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Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.

Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.

CooperativaTdP-Circolo ARCI
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Pas - Marina di Vecchiano
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Cooperativa Teatro del Popolo- Miglarino
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Quando si recrimina a Prodi e Ciampi di aver accettato .....
. . . v'ha fregato anda e rianda con il no all'Europa .....
Dinno a Livorno : Con leuri e cianno assistemato
. . . gredigi🤔 con la vecchia lira ora una pizza .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Magnifico salvifico silenzio
È il primo maggio, uno splendore
Grazie all'esodo di tutte le persone
che lontane da casa
vivon la percezione
di fruire .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Migliarino
Bartoli Lehrer geht zum Friseur

10/8/2017 - 23:49


Ieri sera,  al concerto  di musica classica “Bianchi e Neri Piano fest Tuscany” nell’auditorium ASBUC di Migliarino, il Maestro Bartoli ha impersonato Bach suonando uno dei suoi classici “Sei piccoli preludi” in un altrettanto classico costume tedesco, a dir la verità molto bavarese e poco lipsiano, ma tedesco era come la musica che avrebbe condizionata la serata e il suo finale culinario.
L’esuberanza del pianista, che va molto oltre la bravura offrendo agli ascoltatori anche aneddoti  della vita dei compositori a Lui cari ed altre storie legate al suo genere, in uno sprizzo di goliardia, gli ha fatto far la parte del povero pianista, sempre in miseria, non capito, costretto a suonare al buio o al massimo al lume di candela, esibendosi in tal veste e in tal situazione.
Un successo la sua trovata, con la penombra della sala, la poca luce di due candele e Lui che suonava chino e pensieroso.
Sembrava che la musica salisse al cielo come il fumo delle candele, sembrava che fossimo con Bach che insegnava al figlio i segreti del piano.
Poi è arrivata la luce sia quella reale, elettrica, perché qualcuno è intervenuto sugli interruttori, sia quella sentimentale con l’entrata in scena della Musa Debra e il suo violino, anche lei in un magnifico abito “dòicce” (a Vecchiano si dice così!)
Bach si è tramutato nel connazionale Beethoven ed è iniziato un duetto da Oscar: tasti e archetto che non si perdevano di vista, anzi di suono, i toni alti erano simili, i bassi pure, le pause, le mosse veloci, un accordo insuperabilmente perfetto.
Ovazione.
Rimasto poi solo, Beethoven ha deciso di far sentire un suo capolavoro, Patetica, cioè Suonata n° 8  in Do minore Op. 13, come aveva avuto sempre in mente di fare ma senza averne mai avuto il coraggio.
Una corsa fra i tasti, una lotta con la tastiera, una calma improvvisa e una tempesta altrettanto, tutto eseguito con i capelli al vento tanto che alla fine è dovuto intervenire un parrucchiere!
(la Germania è lontana, arriverà domattina, te intanto pettinati!)


Sandro, mi hai fatto piangere e io cerco invece di farti ridere, ma son fatto così.


Oh, ‘un penserai mia mercoledì 16, serata di Puccini, di vienì con lo stioppo e lle stampe dell’anatre eh?

 

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