerebbe mai di portare a casa anguille morte da cucinare!
E nessuno di noi si sognerebbe mai di spellarle da morte!
Buon appetito!
uffa che caldo intorno alla stufa!