L'articolo di oggi non poteva non far riferimento alla festa del SS. Crocifisso che Pontasserchio si appresta a celebrare, il 28 aprile.Da quella ricorrenza è nata la Fiera del 28, che poi da diversi anni si è trasformata in Agrifiera, pronta ad essere inaugurata il 19 aprile per aprire i battenti sabato 20.La vicenda che viene narrata, con il riferimento al miracolo del SS. Crocifisso, riguarda la diatriba sorta tra parroci per il possesso di una campana alla fine del '700, originata dalla "dismissione" delle due vecchie chiese di Vecchializia.
Dà una risposta uno dei massimi esperti di molluschi d’acqua dolce, Gianbattista Nardi: «È una specie aliena, dell’estremo oriente. Trasportata dall’uomo attraverso le navi prima nel Nord Europa, poi nel Nord Italia. Sul Garda è arrivata probabilmente con i motoscafi dei turisti olandesi. Io l’ho raccolta per la prima volta a Manerba nel 2002. Gli uccelli possono poi aver fatto da vettore per le larve, espandendo la loro presenza anche nella Bassa». Nardi, che sull’argomento ha scritto un testo insieme ad Antonio Braccia, dieci anni fa aveva ipotizzato una futura esplosione demografica della Corbicola. Così è stato. Il suo ritrovamento in grandi quantità nel fosso a Corzano ne è una dimostrazione. E snocciola elementi inediti per la letteratura scientifica di settore (e non solo): «Negli ultimi anni l’ho ritrovata, a macchia di leopardo, anche tra Ghedi, Leno, Manerbio, l’Oglio e il lago d’Iseo. Ma è stata trovata anche nel Po, nel Brenta e nei laghi di Mantova. Il problema è che dove si è acclimatata ha portato danni economici (ostruzione di canali irrigui, scarichi civili e industriali) e ambientali (alterazione di equilibri chimico fisici dei bacini e sostituzione della fauna autoctona)». Non ha infatti predatori. Aironi e ratti non la riconoscono come cibo. E quindi prolifera indisturbata.
Ora parlo io: sono passati molti anni dall’articolo e dai primi ritrovamenti in Italia della “Corbicola flumicula” al nord, documentati poi fino ai confini della provincia di Ferrara, mai, che ne sappia, in Toscana dove non sembrerebbe arrivata.
Ho trovato questi “gusci” di Corbicola, dal bel nome di “vongola d’oro”, nel Serchio e devo dire che è la prima volta e credo che tali esemplari, avvistati così in basso rispetto ai luoghi sopra citati, sia quindi notizia da primo piano (almeno per gli amanti della Natura).
Una cosa che il malacologo Nardi si è dimenticato di dire è che la corbicola fa da indicatore della qualità dell’acqua essendo molto sensibile agli agenti inquinanti e quindi molte presenze, molta bontà dell’acqua.
E poi questa ostilità per l’alieno non la capisco, il siluro è dannosissimo e pericolosissimo per l’ecosistema (mangia ogni cosa che si muove e che è a tiro)e andrebbe estirpato, ma la piccola corbicola mai ”sostituirà la fauna autoctona” perché non ha nessuno con cui competere, quali altri bivalvi vi sono in Serchio?
Gli unici bivalvi sono le mastodontiche “anodonte”, dette stupidamente “cozze di fiume”, color marrone verdastro e non nero, habitat sotto la sabbia e non aggrappata agli scogli, taglia che raggiunge i 20 cm, e sono rare nelle acque de nostro fiume.
Quindi:
Benvenuta piccola corbicola, fai il tuo mestiere!
Il Serchio ti da la sua Acqua e la sua Voce